CAPITOLO 10

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Sono ancora molto arrabbiata con Harry e se dovessi vederlo ora non so cosa gli farei.

Grazie a Dio c'è Jenni che mi fa svagare, raccontandomi di quando si faceva gli spinelli, delle cose assurde che mangiava e tante altre informazioni che non credo mi saranno mai utili.

Finiti i corsi mi riaccompagna a casa e mi lascia il suo numero, dicendomi che mi avrebbe fatto uno squillo stasera quando era quasi arrivata. Comunque mi avvisa di tenermi pronta intorno alle otto e mezzo.

Torno a casa e pranzo. Da sola perché mia madre non c'è.

Vorrei tanto sapere cosa sta facendo, dato che devo vederla da tanto così provo a chiamarla, ma il suo cellulare è morto. L'unica voce che sento è quella della segreteria telefonica.

Non ci do molto peso, anche se quando eravamo in California non usciva spesso di casa.

Ma sono contenta da una parte, dato la sua chiusura dopo la morte di Luke.

Salgo nella mia stanza, dopo aver dato una ripulita alla cucina e inizio a complilare degli assegni che ci ha dato il professore di economia politica estera.

Il tempo  passa velocemente e sono già le sette.

Devo iniziare a prepararmi dato che Jenni arriverà tra un'ora.

Faccio una doccia e decido di arricciare i capelli proprio come piacevano a Luke.

Indosso questo fastidiosissimo tubino nero, abbinandoci un anello con una pietra nera e indossando dei tacchi vertiginosi neri.

Mi trucco sempre leggermente dato la vistositá del vestito e proprio mentre metto apposto l'eyeliner sento  il cellulare suonare.  Jenni.

Scendo velocemente le scale, stando attenta a non cadere dalle scale. Mia madre continua a non esserci, e le lascio un post-it sul frigo con scritto che sarei andata ad una festa con amici e che non sarei tornata per la notte.

Almeno io l'avviso quando sto fuori, lei esce e non mi chiama nemmeno per avvisarmi della sua mancata presenza a pranzo.

Chiudo la porta e mi reco verso la macchina rossa di Jenni.

-Waoh, ma quanto sei gnocca!-dice squadrandomi.

-Oh grazie anche tu!- dico osservando il suo top scollato e la sua minigonna striminzita.

-Siamo arrivate!Ci divertiremo pupa! Lascia la borsa in auto però, non si sa mai con tutta questa gente- dice fermando la macchina davanti ad una grande casa con le luci di tutti i colori come un albero di Natale e con la musica che rimbomba fin dentro l'auto.

Scendo dall'auto e mi tengo a Jenni, quasi cadendo.

Che la festa abbia inizio! Mi augura lei, mentre entro dalla porta già aperta, con la musica che mi entra fin dentro lo stomaco e la puzza di alcool ed erba mi fa quasi vomitare.

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