Prologue

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L'autunno. L'autunno è una stagione strana, particolare, c'è ma non si nota nemmeno, o meglio, i bambini non la notano. So perfettamente che i bambini affermeranno che quando c'è freddo sarà arrivato l'inverno e quando farà caldo sarà arrivata l'estate. L'autunno, come la primavera, è una stagione messa in disparte da tutti i bambini, sono stagioni etichettate come " stagioni di transito" quelle che stanno in mezzo alle principali, e un po' mi dispiace.

Io trovo che l'autunno sia una stagione favolosa, penso sia la mia stagione preferita in assoluto. Gli alberi che iniziano ad abbandonare le foglie che, secche, cadranno in terra pronte per essere schiacciate provocando quel "CRACK", alle mie orecchie, tanto piacevole.

I miei capelli rossi, stanno in perfetta sintonia con i colori autunnali: il giallo, il marrone, il verde quello scuro, però, perché quello chiaro è più primaverile o se proprio volete "estivo". I miei occhi sono verdi, verdi come il prato, lo smeraldo; sono così chiari che ci si potrebbe affondare, verdi come l'acrilico mischiato al bianco, verdi come il colore più sottovalutato di tutti, come me. Le lentiggini che mi ricoprono il viso cerco di mascherarle con del fondotinta chiaro, quasi bianco, come la mia pelle cadaverica. Da piccola mi chiamavano "Biancaneve" e quest'abitudine non è certo svanita dato che mio padre Jake insieme a mia zia Lauren, mia madre Anne e mio fratello Jordan, continuano a chiamarmi così ancora oggi. Sono la più piccola in famiglia, io e mio fratello ci togliamo solo 2 anni, lui frequenta il quarto anno di liceo ed io il terzo avendo fatto la primina.

Non sono una ragazza che rispetta le regole, non sono una studiosa, non sono nemmeno tanto delicata, odio essere gentile.
Da piccola ho sempre odiato le principesse e i principi con le loro storie mozzafiato che finiscono sempre con un lieto fine, io penso che una storia sia fantastica quando i due innamorati non possono stare insieme o uno dei due muore, insomma, odio i lieto fine. Mi piace fare gli scherzi, essere cattiva mi fa sentire libera e copre la mia enorme timidezza di cui mi vergogno infinitamente. La passione per gli scherzi è nata con me, grazie a mio zio Jacques, mi ricordo che quando ero piccola e lui ero vivo, facevamo tantissimi scherzi, come il vaso incastrato alla caviglia di mia zia Lauren o i baffi disegnati col pennarello indelebile sulla faccia di mio padre Jake prima di un'intervista importante. Non nascondo che mi manca, mi manca passare del tempo con lui, mi mancano le sue battute che non facevano mai ridere: "Qual è il colmo per un pavimento pulito? Non avere una bella cera!" E ridevamo, non per la battuta, solo per il gusto di ridere, mi manca scrivere con lui quelle tabelle di marcia da rispettare per il prossimo, perfido, scherzo. Quello stupido cancro al cervello, ce l'ha portato via, a me, ai miei genitori, a mio fratello e, soprattutto, a mia zia che ha passato un lungo periodo di profonda depressione che, per fortuna, ora si è concluso. Ridevamo sempre, ridevamo per tutto perché eravamo felici, perché eravamo soddisfatti e debitori di essere capitati in questa famiglia, insieme. Ridevamo fino a piangere; dopo la sua morte non abbiamo più riso per un po', ma abbiamo pianto essendo consapevoli che non sarebbero potute essere più lacrime di gioia, ma di tristezza e di mancanza. Non sono sicura che i miei genitori si amino ancora, non so nemmeno se si siano mai amati, so solo che dopo la morte di mio zio tutto è cambiato, a mia madre non è mai piaciuto veramente mio zio, sinceramente non sono mai riuscita a capacitarmene, dopo la sua morte ha ritenuto troppo "esagerato" lo stato d'animo di mio padre e questo ha dato inizio ad una lunga settimana piena di urla e litigi, il lunedì di quel mese, in autunno, mio padre e mia madre si lasciarono, separandosi definitivamente, tutto è diventato più nero, ma io non mi lamento, mi piace il nero.

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