III

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Per chi di voi se lo stesse chiedendo: sì, io vivevo da solo; avevo da poco iniziato dei lavoretti part time e mia madre mi dava una mano con l'affitto: voleva che iniziassi a diventare il più indipendente possibile. Mio padre se ne era andato qualche anno prima; non era morto, sia chiaro: se ne era solo andato.

DA quel momento era andato tutto bene, finché non ricevetti quella maledetta telefonata; cosa voleva dire con "giocare"? Che gioco voleva fare?
Era passato ormai un mese da allora e quello sconosciuto non si era più fatto sentire. Cosa stava aspettando? Non potevo saperlo e questo mi mandava fuori di testa.
Una sera come altre, però, mentre guardavo la tv, sentii delle urla e delle sirene provenire da fuori casa così decisi di uscire a controllare cosa fosse successo; quello che vidi mi lasciò a bocca aperta: la casa di fronte alla mia era in fiamme. Chi poteva essere stato? E soprattutto perché lo aveva fatto? Chi viveva in quella casa era brava gente, non aveva mai fatto del male a nessuno, fatta eccezione per il figlio che era uno dei bulli della scuola, ma questo non credo possa fare incazzare una persona a tal punto. So cosa vi state chiedendo: "ma non potrebbe essere stato solamente un incidente?" No vi dico, me lo sentivo dentro: qualcuno aveva appiccato un incendio.
Perdendomi nei miei pensieri non mi resi conto che un agente di polizia si era avvicinato a me per interrogarmi, cercando di capire se avessi visto o sentito qualcosa; io gli risposi semplicemente che non ne sapevo niente e che non c'era nessun motivo apparente che potesse giustificare un gesto del genere, soprattutto non c'era motivo alcuno per uccidere una famiglia per bene come quella; ebbene sì: nessuno era sopravvissuto.
L'agente mi ringraziò per la pazienza, poi si allontanò permettendomi di rientrare in casa mia; tuttavia non feci nemmeno in tempo a chiudere la porta che mi squillò il telefono: era lui; dopo un mese si era fatto di nuovo risentire. Ma la cosa più strana non era quella: era il fatto che mi aveva cercato subito dopo quell'accaduto. Decisi ugualmente di rispondere, guardando prima fuori dalla finestra e in casa per vedere se ci fosse qualcuno.

L "pronto"
X "da quanto tempo, ti sono mancato?"
L "per niente"
X "spiritoso. Piuttosto, ha visto?"
L "cosa?"
X "vai a controllare la casa"
L "che..."

Poi riattaccò, ma non feci nemmeno in tempo a mettere via il cellulare che mi arrivò un messaggio.

X " 87 avanti, 13 a destra e 2 a sinistra"

Quasi subito capii cosa dovevo fare, ma avevo comunque paura di cosa avrei trovato; quel tizio mi incuteva timore e fu probabilmente per questo che lo ascoltai: mi diressi nella casa che, ormai distrutta, prima era in fiamme e feci come mi disse l'uomo misterioso; quello che vidi mi lasciò senza parole e mi metteva ribrezzo: sul muro dell'unica stanza che non era stata incendiata c'era una scritta...era stata fatta con del sangue. La cosa più raccapricciante era il fatto che, molto probabilmente, era sangue umano.
Ma volete sapere cosa quel tizio aveva scritto, vero? Beh, c'era scritto "che il gioco abbia inizio" e dopo aver visto con i miei occhi di cosa fosse capace ho capito che era effettivamente un individuo pericoloso: avevo paura. Dopo tanto tempo avevo ricominciato ad avere veramente paura.

Little GameWhere stories live. Discover now