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Sophia's pov
Primo giorno. ANSIA.
Sono una donna abbastanza ansiosa, ma fortunatamente auto-psicoanalizzandomi riesco a gestire questo tipo di situazioni.
Faccio colazione, lavo i denti, mi preparo, salgo in macchina ed arrivo fino al Chicago Med.
Passo qualche secondo a scrutare l'ingresso e subito dopo entro. Mi dirigo al bancone delle infermiere, dove una donna di nome Maggie (apparentemente simpatica) mi consegna il cartellino e il camice e mi indirizza verso il mio armadietto. Sistemo le mie cose, ma vengono interrotta da una voce familiare
<< non ci credo, Sofia Boleman, quanto
tempo! >>  così Sarah corre verso di me e mi abbraccia.
<<sei davvero tu!>> esclamo
<< scusate, ma vi conoscete?>> ci interrompe il dottor Charles.
<< mi scusi, che imbranata, sono Sophia Boleman, immagino che lei sia il mio tutor, il dottor Daniel Charles>>
<< affermativo>> risponde
<< comunque io e Sophia eravamo compagne di college al primo anno, finché lei non è andata a studiare in Alabama e lí ci siamo perse. Ma da quel che ricordo era molto competente, migliore di me. Sicuramente mi darà del filo da torcere, ma sono felice di averla rincontrata >> interviene Sarah
<< non esagerare, siamo sempre state alla pari>> mi "difendo" io.
<< due Sarah Reese?! sono sicuro che ne vedremo delle belle, ma ora dobbiamo lavorare ragazze >> disse il dottor Charles.
Un'altra infermiera, April Sexton, ci comunica che sono stati richiesti due perizie psichiatriche, allora il nostro mentore ne affida una a me ed una a Sarah, aggiungendo che lui controllerà il nostro lavoro e infine darà il consenso alla terapia da noi formulata solo se la riterrà adatta.
Mi accosto fuori dall'ingresso della sala 3, dove un dottore dalle sembianze orientali mi passa la cartella medica e si presenta gentilmente stringendomi la mano:
<< Ethan Choi >>
<< Sophia Boleman, piacere >> sorrido io.
<< primo giorno eh? comunque la nostra paziente è donna, ha 34 anni, divorziata da poco e attualmente svolge alcuni lavoretti per tirare avanti. La figlia l'ha trovata svenuta davanti all'ingresso della cucina, ciò dovuto all'anoressia di cui soffre. É tutto, per qualunque cosa sono qua fuori, non esitare a chiamarmi. >>
<< ok, grazie mille >> dico, entrando nella stanza.
<< Salve signora Mallison, sono la dottoressa Boleman, ma lei può chiamarmi semplicemente Sophia. Vorrei aiutarla ponendole delle semplici domande. È possibile?>>
la donna annuisce.
<< quando ha divorziato da suo marito? come sono i rapporti tra di voi? >>
<< ormai è passato quasi un anno, non siamo in buoni rapporti e l'unico contatto che abbiamo sono gli scarsi assegni di mantenimento che mi manda per nostra figlia, sa, lei ha solo 11 anni >>
<< capisco. Lei che tipo di lavoro fa per mantenersi? >>
<< ormai è difficile tirare avanti senza avere un lavoro stabile, perciò mi cimento in qualunque lavoretto io trova, per sfamare me e mia figlia>>
<< grazie mille, si rimetta presto>> dico congedandomi.
Esco dalla sala trovando il dottor Choi a parlare con il dottor Charles.
<< ti abbiamo osservata e ascoltata, qual è la tua diagnosi? >>
<< la donna si dimostra palesemente stanca e spossata, ha affermato l'instabilità lavorativa, inoltre ha ammesso che il doloroso divorzio è avvenuto meno di un anno fa. Tutti questi fattori con l'aggiunta della anoressia indicano la perdita della speranza in futuro per sé e sua figlia, ciò mi porta a pensare alla Depressione Maggiore. >>
<< ottimo lavoro dottoressa Boleman, il prossimo consulto la aspetta tra mezz'ora >>
<< grazie dottor Charles >> sorrido soddisfatta e mi incammino verso la caffetteria dove io e Sarah ci siamo date appuntamento.
Ordino un caffè americano con panna e cannella e mi siedo al tavolo con la mia compagna. Le racconto della mia prima diagnosi al Med e lei si congratula con me. Successivamente ci incamminano verso il nostro prossimo paziente, che questa volta era in comune.
La sera tornai a casa soddisfatta del mio lavoro come non mai, mi feci una doccia e ordinai una pizza. Alle 8:00 circa mi arrivó un messaggio di Sarah:
<< alle 9:30 al Molly's per una birra? ti devo far conoscere un po' di persone ;) >>
<< sempre la solita eh? va bene >> rispondo
<< perfetto, ti passo a prendere io >>.
Entriamo nel locale, a detta di Sarah lì si riunivano tutte le forze dell'ordine di Chicago: poliziotti, pompieri e medici. Ordinammo due birre e ci sedemmo ad un tavolo. Si aggiunsero a noi April, il fratello nonché aspirante chirurgo Noah e il dottor Choi.
<< oggi non abbiamo fatto tempo a presentarci per bene, chiamami pure April, sai non mi piace essere chiamata per cognome. Mi hanno detto che hai svolto buon lavoro oggi, sai, quando inizi ad essere così conosciuta dopo il primo giorno è un'ottima cosa>>
<< mi fa piacere e chiamatemi tutti Sophia, anche lei, dottor Choi>>
<< per te Ethan >>
<< ok >> sorrido e bevo un altro sorso della mia birra.
La serata è durata un po' e mi sono divertita molto, ho fatto svariate conoscenze: Will Halstead, Natalie Mannings e un dottore dai capelli neri molto carino... forse Connor o Conrad.
Stavo per uscire dal locale, quando incrociai un viso familiare....
<< Adam! sei davvero tu?! >> esclamo
<< o mio dio Sophia, ciaoo! >> corre ad abbracciarmi lui
<< e lui come lo conosci? >> mi chiede Sarah facendo l'occhiolino.
<< beh ecco, io e Adam siamo stati fidanzati al liceo, ma la cosa non è durata perché eravo troppo amici per frequentarci. Così come vedete siamo rimasti in ottimi rapporti>>
<< sei incredibile Soph, 1 giorno che sei qui e già sei più "popolare" di me! >> afferma ridendo Sarah.
E così Adam fece partire il secondo giro di presentazione e mi fece conoscere diversi agenti della polizia e vigili del fuoco: Gabriella e Antonio Dawson, Erin Lindsay, Jay Halstead, Kevin Atwater, la fidanzata Kim Burgess, Kelly Severide, Matthew Casay e molti altri...
Salutai tutti e Sarah mi riaccompagnó a casa,
appena rientrata mi cambiai, mi lavai i denti, mi feci una doccia e appena toccai il letto, crollai.
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Angolo autrice
scusate per il capitolo un po' noioso, ma essendo il primo avevo bisogno di fare un'introduzione generale.
spero vi sia piaciuto comunque, se così fosse lasciate una stella e commentate con la vostra opinione, grazie mille.

Connor RhodesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora