Buonanotte Bea

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-Tra rose e fiooor, nasce l'amooor, Bea e Cate si voglion sposaaar-
Canticchiò Sara tutta contenta mentre scarabocchiava sul margine del libro di matematica.
-Ma se manco la conosco-
Rispose la migliore amica, nonché storica compagna di banco.
-Diciamo che i tuoi occhi conoscono determinate parti del suo corpo. Alcune belle parti del suo corpo, e non penso proprio le gengive. -
-Sara, cavoli. Smettila-
Sbuffò Beatrice, era tutta la settimana che sbuffava per questa storia. Tutta settimana che la sua migliore amica le chiedeva se volesse il suo numero, o altre cose molto molto più sconce.
-Oh, andiamo anche a te farebbe piacere fare goal, nella sua di porta-
Questa volta Bea non Rispose neanche, semplicemente le tirò una sberla sulla mano il più forte possibile.
-Aio-
Esclamò senza ritegno l'altra e immediatamente tutta la classe si girò verso di loro. Anche il professore.
-Beatrice, Sara non vorrete finire la lezione in corridoio, spero-
-Nossignore-
Rispose quest'ultima per entrambe mentre Beatrice alzava gli occhi al cielo, sapendo che la sua migliore amica avrebbe fatto volare via il suo dieci in condotta anche quell'anno.

* * * * * * * * * * *

-Beatrice, aspetta un attimo cortesemente -
Le disse la professoressa di latino, nonché coordinatrice di classe. Bea lanciò uno sguardo all'amica che annuì e uscì chiacchierando con le altre sue compagne di classe.

-Per prima cosa, ti lascio i documenti per la certificazione linguistica di latino che spero vorrai affrontare-
Le disse la prof. allungandole un paio di fogli da compilare. Bea li prese e li infilò nello zaino con delicatezza.
-Quest'anno la solita gita a Roma non si farà per motivi tecnici, diciamo. Però sappiamo che i tuoi parenti sono di Rouen, in Normandia. Giusto?-
La ragazza annuì, cercando di capire dove volesse andare a parere la prof.
-Ci piacerebbe organizzare la gita lì, lo so che non siamo in un linguistico o qualcosa del genere ma non sarebbe per nulla male. Ti andrebbe di darci una mano con l'itinerario e con la lingua? -
Beatrice Victoire sorrise e rispose senza neanche pensarci, cioè dai chi avrebbe dovuto anche pensarci su? Avrebbe preso due piccioni con una fava, alla fine. La gita e anche la possibilità di vedere la sua famiglia materna, in un solo colpo.
-Certo prof. sono a completa disposizione-
-Ottimo Beatrice, davvero. Mi liberi di un peso, comunque ti farò sapere a breve cosa puoi fare più nel dettaglio-
Disse la donna, per poi sorridere in pieno stile professoressa alla sua alunna migliore.
-Ti conviene andare dalla tua compagna prima che faccia danni a sé stessa, o peggio a qualcun'altro-
Alla fine, Bea uscì ridendo a crepapelle finché non vide la sua migliore amica che, proprio come predetto dalla profe, mentre si piegava per raccogliere il portafoglio caduto a terra, tirava una zainata a un ragazzino probabilmente un primimo, che passava di lì.
Bea prese un respiro profondo, conto fino a dieci aggiungendo anche Mississipi, poi alzò le braccia al cielo in stile supplice al tempio di Giove Massimo.
-SARAAAA-
L'amica si spaventò, cercò di chiedere scusa al ragazzo che però si era già volatizzato, e poi camminando con le spalle incassate nelle spalle in stile Crocifisso del Polittico di Siena iniziò a borbottare qualcosa sulla gravità, sulle mele e sulla necessità di incentivare la vita sessuale delle persone regalando preservativi per strada.

* * * * * * * * *

La leggenda narra che Sara Finzi e Beatrice Victoire Rialdi-Lyonnais si fossero conosciute proprio su quel campo da calcio, un martedì pomeriggio di quasi dieci anni prima. E che da semplici compagne di squadra fossero diventate amiche.

Nonostante alla Italo-Francese il calcio non piacesse
Nonostante avessero interessi diversi e stili opposti
Nonostante il fatto che intorno ai dodici anni Bea si fosse presa una cotta colossale per Sara.

Ovviamente quest'ultima non amava la versione standard della storia e dopo anni e anni che le chiedevano come si fossero conosciute, aveva ormai una sfilza di cazzate più o meno credibili che raccontava a destra e a manca.

Ille mi par esse deo videturWhere stories live. Discover now