"Senza nessuna paura"

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It.

Ben aveva detto quelle due lettere, aprendo nella mia testa un mondo di personaggi, personalità, caratteri e aspetti.

Che faccia aveva?

Chi era It?

E soprattutto, perché faceva sparire ragazzini?

Faccio spallucce, risvegliandomi dai miei pensieri.

Gli altri sembrano terrorizzati, e si guardano tra loro, ed io, confusa e a dir poco affamata, mi limito a dileguarmi dalla zona, salutando gli altri con un cenno.

Sarà stato poco carino andare via così, ma sicuramente più rispettoso di affollarsi su qualcuno per avere impossibili notizie.

Mi dirigo verso casa, sperando di trovare mia madre.

E poco dopo, come non detto.

Ho suonato al citofono circa cinque volte, ma non c'è.

La mando al diavolo tra me e me, anzi, mando al diavolo tutta Derry, le sparizioni, questo stupido clima del terrore.

Perché diavolo sono venuta qui?

Mi passò per la testa di tornare a Detroit, e d'un tratto, a distogliermi dai pensieri, passa una bambina.

Capelli scuri e corti, chiara, magrolina.

Sembra me.

Ha con sé un palloncino rosso, e poco dopo, prende a fissarmi all'improvviso.

-Hey tu. Dico confidenzialmente alla bambina.

Mi guarda distante, distaccata, fredda.

Poi si volta, e lascia volare dalle sue mani il palloncino che aveva, per poi rincorrerlo.

È scema o cosa?

Un impulso in me, però, mi porta a rincorrerla, sempre più veloce, verso una specie di canale passante per le fogne.

E proprio quando stavo per acciuffarla dalla sua maglietta bianca, scompare dietro erbacce ed alberi.

Mi ritrovo nelle fogne di Derry, sommersa da erba, rametti, oggetti rotti qua e là, ed un odore a dir poco forte, che si estendeva lungo tutta la zona.

Mi guardo intorno disgustata, e torno indietro, risalendo dall'entrata vicino alla diga.

Questo, finché non sento quasi materialmente, la presenza di qualcuno alle mie spalle.

Con atteggiamento superficiale, alzo un sopracciglio, e con la coda dell'occhio, scorgo una figura alta, e a dir poco raccapricciante.

Un clown, sembrava uscito da una di quelle case dell'era vittoriana, quelle stupide statuette a forma di clown, tristi, e talvolta angoscianti.

Senza pensare troppo alle mie parole, e senza rivolgergli il mio sguardo faccia a faccia, gli parlo.

-Carnevale è passato da un pezzo, amico. Dico mettendo le mani in tasca.

Un senso di angoscia mi pervade, ma non ci faccio troppo caso.

Lo vedo come il solito idiota del paese, conosciuto per i suoi strani modi, ed allontanato da tutti.

-Non sono un idiota. Dice alle mie spalle, facendo risalire in me un brivido.

Mi ha letto nel pensiero?

-Scusa? Dico arrogante, mi volto finalmente guardandolo negli occhi, e che Dio mi uccida se non dico che è la cosa più orrenda che io abbia mai visto.

pennywise, stay away from my heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora