l'arrivo inaspettato.

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Non era vestita molto elegante;aveva una maglia blu con qualche brillantino, un Jeans strappato a vita alta , un giacchetto di pelle nero, le scarpe bianche da ginnastica e i capelli raccolti in una treccia laterale, con qualche ciuffo svolazzante. Non amava il trucco, quindi aveva semplicemente del correttore, Mascara e un gloss color pesca, che si intonava perfettamente con la sua pelle dorata.  Passeggiava ammirando la bellezza della Torino illuminata, essendo di Martedì non c'era molta gente, giusto qualcuno che passeggiava così.
Ad un certo punto le arriva una chiamata, lo schermo si illumina conbil nome "Samira", sua sorella 16enne.
G:"cosa vuoi?"
S:"mamma vuole sapere dove sei, sai non conosci la città. E poi non rispondere così, lo so che mi vuoi bene in fondo."
G:"sisi, vai convinta. Comunque dì a mamma che non mi perdo, ho google maps, so perfettamente dove sono"
S:"mi invii la tua posizione via Whatsapp? Vorrei raggiungerti"
G:"no Sami,preferisco stare sola"
S:"ok Ciao"
G:"ciao".
Non ebbe il tempo di chiudere la chiamata, che  si trovò Paulo davanti, mentre passeggiava da solo con il telefono in mano, pensieroso. Lei era lì ferma, stava trattenendo le lacrime ma ad un certo punto,scoppiò davanti a lui. La guardava  incuriosito, con il viso di un bimbo dispiaciuto che non sa cosa fare.  P: "cosa ti è successo?"
G:"io..."
Non riusciva proprio a parlare, vuoto più totale. Lui senza dire nulla l'abbraccio. Giulia realizzò che la cosa più bella era stare tra le sue braccia, sentire il suo profumo, così intenso, così suo. Era tutto magnifico. In quel momento era solo lei con lui, nessuno più intorno; ma appena si allontana da lui tutto torna alla realtà. Si era resa conto di aver bagnato la sua camicia blu con le sue lacrime.
G:"scusami tanto, davvero."
P:"per cosa?" Chiese il ragazzo dubbioso.
G:"ti ho bagnato la camicia con le lacrime, che stupida."
P:"pff non ci vuole nulla a lavarla."
Lei le sorrise. Dopo almeno un minuto di silenzio, si sedettero sulla panchina lì vicino, si guardarono negli occhi. Giulia si accorse che era proprio persa nel verde immenso dei suoi occhi, una droga pesantissima che non riusciva proprio a reggere.
P:"lo sai che...."
G:"cosa?"
P:"sei, ecco, sei bellissima." Arrossirono entrambi come dei bambini.
G:"Grazie Paulo Dybala" fece con una smorfia.
P:"Mi sono perso nei tuoi occhi e mi sono dimenticato della cosa più importante...come ti chiami?"
G:"Sono Giulia Chiariello, sono a Torino da poche ore"
P:"guarda che s'è fatto tardi...ho l'auto parcheggiata qui...vuoi che ti accompagno a casa?"
G:"Non disturbo, vado a piedi" Si alzò, ma Paulo la fermò prendendola per il polso. P:"su dai, vieni"
G:"mi firmeresti un autografo e ti faresti una foto con me?"
P:"ovvio."

Spiegò in breve tempo dove si trovasse la sua casa, il viaggio durò poco più di 5 minuti. Prima di scendere, però,Paulo la fermò.
P:"aspetta, non andare via così"
G:"come dovrei andarmene?" Ridacchiò.
P:"volevo darti il mio numero per, che ne so, uscire insieme e presentarti un po' la squadra"
G:"sai che sono Juventina ?"
P:"mi è bastato vedere la gioia nei tuoi occhi quando te l'ho detto per capirlo"
Prese il numero e uscì dall'auto.
G:"Notte Paulo"
P:"Notte Baby" e le fece l'occhiolino. Non potè far altro che ridere. 
Salì a casa urlando "Samiii non puoi capire cosa è successo"
E passò la serata con sua sorella a ridere e a fare fantasie

el sueño de mi vida💎/Paulo Dybalaजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें