VI

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Che cosa successe dopo quell'accaduto? Non ne ho idea. So solo che mi svegliai in un lettino d'ospedale, qualche giorno più tardi; lo capii guardando la data sul mio telefono: avevo dormito per 5 giorni.

Mi alzai dal letto e quando feci per aprire la porta entrò un'infermiera: mi guardò sconvolta, come se non si aspettasse di vedermi in piedi.

I "oddio, si sieda. Dottore! Il paziente si è svegliato"

Disse lei nervosa riferendosi a un dottore presente in nella stanza di fronte alla nostra: probabilmente stava parlando con un altro paziente. Il dottore in questione non era né troppo giovane né troppo vecchio: avrà avuto la trentina; era alto, aveva una costituzione robusta, capelli scuri, il viso senza rughe, con un lieve accenno di barba, occhi chiari e portava gli occhiali.

Tutto l'opposto della ragazza che aveva era bassina, snella, con capelli lunghi e tendenti al biondo, viso pallido, occhi scuri e profondi e avrà avuto, forse, qualche anno più di me: probabilmente era nuova, perché sembrava quasi non sapesse che fare. Fortunatamente per lei egli non tardò ad arrivare e cominciò a visitarmi per vedere se stessi effettivamente bene.

D "non c'è nulla che non va, puoi andare. Elisabeth, seguimi"
Disse andandosene, riferendosi all'infermiera, la quale rimase nella stanza qualche secondo in più del dottore, guardandomi. Poi, quando uscì dalla stanza, mi accorsi che le era caduto il cartellino con sopra scritto il suo nome a terra, così presi il mio telefono e uscii dalla stanza il più velocemente possibile.

L "Aspetti! Elisabeth aspetti!"

Le andai incontro, cercando prima di attirare la sua attenzione, così da farla girare; lei si girò e vedendomi a pochi centimetri da lei si spaventò.

E "AH! Mi ha fatto venire un colpo"
L "mi dispiace, ahaha"

Dissi io ridacchiando, grattandomi la nuca, a disagio.

E "perché mi ha chiamata?"
L "oh, giusto, le è caduto questo"

Dissi poi mostrandole il cartellino.

E "oddio, la ringrazio: è già il secondo che perdo: non so attaccarlo come si deve"

La ragazza era chiaramente a disagio: abbassò lo sguardo, bofonchiando qualcosa che non riuscii a capire al primo colpo, ma poi qualcosa nella mia testa si accese e riuscii ad intuire cosa volesse.

L "vuoi che te lo metta io?"

La ragazza annuì solamente, ancora con la testa bassa.
Io presi il cartellino e lo attaccai accuratamente al suo camice da infermiera, cercando di non toccare cose che non avrei dovuto toccare, dato che il cartellino andava messo lì.

E "g-grazie"
L "non c'è di che"

Dopodiché feci per andarmene ma mi fermai dopo pochi passi, mi girai e vidi che Elisabeth non si era mossa di un millimetro; decisi di parlare.

L "senti, non è che ti andrebbe di vederci qualche volta?"
La ragazza alzò lo sguardo e mi guardò, sorpresa dalla mia proposta.
E "v-vederci?"
L "sì. Se non ti va non importa"
E "mi va"

Disse sorridendo lievemente, toccandosi la punta dei capelli chiaramente a disagio.

L "perfetto allora, ti lascio il mio numero"

Mi avvicinai di nuovo a lei, in modo da farmi dare il suo telefono e darle il mio a mia volta, per scambiarci i numeri di telefono. Quando finimmo ci restituimmo i telefoni e ci salutammo.
Mi incamminai verso l'uscita dell'ospedale e quando fui finalmente fuori presi il telefono, lo accesi e controllai che avesse salvato correttamente il numero: andai sulla cronologia e vidi, con mio grande stupore, che i nomi dei miei contatti erano cambiati: ogni contatto ora era una parola; tulle le parole se messe insieme costituivano una frase di senso compiuto che mi fece rabbrividire; istintivamente feci cadere il telefono, il quale si crepò leggermente e quando lo raccolsi da terra vidi che i nomi dei miei contatti erano tornati normali.

L "Possibile che...possibile che sia stata un'allucinazione?"

Chiesi tra me e me; è impossibile fosse stata un'allucinazione: sembrava così vero, così reale.
Ma cosa è reale?

L "possibile che sia stato tu?"

Chiesi più forte, riferendomi a quell'individuo che da giorni ormai mi perseguitava.
Mi convinsi che solo lui poteva avermi lasciato un messaggio del genere, ma come? Solo Elisabeth aveva toccato il mio telef-
Possibile che fosse stata lei?

L "ne dubito"

Mi risposi poi, disgustato per aver pensato anche solo per un istante che fosse stata lei.
Ma voi state aspettando solo il momento in cui vi rivelerò la frase, vero?
Beh, la frase in questione è:

"il terzo giocatore non è gradito"





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