Capitolo 17 - Lucy

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Cammino il più velocemente possibile per allontanarmi dal quel posto. Non voglio passarci nemmeno un altro secondo. Non ho nemmeno bisogno di sentire i passi di Derek dietro di me per sapere che mi sta seguendo. Vorrei non lo facesse, per quanto mi abbia fatto stare bene vedere Charlie ridotto in quello stato non è questo il modo. Non c'era bisogno di fare a pugni su una pista di pattinaggio, non abbiamo più quindici anni, ma forse è solo il mio parere. Più di ogni altra cosa desidero voltarmi e abbracciare il mio ragazzo ma ho paura di cedere e tirargli anche uno schiaffo. Era una bellissima uscita, potevamo ignorare e continuare il nostro appuntamento ma ha scelto di fare a pugni. Una carriera da musicista che poteva finire nel cesso per un pugno tirato troppo forte nel punto sbagliato.

Mi fermo come pietrificata quando mi rendo conto che non sono arrabbiata con Derek perché ha preso a pugni Charlie, anzi, quello mi ha fatto piacere. Sono terrorizzata all'idea che si sarebbe potuto fare male. Lo sento chiamarmi di nuovo e questa volta non scappo, mi giro e gli punto un dito contro il petto, fermandolo a pochi centimetri da me.

-Potevi farti male! Se per sbaglio tiravi un pugno al ghiaccio mandavi a puttane tutta la tua carriera! Ti pare il modo di rischiare? Per una stronzata del genere?!-

Derek mi guarda sconvolto poi assume un'espressione che mi manda un attimo in confusione. Che sia intenerito? Dal mio urlare isterico in mezzo alla strada? Abbasso il dito nella confusione più totale ritrovandomi poco dopo fra le sue braccia, le sue mani sul mio viso mentre mi bacia. Mugolo poco convinta ma cedo quasi subito e lo abbraccio. Il suo bacio mi riesce a calmare così, quando ci stacchiamo, lo guardo in silenzio.

-Non credevo che la mia carriera fosse così presente nei tuoi pensieri.- Mi prende in giro con un mezzo ghigno e sento le guance prendere fuoco.

-È ovvio che mi preoccupi per te! Non pensi sia così?- Chiedo incrociando le braccia.

-Non ho detto questo, è solo che fra il tuo vecchio ex che meritava di perdere un dente e la mia chitarra credevo ti premesse di più la vendetta.-

-Evidentemente preferisco che le tue mani funzionino ancora.- Sospiro scuotendo la testa. -Cosa c'è di tanto strano in questo?-

-Niente, niente.- Mormora abbracciandomi nuovamente, come se potessi scappare di nuovo. Provo a respingerlo ma me ne pento immediatamente, io ho bisogno di questo abbraccio e amo il fatto che lui lo sa meglio di me, amo questo suo modo di leggermi dentro. Sa cosa voglio, cosa mi serve.

-Vuoi tornare in hotel?- Scuoto la testa. Non voglio permettere a Charlie di rovinare la nostra uscita. -Allora cioccolata calda?- Propone subito dopo e annuisco, prendendolo per mano e avviandomi verso il centro città.

Non mi sembra reale di aver ammesso che ero preoccupata per le sue mani. È ovvio che mi preoccupi, sarebbe strano il contrario, eppure la cosa mi spiazza. La tenerezza che ho visto nei suoi occhi e nei suoi gesti poco fa è qualcosa che Charlie non mi hai mai dato. Se Derek riesce a lasciarsi andare non ha senso che sia io a trattenermi ancora. Forse dovrei farlo per continuare a evitare i paparazzi che hanno scritto molte cose su di me quando mio padre è morto, e non sono sicura di voler essere di nuovo in prima pagina sui siti di gossip. Perché le persone hanno bisogno di sapere tutto della vita degli altri? Mi mordicchio le labbra, convincendomi a non darla vinta a loro, e appoggio la testa al braccio di Derek che subito mi avvolge le spalle in un abbraccio.

-Hai freddo?-

-No, così sto benissimo.- Lo rassicuro. Potrei dirgli che quando sono con lui non ho mai freddo, al massimo ho caldo tutto il tempo. Forse è meglio di no. Forse una strada pubblica non è il luogo adatto a certe dichiarazioni. 

***

Guardo la tazza di cioccolata che tengo fra le mani. Sento i palmi delle mani bruciare per la temperatura alta, cosa che in un qualche modo contorto è piacevole. Ci soffio piano sopra osservando il vapore che danza nell'aria. Derek, davanti a me, continua a mescolare la sua bevanda con un cucchiaino. Non sappiamo più di cosa parlare, probabilmente, io almeno ho esaurito gli argomenti per oggi. Preferisco il silenzio. Dovremmo organizzare le nostre prossime uscite ma so benissimo che non è il momento. Non ne abbiamo voglia, nessuno dei due. Provo a bere un sorso ma sussulto imprecando quando mi scotto la lingua. Lui cerca di non ridere mentre mi guarda ma il suo sforzo è a dir poco inutile.

-Attenta, tesoro, ti fai male.- Dice con finta preoccupazione.

-'Fanculo.- Borbotto facendogli il medio e tornando a reggere la mia tazza con entrambe le mani.

Derek soffoca una risata per non attirare l'attenzione ma il suo sguardo divertito mi intenerisce più del dovuto. Ho imparato ad apprezzare le sue attenzioni mute e le sue dimostrazioni d'affetto, riconoscendoci una tenerezza inaspettata. Certo, ormai le parole tabù le abbiamo dette ma so benissimo che non le sentirò più per un bel po' di tempo. Abbiamo una specie di tacito accordo a riguardo, e penso sia una delle cose più belle mai provate prima. Una complicità praticamente perfetta.

-Pensiamo ad altro e non alla tua lingua scottata.- Dice dopo un attimo, prendendo il telefono e avvicinandolo all'orecchio. -Pronto? Sì mamma, sto bene, non mi sono svegliato tardi.- Dice sbuffando. -Senti, ho chiamato per dirti che il prossimo fine settimana abbiamo due settimane di pausa per Natale e vorrei tornare a casa.- Questa conversazione inizia a innervosirmi, forse perché so già come continuerà. tutto il tempo per prepararmi psicologicamente ma ciò non implica che l'idea non mi terrorizzi. -E penso proprio che porterò un'amica.- Dice poi rotea gli occhi. -Sì, mamma, è la mia ragazza. Contenta?- Chiede allontanando il telefono con una smorfia per qualche secondo. -Se urli così mi fai diventare sordo e spaventi lei già da adesso... già dovrà affrontare le tre Furie, almeno tu...-

Mi concentro sulla mia cioccolata ripensando a cosa ha detto poco fa. Per le due settimane di Natale vuol dire che passeremo quindi la festività insieme? L'idea mi mette un po' di panico, l'anno scorso non ho festeggiato, non so nemmeno se so cosa voglia dire orami. Sono solo felice che la morte abbia deciso di prendersi mio padre dopo Capodanno, abbiamo potuto passare un ultimo Natale insieme. La voce di Derek però mi sottrae ai miei pensiero e molto probabilmente questa volta è meglio così.

-Ti piace il pollo vero? E le verdure grigliate?- Sbatto più volte le palpebre alla sua domanda poi annuisco con forza. -Sì, quello va benissimo. Grazie.- Derek riprende a parlare al telefono e io piego la testa di lato, curiosa. Sua madre vuole mettersi a cucinare per noi? Che tutte le madri siano così? Non è solo una caricatura riproposta nei film d'intrattenimento? In effetti, se non sbaglio, anche la mia si prodigava per gli ospiti prima che venisse a mancare mio fratello. Forse è diventata quello che è ora a causa della sua perdita ma non penso che lo saprò mai con certezza. L'unica persona che me lo poteva dire era mio padre. E anche se così fosse, non riuscirò mai a vederla come una scusa. Io avevo bisogno di una madre, avevo perso un fratello, ma invece ero sola.

-Bene, abbiamo risolto anche questo.- Derek fa scivolare in tasca il cellulare mentre io mi sento sprofondare alla consapevolezza che conoscerò i suoi genitori. -Andrà tutto bene, ti adoreranno quasi quanto lo faccio io.- Mi prede una mano fra le sue, cercando di confortarmi. -E poi mica sono un bambino, posso impormi e tenerle a bada... più o meno.- Aggiunge poco convinto, facendomi ridere.

-A me basta che non ci facciano dormire in camere separate, quello sarebbe un po' imbarazzate.-

-Certo che no, tesoro, camera mia ha un letto a due piazze.- Dice con un ghigno che mi manda scariche elettriche lungo la spina dorsale. -Mi piace stare comodo, e poi ho sempre pensato al futuro.- Gli tiro uno schiaffo sul braccio, togliendo le mani dalle sue.

-Pervertito!-

-Eppure mi ami.- Gongola sulla sua sedia, e io non riesco a negare l'ovvio. 

***Spazio Autrice*** 

Con questo capitolo finiscono quelli che dovevo revisionare quindi probabilmente ci metterò un po' di più a pubblicare i prossimi. Cercherò comunque di essere il più costante possibile ed evitare lunghe attese. Grazie per la pazienza! 


We ain't ever getting older - Non invecchieremo maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora