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Sophia's pov
Ormai era passato più di un mese dal mio primo giorno di lavoro e più ne passavano più mi sentivo soddisfatta e convinta della mia decisione di stravolgere la mia vita per andare a lavorare Chicago lasciando l'Alabama.
Amo qualunque cosa di questo ospedale, dal lavoro stesso alle persone che ci sono qua. Sono sempre stati tutti carini con me ed ormai ho trovato il mio gruppo, con Noah e Sarah.
Sono molto soddisfatta anche del mio lavoro, posso visibilmente notare i progressi e quando arrivo a casa la sera stremata sono comunque felice.
Mi risveglio dai miei pensieri e mi incammino verso il dottor Charles e Sarah, quest'ultima mi guarda con un sorriso a 32 denti ed un'espressione un po' strana. Guardo il mio mentore che mi accenna un sorriso.
<< è arrivato il grande giorno >>
<< il grande giorno? >> ripeto con voce insicura
<< sii, il tuo primo caso dal penitenziario di Chicago >> esclama Sarah con visibile eccitazione
<< ne sono felice, ma perché dovrebbe essere così speciale? >> domando
<< in realtà più che speciale è difficile, perché quegli uomini sono la feccia della società, persone che ti manipolano e devi stare attenta a non farti ingannare, di fatti al 98% dei casi non hanno alcun disturbo psichico >> mi spiega il dottor Charles
<< beh questo è l'aspetto peggiore, però é dopo questo test che si capisce di che pasta
sei fatta >> risponde Sarah
<< e in più ti aspetterà una birra come premio a fine turno >> aggiunge sotto voce
<< a che ora arriva il paziente? >> domando
<< LA paziente, comunque è già in cura dal dottor Halstead, dovrebbe essere pronta tra circa 40 minuti, tu intanto goditi la pausa. Reese con me >>
<< buona fortuna >> diss Sarah toccandomi l'avambraccio e sparendo in uno degli infiniti corridoi.
Per caso incontrai Noah, non appena si accorse di me aprí le sue braccia, appena mi resi conto che mi stava abbracciando ricambiai.
<< tutto ok Soph? non hai ricambiato il nostro solito abbraccio del mattino >> mi chiese
<< beh non proprio, cioè sto bene, ma sono un po' preoccupata... oggi avrò la mia prima paziente dal carcere, dicono che al momento è in cura da Halstead, ne sai qualcosa? >>
<< Parli della signora Peterson? è come le altre, di sicuro non sarà la tua paziente preferita, ma la puoi gestire >>
<< se lo dici tu...  comunque stasera al Molly's per una birra io, te e Sarah >> dico sorridendo
<< contaci >> mi fa l'occhiolino e se ne va.
Adoro Noah, è il mio migliore amico e riesce sempre a confortarmi e rassicurarmi e spesso ne ho DAVVERO bisogno, soprattutto adesso che sono ancora considerata "quella nuova".
<< tutto a posto con mio fratello? >> mi chiede April
<< si, è davvero il migliore >>
<< è mio fratello cosa ti aspettavi?! tornando serie, Will ha finito con la signora Peterson, la trovi in sala 4 >>
<< grazie April >> le sorrido.
Mi sento come quando stai per fare una gara e senti lo speaker che pronuncia il tuo nome per farti entrare in pista. Respira Sophia, respira. Tiro un gran respiro e varco la soglia con la cartellina in mano.
<< Allora, signora Margaret Peterson >>
<< sai bellezza, ho tanta voglia di farmi del male, dovreste portarmi in un ospedale psichiatrico e non nel carcere di massima sicurezza >>
A quelle parole credo di essere sbiancata e credo che se ne sia accorta, ma cazzo la mia prima paziente "del genere" non poteva essere una detenuta comune, una di massima sicurezza!
<< che c'è bellezza? non ti avevano detto da dove vengo? >>
deglutisco e continuo con una finta voce decisa
<< sono un dottore e non mi interessa da dove viene. Ma ora la prego mi dica cosa vede in queste immagini >>
le mostro i classici cartoncini con gli schizzi di colori, i quali sono sempre il punto di partenza di una perizia psichiatrica inutile come questa.
Passano i cartoncini e la risposta è sempre la stessa
<< sangue e dolore >> affermava con finta voce provata
Anche un bambino avrebbe capito che stava fingendo, ma ero obbligata a continuare.
<< perché ha deciso di tagliarsi? >>
<< ma sei sorda o cosa? le ho detto che voglio farmi del male, M-A-L-E>> mi risponde urlando
<< ma ora parliamo di te, da quanto sei qua? perché fai piuttosto schifo come psicologa>> continua insultandomi
<< non le interessa. Ora inizierò a farle delle domande sulla sua vita >> le rispondo io
<< ha figli? >>
<< per carità >>
<< è sposata o fidanzata? >>
<< le sembro così scema?! >>
<< per quale motivo è finita dentro? >>
<< omicidio, ma tranquilla, mi piacciono le bionde, le more sono così noiose >> dice fiera di sé alludendo al colore dei miei capelli e alle sue vittime.
<< perché ha ucciso quelle donne >>
<< noia, un passatempo >>
<< quante ne ha uccise? >>
<< e questo che le interessa? comunque 12 >>
<< quindi ha la pena dell'ergastolo >>
<< se non mi uccido prima >>
<< va bene. Signora Peterson la mia analisi in base al suo comportamento rileva che lei non è per niente incline al suicidio, ma vuole solo trovare un modo per uscire dal penitenziario di massima sicurezza >> affermo in tono pacato.
<< NON É VERO! >> urla lei di risposta e non so come si alza dal letto nonostante le manette e riesci a incidermi un taglio abbastanza profondo sulla mia mano destra con non so cosa. Successivamente sposta la sua attenzione su se stessa e si riapre la ferita appena ricucita.
<< e adesso questo come lo spieghi
stronza?!>> ride soddisfatta lei.
Mi fiondo sul pulsante di emergenza al lato del letto ed urlo:
<< chiamate Halstead!>>
subito arriva l'equipe guidata dal rosso e spiego che la donna si era riaperta il taglio. Una volta sistemata la situazione, Will mi prende da parte così gli espongo i fatti.
<< stai tranquilla, hai fatto quello che dovevi fare e quella donna è una gran testa calda, per non usare altri termini... >>
<<grazie Will >>
<< ma figurati, ora devo andare, fatti sistemare la mano, non ha un bell'aspetto >>
Che giornata di merda, mi sento tremendamente in colpa per il casino che ho combinato e di sicuro ora tutti penseranno che io sia una stupida.
Mi avvicino al bancone e chiedo a Maggie delle garze per tamponare la mia ferita.
<< altro che garze, hai bisogno di punti e parecchi, chiamo Natalie>>
Vediamo passare Natalie con una barella
<< Nat...>> prova a chiamarla Maggie
<< non posso, vado di fretta>> esclama lei
In quel momento passa il dottor Rhodes
<< Rhodes, almeno tu, sei libero? >> gli chiede
<< dimmi tutto >> risponde lui
<< potresti sistemare la mano di questa giovane psichiatra che vuole fare la dura? >>
<< con piacere, seguimi >> mi sorride
Mi porta in un ambulatorio
<< vieni siediti e fammi vedere la mano>>
Mi siedo sul lettino e gli mostro la mia ferita ancora sanguinante
<< oh sembra brutta, ma in realtà non lo è, se sei di fretta posso aspettare, andrà solamente tamponata...>>
<< non ci penso neanche Sophia, Sophia
vero?>>
<< esatto, Sophia Boleman >>
<< chiamami Connor >>
Si gira ed estrae da un cassetto un kit da sutura, si avvicina alla mia mano con una grossa lente ed inizia ad applicarmi i punti.
<< ecco fatto >> dice mettendo l'ultimo punto
<< sono 7 punti, ci vediamo tra una settimana per toglierli e mi raccomando vieni da me, se hai bisogno di qualunque cosa sai dove trovarmi >>
<< grazie Connor >> mi incammino verso la porta
<< un'ultima cosa: non è stata colpa tua, hai fatto un ottimo lavoro >> aggiunge lui notando il mio umore sotto i piedi.
Gli sorrido e lascio la stanza con uno stato d'animo per lo meno decente.
<< dottoressa Boleman, un minuto prego>> mi richiama il dottor Charles
ecco, sono nella merda.
In realtà il dottor Charles mi fece solo notare come la guardia non debba mai essere abbassata, soprattutto con questi elementi ostili. Però mi fece anche i complimenti per la mia perizia che è risultata esatta. Inoltre mi ha comunicato che la signora Peterson verrà trasferita in un carcere con una sicurezza ancora più ferrea, ottenendo così il risultato opposto rispetto a ciò che immaginava.
Parlando del diavolo...
<< me la pagherai stronza! mi hai sentito?! >> mi urla la detenuta mentre viene portata via in manette.
Mi sposto nella stanza degli armadietti dove mi tolgo il camice e rimango in jeans e maglietta pronta per la mia bevuta con gli amici.
<< un uccellino ci ha detto che abbiamo una sopravvissuta! >> corre ad abbracciarmi Noah
<< è stata una luuunga giornata>> sospiro io
<< scherzi a parte, stai bene? ci siamo entrambi preoccupati per te >>
<< te l'ho detto che sarebbe stato
memorabile >> aggiunge Sarah
<< beh non avevi tutti i torti >> rido io
Ci incamminiamo verso il bar dato che i Molly's dista solo 10 minuti a piedi.
<< comunque mi ritengo abbastanza offeso per non avermi chiamato per suturare quel grosso taglio >>
<< beh in effetti per Noah che è agli inizi sarebbe stata una buona prova delle sue capacità verso i "piani alti" >>
<< in realtà non avevo neanche intenzioni di farmi vedere da qualcuno, solo che poi Maggie se n'è accorta e ha insistito per farmi mettere i punti, così Connor me li ha messi >>
<< Connor sexy Wysel , mi spiace dirti che certe voci dicono che sia interessato a me ed io ho di certo intenzione di farmi avanti >> dice Sarah facendomi l'occhiolino
<< guarda a dire la verità non so neanche chi sia Wysel, però dovrà essere approvato da me prima di frequentarti>> ridacchio io
<< e allora chi era il "tuo" Connor? >> mi chiede Noah
<< Connor Rhodes >> rispondo
<< COSA?! >> spalanca gli occhi lui
<< Connor Rhodes il dio della cardiochirurgia che ti ricuce la mano e che ti dice che lo puoi chiamare Connor? >> esclama incredulo
<< ragazza hai fatto centro >> mi fa l'occhiolino e mi da una gomitata Sarah
<< se lo dici tu.... comunque ho bisogno di bere qualcosa di più forte di una birra, voi cosa volete? >>
<< io solo una birra >>
<< idem >>
<< che noiosi che siete >> ruoto gli occhi sarcasticamente
Mi avvicino al bancone e mi rivolgo a Stella:
<< allora due birre per i miei amici al tavolo e un Moscow Mule per me >>
<< Hermann porta le birre a quel tavolo, qui ci penso io >> accenna al compagno vigile del fuoco
mi porge il mio cocktail
<< giornata difficile? >>
<< non sai quanto, ne ho ricavato ben 7 punti da una detenuta impazzita >>
<< hai scelto tu di studiare psichiatria >>
<< non hai tutti i torti >> e bevo un sorso del mio drink
<< Moscow Mule, ti piace davvero? >> mi giro e trovo Connor dietro di me sorridente
<< perché no? siediti e lo vuoi assaggiare? >>
<< passo, magari un'altra volta >>
<< io prendo un Manhattan >> disse rivolgendosi a Stella e sedendosi di fianco a me
<< subito >> disse lei sparendo tra le bottiglie di alcolici.
Improvvisamente prese la mia mano per controllare la ferita, ma fui colta alla sprovvista, così per una frazione di secondo lo guardai male.
<< tranquilla, non mordo mica, voglio solo accertarmi che tu stia bene >> mi sorride dolcemente
<< sto benissimo Connor >>
<< mi fa piacere Soph >>
Finiamo entrambi il nostro drink
<< scusa, ma devo raggiungere i miei amici, ci vediamo domani al lavoro >> dico io
<< certo >>
Torno al tavolo con Sarah e Noah
<< scusate ragazzi >>
<< ti sei persa per caso? >> mi prendere in giro Noah
<< persa in due occhi vorrai dire >> risponde Sarah con il suo solito occhiolino
<< se qualcuno è carino con me devi sempre pensare che sia interessato?! tu pensa al tuo Connor >> le rispondo io
<< che se non mi sbaglio è amico del tuo ex >> aggiunge Noah
<< di Adam? >> chiedo
<< si esatto >>
Mi fiondo dall'altra parte del Molly's alla ricerca del poliziotto
<< Adam ti ricordi di QUEL favore che mi dovevi? >>
<< ciao Soph... quale favore? >>
<< ok non mi devi nulla, ma potresti ehm come dire... potresti presentare il tuo amico Connor alla mia amica Sarah?>> dico indicando la mia collega.
<< Wysel? certo, ma ora il favore me lo
devi TU >>
<< andata >> gli stringo la mano
Adam si sposta con Kim verso il tavolo di Connor Wysel ed io torno da Sarah e Noah.
<< Questa figura di merda me la paghi Sophia>>
<< tanto lo so che mi ringrazierai presto >> dico con tono superiore
Si fanno strada verso di noi Adam e questo ragazzo molto carino, presumo sia quel Connor.
<< il mio amico Connor sta cercando una ragazza che ha voglia di prendersi una birra con lui, possibilmente single >> dice Adam
Io e Noah ci guardiamo.
<< mi dispiace io sono fidanzata con Noah, però Sarah è liberissima >>
Noah capisce le mie intenzione e mi regge il gioco appoggiandomi un braccio attorno alle spalle.
<< eh mi spiace, ma Sarah è davvero MOLTO e ripeto MOLTO libera >>
<< grazie Noah, ma credo abbia capito >> risponde Sarah sforzando un sorriso con lo sguardo da "dopo vi uccido".
Fu così che Connor le prese la mano e se ne andarono infondo al locale insieme.
<< voi due?...>> chiede Adam con una faccia stranita indicandoci
<< oh no ti prego, siamo solo amici >> spiego io
<< se però hai qualche amica da presentarmi... comunque sono Noah, piacere >> aggiunge lui
<< ti farò sapere amico, io sono Adam >> si presenta lui.
La serata passó con me e Noah seduti al tavolo a spiare Sarah e Connor. Il momento migliore fu quando, mentre stavano ballando, lui appoggiò una mano sul viso della mia amica e la baciò.
<< direi che il nostro lavoro è finito, andiamo a casa? >>
<< certo >>
Uscimmo così dal locale insieme, tornando poi ognuno a casa propria.

Connor RhodesWhere stories live. Discover now