Chapter Thirteen: That Night

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Ma il corvino non si mosse.

"Dove sei stato?"

"Chi sei, mia madre?"

"Rispondi Taehyung. Dove sei stato?"

"Ma da quando ti importa?"

Jungkook alzò gli occhi al cielo.

"Adesso hai deciso di far star male anche Jimin o cosa?"

Taehyung si pietrificò:

"D-di che stai parlando?"

"Non fare il cretino Tae. Sappiamo entrambi di cosa parlo."

Il grigio si passò una mano sulla fronte:

"Quindi ci hai visti."

"Wow che genio."

"Sta' zitto."

"Tu non lo ami." Disse ad un tratto il corvino.

"E cosa te lo fa pensare? Non si ama una volta sola nella vita." Ribattè Taehyung.

"Io lo so che tu non lo ami. Ma allora perchè stai con lui?"

"Non stiamo...cioè, non lo so ok? È strana la nostra situazione, ma non è di certo con te che devo parlarne."

"Non hai negato il fatto che non lo ami." Disse Jungkook ghignando.

"Ma la smetti? Sembra che tutto questo ti diverta. Sembra che avermi fatto passare due anni di merda ti diverta."

"Ah io?" Disse il minore senza tornare serio.

"E chi è che mi ha fatto stare male senza dirmi il perchè? Chi è che mi ha abbandonato cosí, senza una spiegazione?" Continuò il corvino avanzando verso il grigio, che si stringeva contro la parete per evitarlo.

"Quella persona che dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi ha lasciato con una telefonata."

Oramai Jungkook era appiccicato a Taehyung: un solo centimetro li divideva.

"Senza spiegazioni. Mi ha lasciato cosí, quella persona. Mi ha evitato per giorni.

Finchè una sera volevo raggiungere casa sua, e sapere il perchè di quella rottura improvvisa.

Per strada vidi un volantino: non era di qualche casuale pubblicità. Era quella pubblicità in cui c'era quella persona.

E non stavano pubblicizzando un balsamo, nè un supermercato."

Il minore guardò negli occhi il grigio, che nonostante la situazione non aveva paura.

Anche se il luccichio dei suoi occhi l'aveva purtroppo tradito.

Il silenzio era tale che in sottofondo si potevano sentire i cuori di entrambi pulsare come se volessero sfondare la cassa toracica.

Entrambi sapevano cosa dovevano dirsi. Entrambi sapevano quale frase sarebbe dovuta uscire dalle loro bocche.

Ma le corde vocali si rifiutavano di vibrare.

"Kookie mi dispiace..."

"No Tae. NO!" Urlò all'improvviso il minore.

"Ho sentito sai. La conversazione con Yoongi. L'ho sentita, non stavo dormendo. Ho capito il perchè l'hai fatto.
Tu hai solo cercato di proteggermi Tae. E io di risposta ti ho reso la vita un'inferno!"

Jungkook cadde in ginocchio, singhiozzando.

Taehyung si inginocchiò a sua volta. Piangeva, ma era un pianto silenzioso.

Il grigio prese il volto del minore tra le mani. Gli asciugò le lacrime:

"Non ti ho mai incolpato neanche una volta in questi due anni. Davo la colpa a me stesso. In fondo, se ti avessi detto subito che mio padre aveva preso i nostri soldi, forse niente di tutto questo sarebbe successo."

Jungkook sorrise.

I due si guardarono a lungo senza dire niente. Ad un tratto, Jungkook si sporse verso Taehyung. I loro visi erano vicinissimi, i loro nasi quasi si toccavano.

Il maggiore poteva sentire il respiro dell'altro, lento e regolare.

Jungkook si sporse ancora...

Taehyung corse via. Scavalcò la finestra e salí le scale.
Entrò nella stanza, ancora scombussolato da quello che era appena successo.

Jimin lo abbracciò:

"Tae dove sei stato? Ti ho fatto un milione di chiamate!"

"Ho solo fatto una passeggiata..." Mentí il grigio.

"È tutto ok?" Chiese il biondo preoccupato.
In effetti, Taehyung non si era reso conto di avere ancora le lacrime agli occhi.

"Sí sto bene Jiminie, tranquillo." Rispose il minore strizzando una guancia al biondo.

In quel momento entró Jungkook: aveva anche lui gli occhi rossi.

Jimin lo notó, ma restó in silenzio. Ormai aveva capito il carattere di quel ragazzo: un tipo solitario, soprattutto se giù di morale.

Il corvino sorpassó i due ragazzi con fare noncurante, poi si coricó nel letto a castello che condivideva con Yoongi.

Quest'ultimo, infatti, era già addormentato da molto.

Tae e Jimin invece si addormentarono abbracciati: il grigio era confuso, ma il calore del corpo del suo migliore amico lo rassicurava.

Non so se io e Jimin siamo ancora soltanto amici. Non so cosa fare con Jungkook.

E poi chi era quella strana ragazza? E come ha fatto a sparirmi così davanti agli occhi?
Non ci capisco più niente.

Taehyung si addormentó con questi pensieri in testa: pensieri che non lo abbandonarono neanche nei giorni successivi.

Eh, passerete il tempo a detestarmi, guys. Va beh, viva la tragedia UwU.
Detto ciò vi saluto e vi ringrazio ancora❣️
A presto people🖤

Melissa

❝ѕтαу❞➴кσσктαєOù les histoires vivent. Découvrez maintenant