PROLOGO

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Max

7 mesi prima...

- Ti lascio il mio numero, magari se torni in città potremmo rivederci... che ne dici? - mi chiede speranzosa mentre la osservo abbottonarsi le sue vertiginose scarpe col tacco.

- Lasciami il tuo... ti richiamo io, ok? - le rispondo freddo mentre distolgo lo sguardo da lei e mi tiro su i pantaloni.

Trovo su una gamba una chiazza più scura e ancora umida, segno che la birra che mi è caduta addosso poco prima che arrivassi in camera con questa tizia non si è ancora seccata del tutto. Domani dovrò fare capolino in una lavanderia, dato che non ho neanche più biancheria pulita.

- Allora te lo scrivo qui! - Esclama ancora entusiasta, afferrando un pezzo di carta e una penna dal tavolino ed iniziando a scrivere velocemente. - Se passate ancora per Berlino mi aspetto una tua chiamata, ci conto! - continua a dire ancora tutta esaltata.

Solamente in quel momento punta i suoi occhi scuri nei miei. Mi accorgo così che non sono verdi come avevo ipotizzato osservandola sotto il palco durante la nostra esibizione... forse devo essermelo immaginato, oppure la troppa birra deve avermi annebbiato il cervello... fatto sta che non assomiglia minimamente a lei, anche se all'inizio ho cercato di convincermi del contrario.

- Ti chiamerò sicuramente. - le prometto atono, scostante, tant'è che lei se ne accorge e cambia completamente espressione.

- A-allora... io vado. È stato bello conoscerti, Massimiliano. - conclude frettolosamente guardandomi negli occhi un'ultima volta con cautela, prima di lasciare la stanza sotto il mio sguardo.

Forse dovrei sentirmi in colpa, l'ho usata solo per mio compiacimento personale, solamente perché in lei ho intravisto un'ambigua somiglianza con quella piccola rompipalle a cui continuo a pensare ogni santo giorno... ma non è così.

- Ehi bello, questa volta ci hai messo pochissimo... sicuro di non avere un problemino idraulico lì sotto? - domanda divertito Michele mentre lo vedo entrare in camera con Leo al seguito.

- Andiamo amico lascialo stare... purtroppo quando hai il pensiero fisso sempre sullo stesso punto è normale non avere la testa per altro... - interviene Leo giustificandomi.

- Quindi hai una ragazza a casa eh... - continua Michele rivolgendosi ancora a me. - ...credo che non sarà troppo contenta se verrà a sapere di come ti dai da fare in giro... - continua ridacchiando divertito.

- Non ho nessuno a casa, e poi smettetela di farvi i cazzi miei! - esclamo nervosamente, afferrando la maglia dal divanetto e sorpassando entrambi per dirigermi all'esterno.

Giù nel parcheggio dell'hotel, proprio accanto al nostro bus trovo Fabio e Enzo, il resto dei membri della band, che fumano uno spinello con la più completa nonchalance. Enzo, prima che io possa accendermi una sigaretta, mi passa la canna allegramente ed io di conseguenza faccio un paio di tiri lunghi uno dietro l'altro per poi passarla nuovamente a Fabio.

- Era carina quella di questa volta, anche se sinceramente sembrano un po' tutte uguali... – constata ovvio Enzo.

Già, purtroppo involontariamente le scelgo sempre simili a lei, perché in questo modo non abbandona mai i miei pensieri e mi sento meno in colpa...

- Come a te piacciono tutte quelle bionde con le tette rifatte, a lui piacciono piccoline e castane. - lo rimbecca Fabio, lanciandomi un'occhiata complice.

Io lo ringrazio con lo sguardo, anche perché in realtà non saprei cosa dire dato che hanno dedotto facilmente la realtà dei fatti. Le scelgo tutte uguali, inevitabilmente, perché sotto le luci del palco mi ricordano lei... dopo che me le scopo però riesco a percepire ogni minima differenza, ogni minimo difetto che non fa altro che ricordarmi che non è lei ad essere insieme a me...

Bring Me Back - The Comeback Series #2Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt