Al mio risveglio ero lì, in quella casa.
Ogni angolo tra sudava di orrore e disperazione.
Ancora confusa, provo ad alzarmi dal materasso sul quale sono stata posata.
Incomincio ad incamminarmi per le stanze, e ad ogni angolo, mi pervade la nausea.
-Che cazzo è successo qui? Dico guardando un'enorme chiazza di sangue che andava da stanza a stanza.
-Quel bambino non stava mai fermo, e così, ha sporcato tutto. Dice il clown alle mie spalle.
Mi volto con rabbia a guardarlo negli occhi.
-Perché mi hai riportata qui?Ti ho fatto chiaramente capire che non ho intenzione di seguirti. Dico a denti stretti.
I suoi occhi si trasformano presto in due luci demoniache, e tutto quello che posso fare, è cercare di mettermi in salvo.
-Stammi lontano. Dico per poi scendere le scale in fretta, e dopo nemmeno 30 secondi, me lo ritrovo davanti.
-Tu non andrai da nessuna parte. Dice prendendomi dal collo nel modo più cruento possibile, sbattendomi da parte a parte delle scale, sino ad arrivare nuovamente alla stanza.
Ho fatto un'enorme fatica a respirare, e per poco, non ci rimettevo la vita.
-Ora rimarrai immobile su questo materasso, capito? Dice fermamente per poi lasciare la stanza.
Mi massaggio il collo dolorante, e mi butto a peso morto sul materasso.
Mi guardo intorno, ed in questa stanza, vi sono molti oggetti e cose d'antiquariato, mi incuriosiscono.
Mi alzo, e comincio ad osservarli e sfiorarli tutti.
Finché, un carillon a forma di luna nera, non attira la mia attenzione.
Lo prendo tra le mani, e schiaccio istintivamente il pulsante per attivarlo.
Una canzoncina nostalgica esce dal piccolo aggeggio, e quando si apre, una luce pervade tutta la stanza, un bagliore accecante.
Cado per terra, con ancora stretto tra le mani il carillon, perdendo i sensi.
In un attimo rivedo la mia vita, scorrere davanti ai miei occhi velocemente, in pochi attimi, rivedo me da piccola, traumatizzata dalle liti violente dei miei genitori, il bullismo subìto, i disturbi alimentari, le risse.
Una lacrima salata scorre sul mio viso, mentre sono in stato catatonico.
Sento un bruciore allucinante sul braccio, come se mi stessero marchiando a fuoco, lettera per lettera.
Quando il bruciore è finito, riprendo conoscenza, quasi all'istante.
Mi volto intorno, ed il carrilon è ancora nelle mie mani.
Lo getto con forza in un punto indeterminato della stanza, creando un buco nella parete.
Sbarro gli occhi, e guardo le mie mani, e quelle lettere sul mio braccio.
"Grimm".
Grimm?
Cammino verso la porta, e nell'aprirsi, stacco la maniglia.
Capisco ben presto di avere una forza innaturale, e non credo a quel che riesco a fare.
Qualunque cosa tocco, si distrugge.
Cosa mi era successo? Cosa mi aveva fatto quel carillon?
Ben presto, arriva Pennywise, e si volta verso di me minacciosamente.
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pennywise, stay away from my heart
FanfictionGuadalupe ha 17 anni, si trasferirà a Derry da Detroit. Ha vissuto tra le pretese di un padre e di una madre, divorziati ed egoisti. Ha un carattere introverso, assai scontroso, e non teme nulla. Ma sarà proprio il suo coraggio e la sua indifferenza...