Capitolo 7

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Caleb era seduto sul divano, con Jude in braccio. Il rasta aveva il volto nell'incavo del suo collo, mentre si faceva accarezzare i capelli.
-Allora?- chiese.
-Cosa?-
-Devi dirmi tutto-
Caleb sospirò, ricordandosi di avergli detto che gli avrebbe raccontato tutto.
-Ho fatto a botte con un tizio, e con il suo gruppo ha iniziato a perseguitare Shawn. E per evitarlo, mi faccio picchiare. E se sapranno che tengo anche a te, sarai preso di mira-
-Perché non li denunci?-
-Suo padre è il capo della polizia, e lo proteggerà sempre-
-Perché avete fatto a botte?-
-Aveva insultato mia madre. Sai ciò che si dice in giro, che si prostituiva... Mi ha fatto perdere la testa. La insultano senza sapere la verità. Non sanno un cazzo e parlano a vanvera, certi di sapere tutto-
-Ho capito. Per questo non vuoi far sapere a tutti di noi?-
-Esatto. Non voglio facciano male anche a te come hanno fatto con Shawn. Puntano a tutte le persone che tengo-
-Ma Caleb, non puoi affrontare tutto da solo-
-Ho sempre fatto tutto da solo, posso continuare. Non mi faccio problemi. Perché non dovrei continuare a far tutto solo?-
-Perché ora non sei più solo-
Caleb non parlò, si limitò a baciarlo.
-Promettimi che mi dirai tutto e che affronterai questa situazione con me- disse Jude, serio.
-Non ho altra scelta, vero?-
-No-
-E va bene... Te lo prometto, cucciolo-

Il giorno dopo, andarono a scuola mano nella mano. O meglio, Jude lottava per tenergliela, mentre Caleb cercava di staccarla e rimetterla in tasca. Alla fine, quando il castano ci riuscì, non potè non notare lo sguardo deluso del fidanzato. Così, infine, arrivarono a scuola con le mani unite e le dita incrociate tra loro.
-Finalmente vi tenete per mano come una coppietta felice!- esclamò qualcuno, raggiungendoli.
-Ciao David- lo salutò Jude, mentre Caleb si limitò ad ignorarlo. Stava guardando male un ragazzo. Era più grande di loro e ghignava. Il giovane regista dell'Inazuma capì cosa significavano quegli sguardi, e strinse istintivamente la stretta delle loro mani. Ma il castano aveva iniziato a fissare il vuoto.
-Caleb..- lo chiamò il rasta, leggermente preoccupato per l'assenza del suo ragazzo.
-Andiamo in classe, Shawn ci aspetta lì- borbottò, trascinando via Jude. David li seguì, leggermente confuso. Appena arrivarono, videro che l'albino stava parlando con un ragazzo dai capelli arancio, simili alla criniera di un leone. David fece per andarsene, ma venne bloccato dal migliore amico.
-Ciao lupetto. Ciao Joe- salutò il punk, seguito da Jude. David si era incantato a fissare l'ex portiere della Royal, che non era da meno.
-Cal, ci sei a prima ora?- chiese Shawn.
-Nah. Probabilmente mi vado a fare un giro-
-Non si saltano le lezioni- lo rimproverò Jude.
-Pazienza-
-Tu non salti le lezioni- ribadì il rasta.
-Non sei mia madre- controbattè il castano.
-Sono il tuo ragazzo, ancor meglio-
-Non ho voglia di farmi una pallosa ora di matematica-
I due iniziarono a litigare, facendo sospirare sconsolato Shawn. David e Joe, invece, si stavano praticamente mangiando con gli occhi, scordandosi di tutto e tutti. Si riscossero tutti, solo quando il prof entrò.
-Stonewall, noto che oggi ha deciso di onorarci con la sua presenza-
-Purtroppo-
-Signorino Sharp, le consiglio vivamente di non stare troppo con un ragazzo del genere-
Il rasta stava per parlare, ma venne interrotto.
-Ovvero con chi riesce a capire la sua materia anche se lei è una capra a spiegare?-
-Insolente. Di certo tua madre era diversa. Specialmente quando mi faceva certi lavoretti di bocca. Era brava, peccato si sia ammazzata per colpa tua-
Il punk rimase sbigottito qualche secondo, prima di prendere le sue cose e correre fuori dall'aula. Jude, Joe, David e Shawn stavano per seguirlo, ma il prof li bloccò.
-Se non volete una nota, o che vi abbassi i voti, vi consiglio di restare qui e sedervi. È un caso perso, inutile preoccuparsi per lui. Probabilmente vorrà seguire l'esempio della madre, se siamo fortunati-
La sua voce era ferma e tagliente, si vedeva che odiava Caleb. E l'idea che si potesse ammazzare, lo rendeva solo felice. Ora si capiva bene perché il castano saltasse sempre le sue ore.
I quattro si guardarono, chi indeciso sul da farsi, chi certo di cosa fare.

Defence||FudouKidou Where stories live. Discover now