<<Via, via ragazzi. E' chiaro che avete molto da chiarire, ma io rimango della mia idea. Raramente sbaglio. E giovanotto, se permette un consiglio, Emma ha un'anima romantica. Si comporti di conseguenza>>.

<<Non si direbbe>>, replica Andrew per nulla intimidito dalla situazione. Ora che ha superato le portate della cena, è tornato ad essere il solito tipo sicuro di sé.

Mia madre scoppia a ridere: <<Ama i film da maschiaccio, come quello sulle guerre nello spazio...>>.

<<Star Wars, mamma, Star Wars. Guerre Stellari>>, preciso.

<<Sì, quello che ho detto io. In ogni caso, anche se le piacciono quelle cose strane e la musica rock, non vuol dire che non sia una persona romantica>>.

<<Ti ricordi, tesoro, di quando andava a leggere le storie ai bambini dell'oratorio? Jane Austen, le sorelle Bronte...>>, le domanda Johnny.

Mia madre scoppia a ridere divertita dall'aneddoto: <<All'oratorio maschile tra l'altro. Non l'hanno più voluta>>.

<<Molto divertente, molto. Cercavo solo di acculturarli un po'. E a dire la verità, gli avevo anche raccontato la trama di Star Wars, ma loro non avevano apprezzato. Quindi erano loro ad essere strani>>.

Andrew mi guarda sorridendo come se volesse leggermi dentro. Odio quando fa così.

<<Per non parlare di quando era innamorata persa di quello là... il ragazzo col giubbino rosso>>, dice mia mamma confusamente, <<Quello dei viaggi in macchina>>.

Non mi dire che sta parlando di...

<<Ritorno al Futuro?>>, si intromette Andrew, <<temo che quella cotta non le sia mai passata>>.

Eccoli qua, un'allegra combriccola che ride di me.

<<Si innamora facilmente>>, esclama il coreano divertito.

<<Oh no, tutt'altro. Solo degli uomini non reali! Con quelli in carne ed ossa, è molto più difficile>>, mi difende mia madre.

<<E tu, Andrew? O devo chiedere a tua madre?>>, dico prendendolo in giro. Ho ben impressa nella mente la sua passione per le sue clienti.

<<Io cosa?>>, mi domanda facendo il finto tonto a addentando scetticamente un dolcetto alla soia e tè verde. Un mattoncino spaccadenti.

<<No, scusa, Emma. Tu conosci sua madre?>>, chiede mia mamma, <<Siete già a questo punto? E poi mi dici che siete amichevoli>>.

Oddio. <<Mamma, non fraintendere...>>.

<<L'ha conosciuta al Decimo. Mia madre è un'assidua frequentatrice>>.

<<Certo, perché mi adora>>, sottolineo prima di accorgermi che mia mamma ci sta guardando sognante. Johnny è molto compiaciuto, invece.

Dopo pochi istanti, la mia cara mamma sbadiglia sonoramente e, afferrando la borsa, se ne va trascinandosi dietro il povero Johnny: <<Tesoro, scusami, ma ho mangiato talmente tanto che vorrei solo dormire. Ti lascio tutto da sistemare... sarà il jet leg>>.

Quando richiudo la porta di ingresso, Andrew mi guarda confuso prima di tornare padrone di sè e aggiungere: <<Ti aiuto a sistemare>>. 

<<Non serve, puoi andare anche tu>>, rispondo stizzita ripensando a quanto raccontatomi da Gianluca. 

Il coreano mi scruta attentamente prima di chiedermi: <<Ma si può sapere che ti succede? Di solito sei un po' più simpatica>>. 

<<Cosa succede a me?>>, replico incrociando le braccia, <<E a te? "Aiuto le persone accusate ingiustamente". Bugiardo!>>. 
Sono consapevole del fatto che la mia voce si sia alzata di almeno un'ottava e gli occhi spalancati del coreano me lo confermano.

<<Ma che diamine stai dicendo>>, esclama irritandosi a sua volta.

<<Pensi che io sia cretina? Che sia una stupida?>>, domando seriamente.

<<Non riesco a capire di cosa stai parlando!>>.

<<Ah no? Non capisci... Magari potresti chiedere al tuo amico Gabriele! Ti avevo detto che non mi interessava conoscerlo, eppure hai pensato di incastrarmi comunque!>>.
<<Ma cosa...>>.

Ma io non lo lascio continuare: <<Davvero pensi che io sia così stupida? Che non avrei mai scoperto che Gabriele era il tuo famoso amico? E poi Gianluca mi ha detto tutto di te!>>.

<<Il barista?>>, chiede sempre più confuso.

<<Certamente! So cosa si nasconde dietro a quella facciata da uomo serio. E detesto anche me per averci sperato, per essermi in-..>>, affermo bloccandomi in tempo, <<ma ora so che persona sei. Tu hai rovinato Gianluca, gli hai rubato la moglie e gli hai portato via i soldi>>.

<<Gli ho rubato la moglie? Ma sei impazzita?>>, chiede incredulo.

<<Gianluca mi ha detto che te la fai con tutte le clienti che devono divorziare. E poi te la prendi con i mariti e li rovini lasciandoli in mutande!>>.

Andrew afferra la giacca e si avvia verso la porta:<<Non resterò qui un secondo di più ad ascoltare i tuoi discorsi deliranti. Pensare che ero venuto perché ero preoccupato per te, che sciocco. Ti credevo più intelligente, in realtà... Buona serata>>.
Quando richiude la porta alle sue spalle, crollo come non mi succedeva da tempo e non riesco più a trattenere le lacrime.

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