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ebbene si, il fratello di Iris era proprio l'ultima persona che avrei mai pensato potesse essere, Dylan.
Aveva un bellissimo fisico, una V scolpita per bene e qualche segno sull'addome, che a guardale bene sembravano cicatrici, cicatrici uno come lui? cicatrici così segnate sulla sua pelle, di un ragazzo che non era proprio il classico stereotipo americano.
Dylan era tutto misterioso e dalle voci che giravano, chissà quale assurda storia avevano quelle cicatrici dietro.
Irisi finì di sistemare tutto e si poté finalmente prendersi una pausa e decidere il film con noi, essendo io grande fan della Marvel, optai per far una piccola maratona degli avengers, ovviamente non avremmo di certo finito tutti e venti i film in un solo giorno, avremmo continuato qualche giorno dopo da me, iniziammo con Capitan America.
A metà film dovetti alzarmi e andare al bagno, sali le scale che rilasciavano qualche lieve scricchiolio, arrivai davanti al bagno ma una camera socchiusa attirò la mia attenzione.
La porta color bianco panna era socchiusa, così mi avvicinai e appoggiai i miei palmi freddi e dieti una lieve spinta alla porta, una camera di color turchese e bianco si trovava dietro alla porta, era la camera Camera di un ragazzo, ma non di Dylan.
Sentii qualcuno che da dietro venne e chiuse la porta sbattendola.
-A casa tua non ti hanno imparato a non farti gli affari degli altri.- sbottò il ragazzo dai capelli marroni, Dylan.
-Scusami, stavo cercando il bagno in realtà.- mi giustificai io.
-Non è vero un cazzo, ti stavi facendo gli affari degli altri, infondo da quello che dicono tutti sei stramba e non hanno tutti i torti- continuo lui -Adesso togliti- e mi spinse via.
Tutto ciò mi aveva messo di cattivo umore, sopratutto le ultime parole dette da lui, presi tutto e andai a casa mia, arrivata nonostante fossero solo le nove presi e mi buttai sul letto e mi addormentai.

Il giorno dopo mi trovavo alle 7:30 davanti al muretto della scuola, era ormai mia abitudine stare a scuola per le 7:15 e aspettare fino alle otto la campanella, mi rilassava stare da sola e mi piaceva un sacco isolarmi, stavo lì e vedevo con quanta pochissima originalità trascorrevano le giornate.
Tutte le giornate uguali, le solite ragazze che si strusciavano ogni giorno su un ragazzo diverso, la gente che rideva con i suoi amici e i bulli che bullizzavano sempre gente nuova.
arrivarono le otto e la campanella iniziò a suonare e lì mi fermai un attimo e vidi come tutta la massa di studenti si dirigeva dentro all'edificio.
Mi sentivo sempre fuori luogo, un errore o meglio, un puntino nero in mezzo ad una miriade di puntini bianchi.
Qualcuno mi siete una spinta facendomi cadere.
-Sei così invisibile che manco per strada ti vedo- era Dylan
-beh se sei così deficiente da non prestare attenzione- ribattei io cercando di rialzarmi
-Non sei nessuno- mi spinse di nuovo giù con tanta violenza da spaventarmi -e in più siamo compagni di educazione sessuale- e se ne andò.
lui non aveva nessuna intenzione di lasciarmi perdere.
Sembrava essere arrivato proprio per darmi fastidio.
Dylan non era il classico popolare, Dylan era conosciuto per la cattiveria e per il fascino di misterioso che si portava dietro, Dylan era pieno di cattiveria.
Era quella persona da evitare e che io non eviterò
💧|| angolo me;
lol ho dovuto riscrivere il secondo capitolo perché si è cancellato e nulla rip

Sex.// Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora