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La sveglia assordante, accompagnata dalla mia coinquilina, mi ricordavano che era il giorno del colloquio.
-BELLA MUOVITI O FARAI TARDI ALL COLLOQUIO!- urlava Annie nell'altra camera mentre correva nella mia.
-Eccomi- dissi io sbadigliando, per poi alzare il mio corpo dal letto e mettere le ciabatte nere.
Uscii dalla camera e andai in bagno per lavare il viso e truccarmi.
Fatto tutto questo corsi in camera vestirmi, diciamo che ero quel genere di ragazza che si vestiva di nero, o sempre con i colori predominanti ad esso. Per questa strepitosa occasione scelsi una gonna nera alta e una maglietta rossa con le maniche lunghe, per il freddo clima di dicembre. Le mie gambe indossavano delle calze a rete e i miei piedi degli stivaletti tacco dieci bassi.
Lasciai i capelli sciolti e presi la borsa.
-Annie io esco!- urlai alla mia coinquilina che era nel box doccia
-buona fortuna Bella!- urlò dalla stanza infondo al corridoio.
-grazie- finí la nostra conversazione r scesi le scale di servizio all'infuori del nostro appartamentino in periferia.
Estrassi dalla tasca della mia borsetta di pelle, ormai consumata, un piccolo bigliettino di foglio da quaderno con su scritto 'Red Devils' e l'indirizzo allegato del bar.

***************

Dopo svariati minuti nel cercare il luogo entrai nella porticina nera con le maniglie di un color d'oro.
Bussai, ed accompagnata da un sottile 'entra pure', da una voce calda, sicuramente maschile, entrai mettendo il bigliettino a quadratini nella tasca della gonna.
-salve...?- dissi in attesa di una risposta secondaria.
-ehi! Tu devi essere Bella, la cameriera nuova!- mi sorrise un ragazzo biondo, tinto, e mi porse la mano.
-io sono Cameron, piacere- continuò a sorridermi
-Bella, come già sapevi- dissi ironica stringendo la mano.
-dovrebbe arrivare Penny, la direttrice, a poco- disse sparendo dietro il bancone senza darmi permesso di salutarlo.
Oh ma che educazione!
Comparí una signora bionda sulla quarantina e mi sorrise passando la sigaretta tra le labbra rossastre.
-tu devi essere Bella, la nostra nuova cameriera-
-mh si sono io- sforzai un sorriso.
-allora...puoi accomodarti nel mio ufficio così che possa elencarti un po' di cose, Bella?-
Il modo in cui calcava il mio nome diede una scossa alla mia schiena facendomi tremare le gambe, se la stranezza fosse stata persona Penny Peabody era la sua reincarnazione.
Aprì la porta di quello pensavo fosse un ufficio ed entrò, io la segui come mi era stato richiesto.
-allora...questo è un locale che le ragazze angeliche chiamano il locale degli svitati. Vedrai ragazzi tatuati, pieni di piercing, con qualche ferita e tanta voglia di bere e fumare, mi segui?-
-si, la seguo- annuí e la guardai passando un dito sulle labbra carnose.
-passiamo alla clientela importante...quando vedrai un ragazzo riccio, tatuato, insieme alla sua "gang"- imitò le virgolette con le mani -beh, loro sono gli spaccaculi, nel vero senso della parola, Lills.-
-hanno un passato così tanto oscuro?-
-si, mio figlio ha fatto tante cazzate.-
-quindi il capo degli spaccaculi...è suo figlio?-
Annui delusa
-te lo presenterò...magari riuscirá a trovare una ragazza normale, come te!- sorrise.
-oh..- furono le uniche parole che riuscii a dire.
Mi diedi uno schiaffo mentale.
-per la divisa vanno bene i tuoi bellissimi stivaletti che indossi. Una maglietta nera o rossa e un pantaloncino nero, okay?-
-perfetto.- sorrisi
-inizi stasera. Ah! Credo tu abbia incontrato Cameron?-
-si, l'ho incontrato appena sono entrata qui- sorrisi annuendo
-lui è il tuo complice, diciamo che siete solo voi a servire. Lui stará al bar e tu starai a servire quello che prepara, chiaro? Nessuno strappo a quello che decido.-
-chiarissimo- mi alzai dalla sedia
-alle otto qui, okay?- disse seria spegnendo la sigaretta nel posa cenere
-okay, a dopo- sorrisi congedando il mio capo.
-a dopo Bella-
Chiusi la porta del suo ufficio e mi scontrai contro Cameron appena uscita.
-da quello che ho visto, le piaci.- mi squadrò il ragazzo.
-in che senso?- dissi confusa
-primo ti ha portata nel suo ufficio. Secondo ti ha proposto di conoscere suo figlio, intoccabile demone. E terzo ti ha minacciato solo una volta-
-oh...wow.- dissi sarcastica ed annoiata.
-a stasera Cameron-
-alle otto qui, bambolina- disse uscendo dall'ufficio Penny.
-a dopo- sorrisi ed andai via tornando a casa, visto che erano le sette in punto.
Alle otto in punto ero li, con i piedi nei miei stivaletti e le gambe sempre velate dalle calze a rete.
Una maglia rossa con lo scollo a V che lasciava intravedere il mio seno, forse un po' troppo grande per una diciannovenne.
Penny si sporse verso di me
-abbiamo una ragazza puntuale! Wow, comunque tieni il tuo grembiule- mi diede un grembiulino che partiva dai fianchi ed arrivava a due centimetri piú in giú.
-grazie- sorrisi e misi il grembiule per prendere una penna e un blocchetto per ordinazioni datomi dal mio capo.
Vidi un Cameron sudato con tre cassette di birra ed alcolici vari.
-ti dai da fare, biondino?- dissi passando i miei denti sul piercing sul mio labbro inferiore.
Il suo sguardo si puntò sulla scollatira per poi passare al tatuaggio sulla scapola fino al labbro con il labret.
-devo, sennò i soldi in tasca non appaiono da soli- disse ironico mentre posava le cassette colme di alcolici.
-oggi starò al bancon- venne fermato dalla mia voce.
-tu starai al bancone ed io in sala a servire i clienti- sorrisi e lui si asciugò il sudore con il dorso della mano.
-stanno arrivando...- sussurrò a me.
-chi?- dissi curiosa sempre sussurrando.
-gli spaccaculi.- disse e mi girai.

\SPAZIO AUTRICE\

spero che il primo capitolo vi piaccia e niente, come avete visto ho eliminato le storie precedenti e ho iniziato con questa qui!

vi prego di lasciarmi un cuoricino e commentare se la storia vi piace!!

𝐇𝐎𝐏𝐄 𝐈𝐒 𝐀 𝐃𝐀𝐍𝐆𝐄𝐑𝐎𝐔𝐒 𝐓𝐇𝐈𝐍𝐆, Thimothée ChalametWhere stories live. Discover now