Capitolo 16

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I muri della stanza sono bianchi, d'un bianco sporco, con segni di scapre nella parte bassa. Nell'angolo della stanza, una poltrona con un cuscino sopra. La luce del pomeriggio entra da dietro le tende, mescolandosi con quella neon della stanza. Mia madre è in piedi accnto al lettino su cui sono stesa, mentre aspettiamo che la dottooressa torni con i risultati dei miei controlli annuali.

La porta si apre, facendo comparire il camice bianco della dottoressa Philips. I capelli corvini le ricadono sulle spalle, mentre tiene il viso chino sulla mia cartella clinica. I miei occhi seguono i suoi movimenti, mentre si gira e chiude la porta alle sue spalle. Quando i suoi occhi incontrano i miei, il suo sguardo si addolcisce e si porta una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Con passi cauti si avvicina al lettino su cui ormai sono seduta, aspettando i risultati.

"Allora, Madison- sorride la dottoressa, mettendosi davanti a me - I livelli sono stabili, anzi, anche leggeremnte migliorati rispetto all'anno scorso". Il suo tono è tranquillo, ma sento che stia per dire qualcosa di non molto piacevole.

"Ma..?" chiedo, inclinandomi verso di lei, attendendo risposta.

"C'è qualcosa che non va?" il tono di mia mamma è preoccupato. Mette una mano sulla mia spalla, stringendola per darmi conforto, ma so che in cverità serve di più a lei.

La dottoressa passa lo sguardo da me a mamma, prima di tornare sulla cartella clinica, tirandone fuori un foglio.

L prendo subito, guardandolo freneticamente. Mamma si sporge da sopra la mia il lettino per guardare dalla mia spalla. Ci osno dei grafici, con parole tecniche e numeri.

"Cosa significa?" chiede mamma, con la voce quasi spezzata dal pianto. Poggio la mia mano sulla sua, ancora sulla mia spalla, cercando di darle conforto.

"Non è nulla di grave, Signora Gray. Dagli esami svolti, abbiamo diagnosticato a Madison l'anemia aplsatica. Non sappiamo ancora da dove possa essersi creata, quindi stiamo per farti delle domande" lo sguardo della dottoressa si sposta su di me, lanciando un'occhiata alla mia cartella prima di parlare.

"Hai per caso assunto grandi quantita di antibiotici?" chiede, facendomi scuotere la testa. La dottoressa appunta qualcosa sulla cartella, continuando a dire medicinali.

Man mano che continua con le domande, il mio udito inizia a diminuire e una luce bianca inizia a diffondersi nella stanza, rendendomi impossibile guardare la dottoressa, facendomi portare una mano a coprire gli occhi per creare ombra. La luce diventa troppa e devo chiudere gli occhi, sentnendo intorno a me soltando il silenzio.

Apro gli occhi, guardandomi intorno, confusa su ciò che sia appena successo. I muri sono gli stessi, sempre bianchi e sporchi, la porltrona è scomparsa, così come la luce del pomeriggio; sostituita completamente da quella neon. Giro la testa verso sinistra, notando il buiofuori. Alzo la testa dal cuscino, sentendo delle leggere vertigini. Stringo le mani sulle coperte del lettino, mentre cerco con gli occhi socchiusi i miei occhiali.

"Oh, sei sveglia" una persona con il camice bianco entra nella stanza, avvicinandosi al lettino. Soltando quando si trova davanti a me, riconosco i lineamenti del suo viso: è la dottoressa Philips. Tiene in mano la mia cartella clinica, poggiandola poi ai piedi del letto e tirando fuori qualcosa dal suo camice, pun5tandolo nei miei occhi.

"Come ti senti?" chiede, riportando l'oggetto nella sua tasca.

"Mi gira leggermente la testa, ma sto bene" mormoro, tenendo ancora le mani strette nelle coperte. La dottoressa annusice, sistemandomi nel lettino, così che possa apoggiarmi contro la testiera.

"Sai dirmi come ti ciami?2 chiede, riprendendo in mano la cartella, riportando poi lo sguardo su di me.

"Mi chiamo Madison Gray, ho 15 anni e vivo a Phoenix, Arizona" dico, guardando la dottoressa.

Us || Hunter Rowland  [Sequel Him & Me] [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora