La prima stanza che si poteva vedere entrando era il salotto, dove un enorme divano viola era posizionato, con davanti la televisione da probabilmente 50 pollici.
Quasi tutti i mobili erano neri e bianchi. Seguivano l'eleganza della casa.
Il soffitto della stanza era decorato con un bellissimo lampadario, probabilmente costoso, che era decorato da foglie di metallo incastonate attorno alla lampadina di ogni braccio.
A fianco al salotto Jimin vide una porta nera che, essendo socchiusa, lasciava intravedere una parte della cucina, che aveva come colori dominanti il bianco e il bordeaux.
Jimin attraversò il corridoio fino alla scala.
I muri erano ricchi di quadri: la maggior parte erano natura morta, con vasi di fiori e cesti di frutta. Lo stile in quella casa non mancava.Un quadro colpí particolarmente Jimin: raffigurava un vaso. Questo vaso era lilla ed era decorato da linee bianche che sembravano crepe; in un punto del vaso mancava una parte, e da quel buco usciva un liquido nero.
L'effetto era incredibile, realistico fino all'assurdo e quasi ipnotico.
Jimin infatti restò imbambolato a fissarlo per un po', almeno finchè dei passi non attirarono la sua attenzione.
A confermare quel rumore fu Yoongi, che poco dopo scese dalla scala.
Indossava un paio di jeans con degli strappi sulle ginocchia e una maglia bianca con una scritta rossa:
' Yes, I'm bad, but also yours.'
"Sí, ho scelto apposta la maglia con questa scritta babe" Disse Yoongi rispondendo ai pensieri di Jimin, che a queste parole fece un sorriso ebete.
"Allora, andiamo?"
Il biondo annuí, seguendo il maggiore che, detto un ciao alla madre, si precipitò fuori dalla casa.
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L'oscurità ormai inondava Seoul, ancora luminosa grazie alle mille luci artificiali.
Jimin camminava lungo il bordo di un marciapiede, tenendosi in equilibrio grazie alla mano di Yoongi, che camminava accanto a lui.
"Di cosa dovevi parlarmi Chim?" Chiese Yoongi dopo un silenzio tombale.
Jimin non rispose subito, si limitò a fermarsi e a scendere dal bordo del marciapiede, ritrovandosi a pochi centimetri da Yoongi, che però non si mosse di un millimetro.
La distanza tra loro era quasi inesistente, e questo scaturí in Jimin una risata nervosa e le gote rosse.
"Dio, sto cosí bene con te...non posso lasciarti..."
"Perchè dovresti lasciarmi Chim?"
"Perchè...l'ho detto a mia madre. Di noi, intendo. Non l'ha presa bene.
Vuole che io ti lasci e che mi trovi una ragazza.""Oh Jimin...mi spiace..."
"No. Non devi. Sono felice con te, e mia madre lo deve accettare. Non posso lasciarti."
"Ma se questo ti causerà problemi in famiglia..."
"No. Mio padre mi accetta, è mia madre il problema. Ma si dovrà abituare. Perchè non ho intenzione di lasciarti."
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❝ѕтαу❞➴кσσктαє
Fanfiction{¢σмpℓєтa} °Kim Taehyung è un liceale di 18 anni, deriso da tutti per il suo passato. Un ragazzo in particolare lo tormenta ogni giorno: Jeon Jungkook. E se una gita scolastica potesse cambiare tutto?_ ✧вσу χ вσу ✧fαиfι¢тισи ✧ α¢¢єииι νмιи ✧ иαмʝ...
Chapter Twenty-Five: Yours.
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