CAPITOLO TRENTASETTE: SOLI

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CARMEN
Stiamo camminando per tornare in hotel, il viaggio sembra infinito.
"Quindi tu ed Emma..." chiedo ma mi interrompe
"Sì, io e Emma" afferma deciso
"E sei felice?" Non so se volere che lo sia oppure che mi dica che stava meglio con me
"Sì" dice in non so che tono "e tu sei felice?"
"Sì" dico e ricala il silenzio, c'è sempre una strana tensione tra di noi, non so se saremo mai come prima, molti dicono che è il tempo ad aggiustare le cose, ma non è vero, col tempo il dolore diventa più grande, e stai sempre peggio, finchè un giorno non riuscirai più a gestirlo e quel giorno sarà o la tua fine o il tuo inizio, é tutta una questione di fortuna, quella che a me manca.
"Carmen" dice Biondo distraendomi dai miei pensieri "mi manchi, ma non possiamo tornare indietro"
"Ormai ci siamo rovinati, non possiamo fare altro che accettarlo" dico concordando con lui
"Io ti amo ancora, ma devo dimenticarti"
"Anche io ti amo, ma sono stata ferita già abbastanza e non voglio perderti, sei importante per me"
"Non avrei mai dovuto lasciarti andare" dice con gli occhi lucidi
"Ma lo hai fatto" dico triste
"Si e me ne pentirò per sempre" dice e senza neanche accorgecene siamo a pochi centrimetri di distanza.
Le nostre labbra stanno per sfiorarsi, ma è sbagliato, tremendamente sbagliato.
"Non possiamo" dico con un filo di voce
"No, non possiamo" dice e poi le nostre labbra si fondono l'una all'altra, questo è come se fosse un bacio d'addio, il bacio migliore di sempre e anche il più sbagliato, non dovrei, ma vorrei restare così per sempre.
Mi sento a casa, perchè lui è la mia casa, o almeno lo era.
Mi mancherà tutto ciò, mi mancherà lui, Biondo.

Let me love you 2Where stories live. Discover now