Should this be the last thing I see...

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Il mattino successivo, appena Louis si svegliò, storse il naso quando si accorse che per la seconda volta su tre in cui aveva dormito con Harry, lui non era al suo fianco.

Era sabato, non doveva andare in ufficio, dove diavolo era finito?

Il castano accarezzò per pochi secondi il lato vuoto del letto prima di sollevare le coperte per sedersi.

Appoggiò una guancia su un pugno imbronciando le labbra, e sbuffò quando lesse l'ora sulla sveglia.

Erano le dieci.

«Dov'è Harry?» mormorò stropicciandosi un occhio.

Controllò se gli avesse lasciato qualcosa sul comodino, ma niente.

Niente di niente.

Continuando a guardarsi intorno, prese il colletto della maglia tra due dita e lo allontanò dal proprio corpo per far passare dell'aria.

«Ho caldo» si lamentò sedendosi sul bordo del letto.

Fece dondolare un po' le gambe che per poco non toccavano terra, e si tirò le maniche del pigiama fino al gomito.

Queste, però, ricaddero non appena vennero lasciate.

Louis provò a piegarle su se stesse per farle rimanere su, ma scosse la testa rassegnato quando, alzandosi dal letto, le vide cadere un'altra volta.

«Non è possibile!» protestò riprovandoci per la terza volta.

Poi però, dopo aver finito di risistemarle sul lato sinistro e poco prima di concentrarsi sul lato destro, gli venne un'idea.

Un'idea che non avrebbe mai neanche considerato in un'altra situazione.

L'armadio di Harry.

Non ci doveva nemmeno pensare.

Harry gli aveva dato solo quel pigiama, e lui non poteva prendere altre cose sue senza avere il permesso.

«Scordatelo» rimproverò il suo subconscio, «non aprirò il suo armadio per mettermi una cosa sua!»

Era determinato ad ascoltare ciò che il suo lato razionale gli stava consigliando, ma quella manica che continuava a cadere non era per niente d'aiuto.

Sbuffò frustrato e, senza farci caso, lanciò un altro sguardo fugace all'armadio di Harry.

«Okay, magari non si arrabbierebbe così tanto se mi vedesse indossare qualcosa di suo...»

No che non si sarebbe arrabbiato, glielo aveva detto lui che gli avrebbe fatto piacere se Louis avesse indossato un suo indumento.

Continuò a giocare con le proprie dita per prendere una decisione, e controllò fuori alla porta per accertarsi di essere solo.

Che poi, pensandoci, non era neanche sicuro che Harry fosse in casa.

Sospirò, ed annuì ad occhi chiusi avvicinandosi al suo armadio.

Lo aprì in un colpo secco, e spalancò gli occhi quando vide la quantità di vestiti che vi erano all'interno.

C'erano solo camicie appese alle grucce, - metà di queste azzurre e bianche, - ed altre più appariscenti, colorate, con fantasie e disegni strani sia avanti che dietro.

Sotto a queste, su un lato vi erano piegate delle maglie più comode e un po' rovinate, mentre sull'altro lato vi erano delle felpe con il cappuccio altrettanto grandi.

«Mi perdo in queste cose!» sbuffò appoggiando il gomito su un'anta dell'armadio.

Aveva troppo caldo per quelle felpe, le maglie erano veramente troppo grandi per lui, ed era fuori questione che indossasse una di quelle camicie con le fantasie assurde.

All that you are is all that I'll ever need.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora