Capitolo 1

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2 Dicembre 1980

Shanks.

Era una fredda giornata d'inverno, di Dicembre per essere precisi, e il capo della polizia, dopo aver compito i suoi doveri quotidiani, andò a camminare in giro per le strade ghiacciate di Samuna, con in bocca la sua inseparabile sigaretta. Quel giorno aveva fumato sì e no 7 sigarette, ma non gliene importava. Da un po' aveva iniziato a trascurarsi e a trascurare la sua salute, probabilmente a causa del suo lavoro e problemi familiari. Nonostante ciò rimaneva comunque un bel uomo, dati i suoi 45 anni.

Sospirò spegnendo per terra la sua sigaretta consumata, e iniziò a squadrare la città con i suoi occhi neri.
Da adolescente non avrebbe mai immaginato che Samuna, la città nella quale è probabilmente nato, fosse così pericolosa e piena di gente che potrebbe ucciderti in qualsiasi momento.
Probabilmente perché Shanks non sa nulla delle sue origini, essendo orfano da quando è nato.

La neve continuava a scendere impeterrita e Shanks si risvegliò dai suoi pensieri, guardando l'orologio sul polso destro. Erano quasi le otto di sera e lui doveva correre a casa da sua figlia. Per precauzione nascose meglio la pistola che si trovava nella sua cintura rossa, fece un grosso respiro, e si mise a correre verso la sua modesta casa, che si trovava poco fuori questa città di appena diecimila abitanti.

Mentre attraversava il ponte, un pianto di un bambino catturò la sua attenzione. Inquietato e incuriosito da ciò scese fino al sotto del ponte, temendo il peggio, con la sua unica mano era già pronto a prendere la pistola e premere il grilletto, mentre il cuore gli arrivava in gola, nonostante fosse di solito un uomo calmo e maturo.
La visuale davanti a se' era pietosa, un bambino esile, a vista di circa 6 anni, era accovacciato a terra, mentre cercava di tenere al caldo i suoi piedi, visto che indossava solo dei sandali, con la faccia in più punti incrostata di sangue e graffi, con una cicatrice recente sotto il suo occhio sinistro. Il bambino alzò con molta fatica gli occhi neri verso Shanks, che nel frattempo era rimasto impietrito da tale situazione, valutando ogni sua scelta.
La più ovvia era quella di farlo curare all'ospedale e dopo di ritrovare i suoi genitori.

Con poca fatica prese il bambino in braccio, mentre il piccolo si accovacciò nel suo mantello nero e strinse con la poca forza rimastagli la sua camicia.
Shanks sorrise dolcemente alla scena, sorriso che svanì in fretta appena si ricordò di sua figlia e della promessa fatele il giorno prima, cioè che quella sera avrebbero passato più tempo insieme. Mugugnò qualche parola sommessa e sospirò arredendosi.
Sicuramente sua figlia avrebbe capito.

Crystal

*bum* *bum*

<Ahh!> un grido acuto riecheggiò per tutta la casa, quasi come se qualcuno avesse sparato. E nella testa di Crystal era così. La ragazza si stava facendo il bagno nella vasca dopo una lunga e stressante giornata di scuola quando alla fine si addormentò.
Era tutto un sogno, come sempre del resto... pensò, mentre si controllava i polsi. Nessun taglio, bene. Quando si alzò dalla vasca si rese conto di avere un maglione verde con il colletto, e si chiese come diavolo fosse possibile una cosa del genere. Era andata veramente a farsi un bagno con un maglione addosso. Si mise a ridere per non pensarci più e si guardò allo specchio. Bene, nessun taglio e nessuna lacrima, doveva essere il suo giorno fortunato.

Si vestì con i suoi vestiti puliti ed asciutti, e passò delicatamente la sua mano su un tatuaggio sulla sua spalla, che consisteva in una rosa rossa con all'interno una M maiuscola. Sorrise malinconica e andò in cucina, a preparare la cena per lei e per suo padre. Ovviamente abbondante, visto che quell'uomo si mangerebbe un'intera pescheria e potrebbe scollarsi 50 bicchieri di sakè. Lei ovviamente non era tanto diversa, anche lei sarebbe in grado di bere 50 bicchieri e volerne altrettanti.

Guardò l'orologio sulla parete, erano le 22 e di suo padre neanche l'ombra.
Quel vecchio e le sue promesse incompiute pensò stizzita Crystal, mentre le mani le pizzicavano dalla rabbia. Tanto da lui vengo sempre messa in secondo piano si amareggiò mentre gli occhi le pizzicavano. Ormai questa rabbia e pianto erano diventati quotidiani, nonostante provasse sempre a vedere le cose positive in tutto. Prese un sorso d'acqua ed iniziò a cenare frettolosamente, per poi buttarsi sul letto, a canticchiare una canzone rock per cercare di sopraffare le sue emozioni.

Si svegliò su mezzanotte, sentendo la porta d'ingresso lentamente strisciare, segno che suo padre era a casa. Scattò in piedi e mentre si precipitò verso la cucina era pronta a fargli una bella ramanzina. Stava per aprire la bocca quando vide suo padre con il fiatone e un bambino che dormiva beatamente, accovacciato nell'unico braccio che a Shanks era rimasto.

Fine capitolo 1

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⏰ Last updated: Aug 03, 2018 ⏰

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I segreti di Samuna (One Piece Au)Where stories live. Discover now