Perché appartengo

61 10 2
                                    


Ho già il biglietto
e una valigia sul letto,
ma oggi aspetto:
non parto.

Perché appartengo
a queste mura
che non hanno mai sentito
grida
che profumano di
casa;

anche se adesso
c'è un eco
che strilla
e un odore
di camomilla

e un tanfo di morte.

Perché appartengo
a questi occhi orgogliosi
che più
non mi vedono,
ma che ancora
mi guardano;

anche se adesso
sembro un'altra:
forse una morta
forse una santa,
chi sa che forma

ho preso nella sua testa.

Perché appartengo
alle parole di questa canzone
che il nonno
cantava
e che io sto
cantando;

anche se adesso
non hanno
più senso
non abbiamo
più rose rosse

ma solo crisantemi.

Ho ancora il biglietto
e le maglie nel cassetto,
anche domani aspetto:
non parto.

20 mag 18

(In foto:
"Stati d'animo. Gli addii"
di Umberto Boccioni,
1911).

Un giorno staremo bene   Where stories live. Discover now