CAPITOLO QUARANTASETTE: VECCHI RICORDI

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CARMEN
Nessuno dei due parla, ogni tanto lo guardo e vedo che lui guarda avanti, mi manca, è così bello, così speciale, così dolce, così non mio.
Non voglio dirgli della proposta, non ho ancora deciso e non voglio che nessuno mi influenzi.
Più lo guardo e più mi vengono in mente ricordi.
(Flashback)
"Dai Simo prendimi" urlo correndo veloce come un fulmine
"Non vale sei troppo veloce" sbraita correndomi dietro, vedo che si avvicina e inizio a correre più forte ma inciampo in un ramo e cado a terra, cerco di non piangere, non voglio rendere triste anche lui, ma il naso mi pizzica, la gola mi brucia troppo e le mani mi tremano, così sento la prima lascrima lasciarsi andare e segnare il mio viso, la vedo schioccare a terra, dopo questa esplodo, ne cadono due, poi tre, poi quattro e diventa subito una tempesta di lacrime.
Intanto Simo arriva e si china a guardarmi
"Carmen stai bene?" Mi chiede dolce, io tiro su il leggins viola fin sopra il ginocchio mostrando il ginocchio sbucciato.
"Non piangere" dice ascigandomi il viso con delicatezza seguendo ogni mio lineamento, so di avere gli occhi rossissimi.
Tira fuori qualcosa dalla tasca e siccome ho ancora la vista offuscata dalle lacrime lo capisco dopo un po' che cos'è.
"Guarda questi bei cerotti, hanno delle rose sopra, e sono colorate, quale rosa vuoi?"
"La blu" rispondo subito, da piccola era il mio colore preferito, apre il cerotto e me lo mette sul ginocchio, curando la ferita, poi ci dà sopra un bacino e subito torno a sorridere.
(Fine Flashback)
Adesso non basta un cerotto per curare una ferita.

Let me love you 2Where stories live. Discover now