Partenza e hotel completo pt.1

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Canzone per il capitolo:
Walking in the wind - One Direction

"Tommy!" Urlo facendolo sobbalzare, cadendo dal divano per lo spavento.

"Che cazzo! È la seconda volta che mi faccio male!" Sorrido maleficamente, per poi lanciarmi sopra di lui.

"Solo la seconda? Io direi anche la terza se ci mettiamo il fatto che mi sono appena lanciata su di te e mi sono praticamente aggrappata alla tua schiena per poi farti cadere di nuovo."

Rido alle mie stesse parole per vederlo con gli occhi socchiusi come se mi minacciasse.

"Dobbiamo preparare le valigie se domani non vuoi perdere l'aereo." Mi dice con una totale tranquillità come se niente fosse. Poi mi ricordo.

"Merda! Non ho tirato fuori il borsone! Dov'è?" Dico tutto d'un fiato cominciando a girare per casa alla ricerca del famigerato borsone.

"Trovato!" Esclamo uscendo dalla stanza di Anne per poi andare di sotto e vedere Tommaso con le gambe dietro lo schienale del divano, a testa in giù, che guarda la televisione dicendo cose incapibili come "¿Donde estas la signorita?"

Lo guardo interdetta per poi sentire una voce alle mie spalle.

"Tommaso ma quante volte ti ho detto che non ti devi mettere a parlare questa lingua sconosciuta in casa di mia sorella, e soprattutto a testa in giù!" Mi giro e fisso Louis che non mi lascia il tempo di ribattere che dice: "Oh, ciao Hope!"
Sorride e poi mi viene ad abbracciare.

Ricambio l'abbraccio, sentendo un leggero movimente alle mie spalle per poi sentire Tommy esclamare: "Vacci tu a fanculo!" Sicuramente mio fratello gli avrà fatto il dito medio, ed ecco spiegato il movimento captato dietro alle spalle.

"Non fate i bambini in casa mia piuttosto voi due." Mi rivolgo a loro due che si guardano in cagnesco.

Successivamente sento un giro di chiavi nella toppa della porta d'ingresso e vado da Anne che finalmente ritorna, ma si ferma subito in salotto per poi sbuffare e alzare gli occhi al cielo.

"Oh, vi lascio soli per cinque minuti e già litigate! Oh mio dio neanche i bambini di cinque anni fanno così!"

Le prendo le borse della spesa e tiro fuori quello che ha preso per pranzo e lo appoggio sull'isola di marmo di fronte a me.

Successivamente vado in salotto prendo il borsone e salgo le scale per poter finalmente comiciare a fare la mia valigia.

Apro il borsone poggiandolo sul letto, e poi fisso l'armadio aperto senza sapere cosa prendere da portare via con me.

Così mi viene in mente un'idea, mi affaccio alle scale e poi chiamo Anne quasi urlando.

"Che c'è?" Mi chiede non appena varca la soglia di camera mia.

"Non so che portarmi per il viaggio di 4/5 giorni a Portland, mi aiuti tu?"

Mi guarda per poi andare verso il mio armadio con un sorriso a trentadue denti e cominciando a furgarvi dentro.

Dopo cinque minuti di attesa tira fuori due abiti, uno corto bianco e l'altro lungo con lo spacco sulla gamba destra blu notte.

"Questi due abiti sono d'obbligo, non si sa mai se uscite di sera." Annuisco per poi andare nel cassetto a prendere le mutande e i reggiseni insieme ai calzini, tutto coordinato, anche se due mutande non sono proprio abbiante al reggiseno, ma va bene. Deve andare bene a me.

Mi avvicino poi all'armadio tirando fuori quattro magliette, una dell'Adidas, una della Vans e due eleganti. Prendo anche due pantaloncini corti ed una tuta rigorosamente grande nel caso volessi andare a correre la mattina.
Poi Anne mi da una gonna di jeans, un jeans skinny blu ed un pantalone elegante nero con la scusa del non si sa mai.

Long way down Where stories live. Discover now