Capitolo 15

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Durante la notte mi sveglio assetata, così scendo di sotto per bere un po' d'acqua. Poi risalgo e in camera mia trovo Kyle.

Mi perseguita è così.

-Kyle, esci di qui sono le quattro del mattino ed io voglio tornare a dormire se non ti dispiace-

Gli dico gettandomi sul letto e coprendomi.
Lui rimane lì, fermo immobile ed in silenzio.
Alzo gli occhi al cielo infastidita e mi metto a sedere, fissandolo per un po'.

-Kyle? Stai bene?-

Gli chiedo sventolando la mia mano davanti alla sua faccia.

-Si, sto bene.-

Mi risponde, fa per andarsene ma poi rientra chiudendo la porta alle sue spalle.

-Kyle che ti.. -

Non mi lascia finire che le sue labbra sono sulle mie labbra.

Che sta succedendo? È ubriaco, almeno questo lo percepisco dal suo alito. Ma perché l'ha fatto?

Si stacca da me poi mi guarda negli occhi. Adesso che lo vedo da vicino lì ha rossi e gonfi, sembra abbia pianto.

-Scusa..-

mi chiede

Poi mi abbraccia.
Ricambio l'abbraccio ancora confusa.

-Kyle.. Sei sicuro vada tutto bene?-

chiedo un'altra volta.

-È complicato..-

risponde mettendosi a sedere

-Ho tutto il tempo-

gli dico prendendo la sua mano stringendola fra la mia.

Si asciuga le lacrime e poi inizia a parlare sfogandosi.

-Non so più che fare.. I miei non mi voglio in casa, dicono che non farò mai niente nella vita, che sono un buon annulla. Io non ci ritorno più a casa, ne ho abbastanza delle loro parole del loro disprezzo verso di me, di lui che mi picchia e mi maltratta! Li odio, li odio! È sbagliato odiare i propri genitori ma loro odiano loro figlio, quindi non è per niente sbagliato. -

La sua voce è un misto tra rabbia e stanchezza.

Lui è così triste e non ha una vita facile con i suoi. Ecco perché resta sempre qui a dormire, quando stavamo assieme suo padre lo picchiava e io ero la sua roccia. Sua madre invece gli ripete sempre che è il suo errore più grande, non ho mai odiato due persone così tanto.

Lo abbraccio accarezzandogli i capelli come piace a lui.

-Sono dei veri mostri, dovrebbero buttarli in mezzo...-

Mi fermo quando mi accorgo che Kyle sta dormendo.

Cerco di sistemarlo su un lato del letto così che ci sia spazio per entrambi, poi mi distendo accanto a lui guardandolo dormire.

Questo è il Kyle che conosco, quello fragile e tormentato.
Adesso capite perché è così stronzo e gioca un po con tutte. Ha bisogno d'amore, non ne ha molto.. Quindi se la prende con gli altri perché non gli è stato insegnato nulla che sia amore e gentilezza.

La mattina dopo mi risveglio con le gambe attorcigliate alle sue e con le sue braccia che mi avvolgono in un abbraccio.

Cerco di alzarmi senza svegliarlo ma inutilmente, apre gli occhi e si guarda attorno un po' confuso e spaesato.

-Ho dormito qui?-

Mi chiede mettendo le dita tra i capelli.

-Si, ma non fa niente-

Mi metto a sedere, lui fa lo stesso.

-Scusa per questa notte, dimentica ciò che ho fatto non avrei dovuto farlo ne avrei dovuto parlarti-

Si alza dal letto ma lo fermo

-Non devi scusarti. Anche se non stiamo più assieme e litighiamo la maggior parte delle volte, puoi parlare con me tutte le volte che ne hai voglia. Non tenerti tutto dentro, so quanto ti fa male. Io ci sono stata per te quando stavamo assieme, e ci sarò ancora adesso. Se vorrai..-

Gli dico

Lui mi mostra un debole sorriso.

-Grazie.. Ma perché? Voglio dire, io mi sono comportato da vero stronzo, sono andato a letto con la tua migliore amica e non so neanche perché. Io ti amavo davvero.. Ma mi sono lasciato trasportare dalla debolezza. Ti chiedo scusa..-

Mi dice

Mi risiedo sul letto

-Non lo so. Mi hai fatto molto male, ma non ti odio. E poi ho promesso che ti avrei sempre aiutato e ascoltato se si tratta dei tuoi genitori. Li detesto anch'io per come ti trattano, quelli non puoi definirli genitori. Puoi venire da me quando vuoi, io ci sarò sempre.-

Mi fa stare male ripensare.
Mi è tornato in mente quando ho visto suo padre picchiarlo in mia presenza poi lui che mi afferra e che mi trascina via, lontano in un parco quasi fuori città. Lui col sangue che gocciola giù dal viso per via delle botte prese da suo padre, io che lo ripulivo e lui che contorceva i muscoli del viso per il dolore al mio tocco, ma senza mai guardarmi. Fissava solo il vuoto con gli occhi pieni di lacrime ma senza piangere, con lo sguardo stanco e perso. Poi lui che si china su di me abbracciandomi e cominciando a piangere.

Scaccio via quel brutto ricordo e ritorno al presente.

-Grazie.. Ti prego non dire a Cam che sta di nuovo accadendo, per favore-

Mi dice

Io annuisco e poi va via.

Mi spiace davvero tanto, nessuno dovrebbe sentirsi costantemente come se la terra sotto i suoi piedi stesse per cedere.

Mistakes Of Love♡ Where stories live. Discover now