capitolo diciotto

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CAPITOLO DICIOTTO

❁ CAPITOLO DICIOTTO ❁

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Alaska's pov.

«Voglio farti provare una cosa!» gli dissi, correndo veloce per le scale e rischiando quasi di cadere, per poi entrare in camera mia.

Mi misi a gattoni per prendere il pacchetto di sigarette sotto al mio letto.
Sapevo di averle messe lì, poiché  pochi giorni fa avevamo sistemato gli scatoloni dopo al trasloco.

«Eccole!» mi tirai su di scatto, appoggiando una mano al bordo del materasso, e lo guardai con un sorrisetto in volto.
Con la mano libera gli mostrai il pacchetto ancora nuovo.

«Hai voglia di... fumare?» mi chiese il ragazzo confuso, sgranando gli occhi.
«Non troppa... Ma voglio farti provare! Ti ricordi quando mi hai detto che non hai mai fatto le cose che fanno i ragazzi della nostra età?»

«Si... ma...»
«Ecco, bene. E io ho appena deciso che tutte le tue prime volte saranno con me!» lo baciai di fretta, facendolo sorridere involontariamente.

Mi voltai per guardare l'ora sulla sveglia sul mio comodino, ma l'occhio mi cadde sulla scrivania.

Il diario. Cristo.
I battiti del mio cuore accelerarono a dismisura, quasi come se stessi facendo la maratona della vita.
Il fottuto diario era lì, in bella vista.

Iniziai a sudare freddo.
Porca puttana.
Osservai il ragazzo, sperando che non avesse notato il suo taccuino sulla mia scrivania.

Per mia fortuna, Eddie stava osservando i miei disegni attaccati al muro con del nastro di carta, permettendomi di spostare il diario e di lanciarlo dentro al primo cassetto che trovai libero.
Non si accorse nemmeno del piccolo tonfo che fece il cassetto quando si chiuse velocemente.

«Wow, Grimm, sono davvero... davvero belli...» commentò il moro, avvicinandosi alla parete per osservarli meglio.

Lasciai cadere il pacchetto di sigarette sul mio letto con un sospiro e mi avvicinai al ragazzo.

«Ti piacciono veramente?» gli domandai titubante, incrociando le braccia al petto come per proteggermi da qualcosa.
C'era mancato poco.

«Si, cavolo si! Sei bravissima!» esclamò Eddie stupito, voltandosi verso di me.

«Davvero» ribadì, lasciandomi un tenero bacio sulla fronte, che mi fece arrossire più del dovuto.

«E questo è il mio preferito...» il ragazzo indicò un disegno e restai sorpresa dalla sua scelta.

«Ti piace quello?» gli chiesi confusa, cercando di capire che cosa ci trovasse di tanto speciale.
Era uno stupido schizzo mai terminato che raffigurava un'orrenda rosa a cui si staccavano i petali, cadendo su un tavolo da cucina.
Lui annuì convinto, continuando ad osservare il disegno.

✓ | HEART ATTACK ( eddie kaspbrak )Donde viven las historias. Descúbrelo ahora