Capitolo 1

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Sono T/N T/C e ho appena compiuto 16 anni.
Avevo sempre vissuto nel mio paese d'origine, l'Italia; avevo già avverato uno dei miei tanti sogni: avere un corpo normale, non ero né robusta né grassa né magrissima.
Ero felicissima, ma la mia felicità si sbriciolò in mille pezzi quando seppi che, per colpa del lavoro dei miei genitori dovevamo trasferirci... A TOKYO!!!
Non volevo abbandonare i miei amici qui in Italia, ma non ho avuto scelta.
Mi era stato detto che dovevo rimanere con una famiglia che mi ospitava per qualche settimana, il tempo che i miei trovano un appartamento.
Sull'aereo non facevo altro che guardare il finestrino, ero in soprappensiero.
Non sapevo che aspettarmi, volevo solo ascoltare la musica e starmene per conto mio.
Arrivati a terra, i miei genitori mi accompagnarono in auto, c'era un silenzio tombale, o almeno io capivo così perché non li vedevo parlare.
Arrivati davanti alla magione , suonai il citofono, e il cancello si aprì subito.
I miei mi dissero che dovevo solo dire il mio nome di famiglia e i proprietari avrebbero capito.
Mi avviai per un vialetto di ghiaia, la villa aveva uno splendido giardino, molto curato nei minimi dettagli.
Bussai alla porta, la quale si aprì d'impatto: non avevo paura; entrai nella villa con una voce timida:"Permesso?...".
L'interno era favoloso le luci erano un po' sfocate, ma tutto faceva sembrare un arredamento in stile '800.
Mi tolsi gli auricolari, non volevo sembrare maleducata, mi sistemai e sentii dei passi...
Vidi all'inizio della scalinata un ragazzo, era vestito molto elegante e teneva tra le mani un libro.
Mi si presentò davanti a me un ragazzo alto e magro, dal fisico tonico.
Aveva i capelli corvino con dei riflessi violacei, che si schiariscono sul bianco - grigio verso le punte.
Il suo viso era ovale e magro e i suoi occhi erano rossi tendente al magenta, con la pupilla a fessura: stava indossando degli occhiali ferrei dalla montatura rettangolare.
Esprimevano un'espressione impassibile e senza pietà.

"È maleducazione entrare in casa altrui, sai?" Mi disse fissandomi e sistemandosi gli occhiali rettangolari grigi.

"Veramente io ho suonato il citofono e ho anche bussato al portone che si è aperto da solo e ho detto <<permesso>>. Comunque mi presento, sono T/N T/C e credo che sapevate della mia permanenza in questa casa, i miei genitori vi avranno chiamato qualche giorno fa per le avvertenze".

"Capisco, ok seguimi ti porto nella tua stanza e dopo ti presenterò gli altri"

- Altri?? - pensai.

Lo seguì fino alla camera dove sarei stata per un po': nonostante i colori era molto bella.
"Gra-" non feci in tempo a ringraziarlo che già chiuse la porta.

- Antipatico :p -

Sistemai le mie cose sull'ampia scrivania; mi lanciai sul letto morbido e fissavo il soffitto.

"Spero che gli altri non siano come lui, altrimenti va a finire male".

Dato che volevo fare una buona impressione, presi un vestito dalla valigia e mi misi un filo di trucco.
Bussò alla porta qualcuno: era di nuovo lui -_-

"Vieni, ti presento agli altri".

"Ok"
- avevo già capito che lui non era una persona normale: prima di tutto dagli occhi, QUALE PERSONA AL MONDO HA GLI OCCHI MAGENTA/ROSSO DALLA NASCITA??!
Sembra una persona intelligente e credo che non potrebbe mettere le lenti a contatto e successivamente portare gli occhiali.-

Arrivammo nel salotto.

Reiji: "Ragazzi venite è arrivata"
disse e si presentarono cinque ragazzi uno più strano dell'altro.

Reiji: "Il ragazzo sulla poltrona sdraiato è Shu, il fratello maggiore. Il secondogenito sono io, Reiji..."

???1"Oi Reiji perché mi hai chiamato??" Disse un ragazzo dai capelli rosso fuoco.

So come sei in realtà //    Reiji x reader [CONCLUSA~] Where stories live. Discover now