prologo 🍂

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-Char, smettila. Ti ho detto di no.-
-oh, andiamo! Cosa c'è di male?-
Comincio a ridere istericamente per poi scimmiottarlo, imitando la sua voce -oh, andiamo, che c'è di male?- mi fermo, per poi prendere fiato e continuare normalmente -ti devo ricordare cosa è successo l'ultima volta che siamo andati insieme al centro commerciale? Beh, ti rispolvero la memoria. Non ho intenzione di trascinare di nuovo tutte le tue scatole di scarpe perché 'oh, ti serviranno un giorno'. Abbastanza chiara?-
Respiro, cercando di non pensare al dolore che ha investito le mie braccia per giorni dopo quel pomeriggio.
-Quindi per le 15?- chiede ignorando il mio intero discorso.
-che per le 15 sia- cedo, lasciandomi cadere a peso morto sul mio letto. -ora vattene, devo scegliere cosa mettermi-

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Dopo all'incirca mezz'ora passata ad osservare il contenuto dell' armadio, rimuginando sui miei dilemmi esistenziali, come ad esempio 'carta igenica piegata o stropicciata', scelgo cosa mettere, optando per un paio di shorts leggermente strappati e una camicetta bianca, con l'elegante aggiunta della scritta "fuck" sul taschino. Lascio il rovo di capelli mossi che mi ritrovo sciolto, perché non ho voglia di pettinarli togliendomi nove anni di vita, a causa di tutti i capelli che mi lasceranno.
Proprio a questo punto Char comincia a bussare -Sharon Sky Gitnick, giuro che se non ti muovi i tuoi fantastici quasi 15 anni di vita verrano schiacciati da questa porta.-
-porta pazienza, ora esco- affermo, osservando il mio viso privo di qualsiasi forma di trucco, soffermandomi sulle mie lentiggini, per poi uscire. -andiamo?- Mio fratello maggiore annuisce, per poi prendere le chiavi della sua macchina e partire insieme a me.

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Sapevo che sarebbe finita così. Io che trascino i suoi pacchi e lui che si ferma a parlare con zoccole a caso. Dopo una decina di minuti che aspetto, decido di picchiettare con la mano contro la sua spalla, e appena mi guarda incuriosito affermo -Char, mi sono rotta il cazzo.- per poi poggiare tutte le buste ai suoi piedi e dirigermi verso l'uscita.
Nel bel mezzo dell'ipoteticamente corto tragitto noto una massa di ragazze che a momenti saltano addosso in modo poco amichevole ad un povero cristiano all'apparenza distrutto, e, per colpa di non so quale angelo a cui ho ucciso il canarino, decido di avvicinarmi.
Proprio in questo momento il ragazzo si gira verso di me e esclama -Maddie! Finalmente sei arrivata- e poi, rivolgendosi alle tipe, chiede -potreste lasciare a me e alla mia ragazza un po' di privacy, per favore?-

Ma che cazzo?

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