Capitolo 11.

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"Quindi ragazzi state attenti, Millie ha le difese immunitarie abbassate dato che ha passato quasi 4 mesi qui in ospedale quindi ad esempio potrebbe avere più frequentemente virus banali, non allarmatevi per febbri alte o settimane di tosse avete capito?"

Clar ci stava spiegando le ultime cose davanti la porta dell'ospedale, io annuivo e Millie si guardava attorno con fare annoiato, come una bambina che non ne può più di restare qui dentro.

"Va bene Clar...grazie per tutto" Gli rispondo io abbracciandola.

Alla fine è stata lei a permettermi di passare le notti qui di nascosto, o lei mi ha permesso di farmi una copia delle chiavi della stanza, ed è sempre stata a lei a star vicino a Millie nel momento del bisogno.

"Dai Millie andiamo" Sussurro alla mora accanto a me mentre le afferro la mano stringendola e sorridendole.

"Andiamocene" Sospira lei sorridendo e guardandomi.

Finalmente usciamo da questo inferno, per me è normale sono entrato e uscito da questa porta un milione di volte, mentre per Millie è diverso, per lei è come se per la prima volta uscisse da qui, la sento tirare un respiro profondo e mantenere quel sorriso sulle labbra.
D'istinto mi fermo e la guardo, poso il borsone a terra, le metto una mano dietro la schiena mentre con l'altra le sposto una ciocca castana di capelli e la bacio.
Mi sposto dopo una manciata di secondi e sorrido anche io.

"Sai forse tu non sei ancora pronta a dirlo ma Millie io ti..."Ma vengo interrotto.

"Ti amo" continua lei guardandomi dritto negli occhi, come se fosse la prima volta.

Gli stampo un semplice bacio sulle labbra e ci incamminiamo verso la mia moto.
Incastro la borsa in modo che non caschi durante il tragitto, a dir la verità ho leggermente paura a riportarla sulla moto, è iniziato tutto da questa alla fine.
Beh si ho scordato di dire da quando Millie cascò la moto la ripresi io.
Le porsi il casco con uno sguardo titubante quasi insicuro, lei non ci fece caso, afferrò il casco e fece una smorfia avvicinandosi al manubrio.

"Andiamo!?"Disse lei in procinto di salire e guidare.

"Scherzi?"Rispondo io ridendo.
"Guido io"Continuai poi infilando il mio casco nero e rosso.

"Ma è la mia moto!"Esclama come una bambina che fa i capricci.

"Si, e presto la ricomincerai a portare, ma ora guido io." Dico fermo con uno sfondo severo e autoritario ma accennando un sorriso sotto la visiera.

Millie sale dietro di me sbuffando e borbottando qualcosa fino a quando accendo e do gas.
La sento fare un piccolo balzo dietro di me e rido sonoramente.

"Che vuoi Wolfhard!!"Esclama lei dandomi una pacca sulla spalla.

"Guido io è la mia moto!...Cit" Rispondo sghignazzando come un pazzo.

"Non mi sono spaventata..."Risponde lei con tono deciso.

"Nono mica..."La sfotto io ridacchiando e partendo.

Non vado molto veloce, mi tengo sui 50/60 chilometri orari, non che io abbia paura, anzi sono solito ad arrivare a 120 chilometri ma con Millie dietro mi sento responsabile di lei e non voglio rischiare.

"Tutto qui femminuccia" Mi prende in giro lei da dietro ridendo.

Senza dire niente aumento a 100 e sento le sua braccia cingersi sul mio petto tenendosi stretta.

Innamorato di Millie Bobby Brown Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora