And people who talk too much...

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«Io credo che Liam si riferisse a quando hai detto che Harry ti tratta benissimo e ti confonde» specificò Niall, ricevendo un cenno di assenso dall'amico al suo fianco.

«Ah, quello» sospirò Louis versando le ultime gocce di birra rimaste nella bottiglia nel suo piatto vuoto, «non è che mi tratta benissimo, anzi, ci prendiamo in giro dalla mattina alla sera, soprattutto perché siamo completamente diversi...»

«È la stessa cosa che ho pensato quando vi ho presentati» annuì Liam, «l'unica mia paura era che voi non vi trovaste perché siete proprio gli opposti.»

«Sì, ma siamo riusciti a scherzarci su» lo tranquillizzò Louis facendo spallucce.

Seguirono degli attimi di silenzio, e «non ci hai ancora detto perché ti tratta benissimo» gli ricordò Liam.

Il maggiore sospirò, pensandoci.

«Che ne so, il fatto che quando viene da me porta la cena, per esempio. Certo, è per ricambiare la colazione che gli porto io la mattina, ma è comunque una cosa bella...»

«Vi portate la colazione e la cena?!» strillò Niall lasciando la presa sulla forchetta, facendola cadere nel piatto.

Si girò per guardare Liam e cercare in lui un'espressione stupita almeno la metà di quanto lo fosse la sua, ma tutto ciò che trovò fu uno sguardo impassibile.

«Sì, io gli porto la colazione in ufficio prima delle udienze e lui mi porta la cena quando mi aiuta a cercare le prove per incastrare David.»

«E tu non dici niente?» domandò il biondo girandosi di nuovo verso l'amico.

«Che cosa dovrei dire? Louis porta sempre la colazione alle persone quando devono affrontare una giornata pesante. Lo fa anche con me e te.»

«Sì ma noi tre siamo amici da più di dieci anni, loro si conoscono da due settimane!»

«Quasi due settimane.»

«Quasi due settimane!» ripeté Niall dopo la precisazione di Louis.

In risposta, Liam fece ancora spallucce.

«Ti riempie la testa di pensieri solo per questo?» si limitò a chiedere, facendo sbuffare sonoramente Niall.

«No. Cioè, all'inizio era solo per quello, solo che ieri mi ha...detto una cosa» ammise, mordendosi il labbro.

Era consapevole del fatto che sarebbe stato deriso e ritenuto come uno che esagerava sempre, ma allo stesso tempo sperava di avere davanti due persone che, conoscendolo da tanto tempo, capissero quanto due semplici parole lo avessero scosso.

«Che ti ha detto?» chiese Niall sulle spine.

«Oltre a prometterti che mi avrebbe chiesto di salutarti. E a proposito, mi sono dimenticato di dirtelo prima, ti saluta!»

«State rimandando la cosa che gli ha detto!» urlò il biondo mettendogli una mano sulla bocca, «tenterò di ignorare il fatto che ti abbia mandato i saluti tramite questo grandissimo sciupafeste, ma ora dimmi cosa ti ha detto!» insistette.

Louis cominciò a giocare con la forchetta e la birra versata nel piatto poco prima e, senza alzare la testa, recitò con un sorriso imbarazzato: «sei bellissimo.»

Alzò lo sguardo solo quando non udì alcuna risposta, e si sentì in dovere di spiegarsi quando vide le espressioni completamente diverse sui loro volti.

«Io lo so che possono sembrare solo due parole e che sono cose dette e ridette...» cominciò con il groppo in gola, «ma non a me. Non sono mai state dette e ridette a me. Mi ha completamente preso in contropiede, ha visto che non mi credo bello anche perché David non me lo ha mai detto, e così lo ha fatto lui. E io so che può averlo detto giusto per dire perché andiamo, sono tutto tranne che bello, ma voi non avete idea di come mi sia sentito quando dopo quattro anni di matrimonio e due di fidanzamento, "sei bellissimo" me l'abbia detto una persona che conosco da due settimane. Harry tra l'altro!» spiegò sbattendo l'indice sul tavolo.

All that you are is all that I'll ever need.Where stories live. Discover now