Niall non dice una parola. Proprio non ce la fa. Ma sospira e dopo aver controllato con gli occhi che Harper non abbia neanche un capello fuori posto, la attira a sé e la stritola nel suo abbraccio, tenendole il retro della testa e sollevandola in braccio. Il bisogno di non lasciarla più andare è fortissimo.

«Lasciami.» piagnucola Harper, ma è contraddittoria, perché cinge il collo di Niall con entrambe le braccia e ci affonda il viso.

Restano così, in silenzio per tutto il tragitto fino a casa. Niall non la lascia andare neanche per aprire la porta di ingresso.

Quando entrano in casa e Niall la rimette finalmente con i piedi per terra, la bambina non ci pensa due volte e cerca di fuggire dalla stanza.

«Non ci pensare nemmeno, Harper.» Niall la afferra per il braccio e la volta verso di sé.

«No.» la bambina alza l'altro braccio per allontanare il babysitter, ma Niall afferra anche il secondo polso.

«Che cavolo ti è saltato in mente? Mi hai spaventato a morte!» Niall non riesce più e tenersi dentro ciò che sente e quindi esplode, alzando la voce per la prima volta davanti alla piccola.

«Quali sono le regole quando andiamo al parco, Harper?» chiede, cercando di calmarsi.

Ma la bambina si ostina a guardare le sue scarpe e a non dire una parola.

«Harper, rispondi! Dimmi le regole!»

«Devi restare dove posso vederti.» sussurra le parole esatte che Niall pronuncia ogni volta.

«E invece sei scappata via! Non riuscivo a vederti! Non puoi andare in giro da sola! Hai pure attraversato la strada senza di me! E se qualche macchina non ti avesse vista? Harper, non puoi fare così! Non ho più intenzione di portarti al parco dopo questa bravata!»

«Io volevo andare a casa! Ma a te ti è importato solo di quella brutta ragazza!» adesso anche la bambina urla.

«Io non...»

«Fai schifo!»

E Niall non sa cosa gli passa per la testa. Forse ha spento il cervello quando allunga la mano e da uno schiaffo sul sedere di Harper.

La bambina rimane sconvolta. I suoi occhi si riempiono di lacrime per l'evento inaspettato. Un solo singhiozzo e si riversano giù sul suo viso. Più per l'umiliazione che per il male. Niall non ha usato molta forza.

«Tu non sei il mio cavaliere! Io ti odio!» urla Harper, prima di allontanarsi da Niall.

Corre verso le scale per salire al piano di sopra e andare a chiudersi in camera, ma è proprio in quel momento che entrambi si rendono conto di Jonelle in piedi sulle scale, che li guarda con le braccia incrociate al petto.

Harper la spinge soltanto, per poter passare e sparire via e la donna più grande non la ferma neanche.

«Oddio.» Niall sente le lacrime salirgli agli occhi inevitabilmente. Si siede sul divano e si rende effettivamente conto di quello che ha fatto.

Jonelle avanza verso di lui e lo guarda. Prima che possa dire qualcosa, il ragazzo si lascia sfuggire un singhiozzo: «Licenziami.»

Beh, non è ciò che Jonelle è intenzionata a fare di certo.

«Niall, dimmi che è successo.»

«Tu dovresti licenziarmi e andare da Harper.»

«Harper starà strappando la testa di qualche peluche e non vorrà parlarmi per ora. Tu stai per... piangere? Niall, non ho intenzione di licenziarti. Dimmi che è successo.»

Babysitter ●Niall Horan●Where stories live. Discover now