Ma in quel caso i pensieri lo pervaderebbero, fino a fargli infilare la mano nei pantaloni per darsi pace, ma pensare a Jonelle mentre lo fa non gli darebbe neanche la giusta soddisfazione. Quindi è inutile. Forse è meglio che si metta a studiare. Sempre se riuscirà a concentrarsi sui libri.

Sta per aprire la porta della sua camera quando una voce fin troppo familiare distrugge quel briciolo di pazienza che gli è rimasto in corpo. Perché quella maledetta chiave ha iniziato ad incepparsi? Da un pugno sulla porta e sospira, facendo sobbalzare chi è appena arrivato.

«Niall, stai bene?»

Il ragazzo chiude gli occhi per un attimo, o forse tre attimi, visto che ha contato mentalmente fino a tre. «Sì, Melissa. Ma lasciami in pace.»

L'ultima volta che l'ha vista è stato al parco. Quando ha perso Harper. E non lo ha nemmeno aiutato a trovarla.

«Volevo...»

«Spero nulla da me, perché è quello che avrai. Niente. Chiudi la tua bottega. O aprila a qualcun altro perché io non sarò più cliente.»

Cattivo. Niall era stato decisamente cattivo.

«Volevo solo...» la ragazza deglutisce e abbassa lo sguardo. «Vaffanculo, Niall. Sei proprio uno stronzo.» e poi va via, senza aggiungere altro.

Okay, un problema in meno. Niall non ha neanche il tempo e la voglia di soffermarcisi.

Riesce ad aprire la porta, ma solo per lanciare la tracolla all'interno dopo aver recuperato il portafoglio.

Ed esce di nuovo senza neanche aver messo piede in camera sua. Solo per attraversare Londra con la sua auto e andare a chiudersi nel bar di Zayn già nel pomeriggio.

Dire che quel posto a quell'ora sia deserto, è un'eufemismo.

«Ni, che ci fai qua?» chiede Zayn, sorpreso di vederlo a quell'ora, da solo.

«Dammi qualcosa di forte, ti prego.»

Il barista si appoggia con entrambe le braccia al bancone. «Che ti è successo? Hai perso di nuovo il lavoro? Sembri sconvolto.»

«L'ho quasi perso.» borbotta.

«C'è un quasi di mezzo, non vedo il problema.»

«Ho fatta un cazzata. E anche bella grossa. Per favore, fammi bere.»

Zayn lo guarda con disappunto ancora per qualche secondo, lo scruta con preoccupazione. Ma alla fine sospira e afferra una bottiglia con un liquido chiaro al suo interno e due bicchierini. «Beviamo per dimenticare allora.» li riempie entrambi e ne prende uno. Niall fa altrettanto. Dovrebbe essere grato del fatto che il suo amico lo capisca sempre. E lo lasci bere a quell'ora facendogli anche compagnia. «Alla salute, allora.» dice prima di far tintinnare il bicchiere con quello del ragazzo universitario.

Zayn non può che scuotere la testa vedendo Niall che si scola lo shot velocemente e gliene chiede subito un altro. Però lo accontenta.

E continua in quel modo fino a prima di cena. 

«Amico, dammi le chiavi della tua macchina.» è una cosa che Zayn fa con tutti e tre i ragazzi quando si ubriacano. Non può permettersi che si rimettano alla guida e avere la vita dei suoi amici sulla coscienza.

Niall si tasta le tasche. Alla fine trova le chiavi e le porge a Zayn. «Te la presto solo perché sei tu. La mia Ferrari tutta per te.» gli sussurra, prima di scoppiare a ridere in modo più sguaiato del solito. Certo, il catorcio dell'universitario non potrebbe diventare una Ferrari neanche se si evolvesse come i Pokemon.

Niall a quel punto è già bello che andato e continua a ridere da solo e a raccontare cose strane a chiunque gli si sieda sullo sgabello accanto. E particolarmente a Zayn, spiega che ha studiato i punti erogeni delle donne e li ha testati su alcune di loro, soltanto per svago.

Zayn non ne è sorpreso. Niall è intelligente, non si interessa soltanto di ingegneria ed è un tipo fondamentalmente strano, che si informa su qualsiasi cosa. Una sorta di piccola enciclopedia portatile.

Beh, almeno quando parla specificamente di come toccare una donna un gruppetto di uomini lo ha accerchiato per ascoltarlo meglio. Alcuni interessati davvero, altri per prenderlo in giro, chiamandolo lattante che non ha mai visto né toccato una donna per davvero.

Zayn deve intervenire quando Niall si fomenta con uno di essi e dice: «Mi sono fatto anche tua madre.»

Zayn è rapido a fermare la rissa che sta per partire. Afferra Niall e lo allontana da quel gruppo di motociclisti. Ed è costretto ad offrire un giro di bevute gratis per rabbonirli.

«Anche io voglio un altro giro.» Niall si lagna gettando le braccia al collo di Zayn. Affonda il viso nell'incavo della spalla del moro e in quel momento Gigi esce dal retro del locale, guardandoli con le braccia incrociate al petto.

«Sì, amore. Lo so, ma è Niall.»

«Tu e la tua banda di amici ci manderete nel lastrico.» borbotta la bionda, mettendosi al bancone per servire gli altri. Zayn troppo impegnato a gestire il suo migliore amico.

«Mi dai del rum?»

«Niall, no. Hai finito di bere per oggi.»

«Ma io...»

«Niente ma. Hai già bevuto abbastanza. Non ti reggi in piedi. Adesso ti siedi su questo sgabello mentre io chiamo Harry. Così ti riporta a casa.»

«Solo un altro bicchiere.» Niall fa gli occhioni al barista, continuando ad aggrapparsi al suo corpo.

Zayn però non si lascia corrompere. «No.» dice, poi si tocca le tasche alla ricerca del telefono e si rende conto di avercelo sul retro.

Fa sedere di nuovo Niall sullo sgabello e spera che non caschi, visto come barcolla. Ride senza motivo e Zayn si pente improvvisamente di averlo fatto bere tanto. «Resta qui. Non ti muovere. Torno subito. Okay?»

L'universitario gli alza perfino il pollice in su. Zayn cerca di essere rapido. Va a recuperare il suo cellulare e fa partire la chiamata pigiando sul numero di Harry in rubrica. Quella è l'unica cosa che può fare. E mentre squilla torna da Niall.

Zayn spalanca gli occhi. Perché non può tornare da Niall. 

Niall non è più seduto al suo sgabello. Cazzo. Fa vagare gli occhi all'interno del locale, ma niente. Niall sembra essere sparito.

«Gigi, tesoro. Hai visto dov'è andato Niall?»

«No, Zee. Ci stavi pensando tu al biondino. Io sto lavorando al tuo posto!»

Zayn la ignora e va verso i bagni, chiamando il suo amico ubriaco, ma non ottenendo risposta. Dove diavolo si è cacciato in quelle condizioni? Anche il piccolo bagno del suo locale è vuoto. Sia quello degli uomini che quello delle donna.

Finalmente Harry risponde al telefono, dopo troppi squilli. «Zayn?»

«Harry. Abbiamo un fottutissimo problema.»

Babysitter ●Niall Horan●Where stories live. Discover now