2) PRIMO BACIO

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Non conosceva quel tipo, eppure gli stava già rivelando le sue più profonde confidenze, cosa che in genere non faceva con nessuno, ma con lui gli veniva così terribilmente naturale che pareva impossibile fermarsi.
"Beh, tu prova a parlargli - gli consigliò - prova a spiegarli cos'è che vuoi"
"Fiato sprecato - tagliò corto, fermandosi dinnanzi una grande casa dai colori però spenti - beh, sono arrivato"
"Non vuoi che ti accompagni alla porta?" - domandò con un sorriso.
"Piantala, non sono uno stupido - sbottò - però... se proprio insisti, tanto anche se dico di no faresti comunque di testa tua"
"Vedo che hai capito perfettamente come sono io" - rise andandogli dietro.

Sul viso di Ciel era apparso uno stupidissimo sorriso da ebete che non seppe spiegarsi, e nel momento in cui si avvicinò alla porta, quest'ultima si aprì da sola, lasciando spazio alla figura a dir poco furiosa di suo padre, Vincent Phamtomhive, un uomo di giovane e attraente con alle spalle una carriera di legge importante.
"Ciel" - lo chiamò severamente, fulminandolo con lo sguardo.
"Oh, ma ciao papà - lo salutò nervosamente - sono andato.... emh... - si guardò intorno, posando poi gli occhi su Sebastian - dov'è che sono andato?"
"Ad una fiera di antiquariato" - rispose con noncuranza.
"Giusto, ad una fiera di antiquariato... no aspetta! - esclamò - non intendevo questo!"
"Sei davvero incorreggibile! - lo rimproverò il padre afferrandolo per un braccio - come ti è passato per la testa di disobbedirmi? Mi sembrava di averti detto di rimanere segregato in casa a studiare, hai un esame tra poco, un esame importante, lo capisci o no?"
"Oh, dannazione" - fece portandosi una mano sul viso cercando di nascondere l'impressione di imbarazzo dovuta al fatto che il padre lo stesse sgridando dinnanzi un ragazzo per cui provava una certa simpatia.

Vincent alzò lo sguardo, notando finalmente il giovane e bel tipo dallo sguardo magnetico che era in compagnia del figlio, squadrandolo malamente.
"E questo chi è?" - domandò.
"Io sono Sebastian Michaelis - disse porgendogli una mano - piacere di conoscerla". A quel gesto, l'uomo più grande lo guardò ancora più malamente se possibile, sorridendo poi in maniera molto ironica.
"Oh, ho capito - disse - tu devi essere uno di quei delinquenti che si diverte a portare sulla cattiva strada i ragazzi di buona famiglia e volenterosi come Ciel! Adesso sì che capisco tutto. Beh, mi dispiace giovanotto, ma Ciel adesso è molto impegnato, per tanto, è stato un piacere conoscerti, quindi ciao ciao e a mai più!". Dicendo ciò trascinò con se dentro casa il figlio, lasciando il povero Sebastian lì davanti la porta come uno stupido.
"Papà, ma ti sembrava necessario reagire in quel modo?!" - chiese ad un tratto il figlio assolutamente all'apice dell'imbarazzo.
"Ben ti sta - rispose egli a braccia conserte - è la punizione che ti meriti per avermi disobbedito e per aver fatto le cose di nascosto. - lo guardò - adesso fila in camera tua, e vedi di rimanerci!"

Ciel ricambiò lo sguardo altrettanto infuriato, odiava essere trattato in quel modo, dopotutto non era più un bambino, ma non se la sentiva di replicare, così si voltò, salendo in camera sua e richiudendosi la porta alle spalle, senza la minima intenzione di studiare.
Ancora con il pacco stretto al petto, si sedette nel letto, sentendosi non solo arrabbiato per la sfuriata del padre, ma anche della figuraccia che aveva fatto davanti a Sebastian, che cosa avrebbe pensato adesso di lui? Probabilmente non si sarebbe più fatto ne sentire ne vedere, e addio ai flirt e al provarci.
Non gli era mai importato di ciò che gli altri pensavano, e soprattutto non gli era mai importato se gli altri ci provassero o no.
Già, gli altri, perché Ciel aveva avuto l'occasione di scoprire, durante il periodo della sua adolescenza, di essere omosessuale, e aveva accettato la cosa piuttosto bene, era di larghe vedute, al contrario del padre, antico come pochi, e proprio per questo non avrebbe potuto rivelargli la sua vera sessualità, avrebbe scatenato una guerra in casa, e la situazione era già abbastanza difficile.
Gli parve comunque inutile pensarci troppo su, tanto quel ragazzo non si sarebbe più fatto sentire, ne era sicuro.

Kuroshitsuji-Black Butler/ mondo parallelo (cielxSebastian) [COMPLETATA] Where stories live. Discover now