"Questo non è il mio posto".

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Sbatto le valigie in un angolo, questa è la mia nuova casa, o almeno così sembra.

Non vivevo qui, e non mi ci abituerò mai, non mi appartiene.

Derry non è mia in nessun modo.

Mi presento, sono Guadalupe Johnson.

Ho 17 anni, e vivevo a Detroit, non molti giorni fa.

Ora sono a Derry, paese di mia madre, nel quale rimarrò con lei, mentre mio padre va in giro per Detroit, facendosi qualche ragazzina della mia età.

Dura da credere, ma questa è la vita, ragazzi.

Niente sarà mai come voi lo volete.

Chiudendomi in me stessa, a contemplare questa situazione, non mi rendo conto di aver lasciato le valigie dove capitava, e conoscendo le manie perfezioniste di mia madre, le raccolgo portandole su in camera.

-Bene. Dico tra me e me, notando un bagno in camera.

Ho un bagno tutto mio?

Scuoto la testa sorpresa, e ne approfitto per sciacquarmi la faccia, ne ho bisogno.

Scorgo la mia minuta figura allo specchio, e vedo di essere dimagrita ancora più di quanto magra non fossi già.

Apro l'acqua del rubinetto, e sì, sono sicura di aver sentito delle voci dal buco di scarico.

Ma non ci faccio troppo caso, e così, dopo essermi rinfrescata anche un po' sotto la doccia, mi sistemo per dormire.

6:30 PM.

La sveglia risuona fortissima sul mio comodino, e porca troia, stamattina non vorrei muovermi da qui.

Mi trascino giù dal letto, e dopo essermi lavata, infilo un jeans chiaro, un crop top nero, e delle vans, piuttosto rovinate.

Scendo giù, e non trovo mia madre, ma solo due fette biscottate ricoperte di burro.

"Sono dalla nonna, non si sente granché, ti ho lasciato la colazione xoxo".

Straccio il bigliettino tra le mani, e addento una fetta biscottata, e non avendo molta fame, esco di casa per raggiungere la scuola.

Ma dov'è esattamente la scuola?

-Hey tu! Urlo al ragazzo dall'altro capo della strada.

Si volta verso di me sorpreso.

-Hey, sì? Dice alzando un braccio.

-Dove si trova il liceo? Urlo a mia volta.

-Possiamo andarci insieme se vuoi! Urla dall'altra parte.

Lo raggiungo, e si rivela poco più alto di me.

Sono davvero tanto bassa?

Mi porge la mano.

-Stan. Dice alzando nervosamente un sopracciglio.

-Guadalupe. Dico stringendo la sua mano agitata.

Incomincia a camminare dinnanzi a me, facendomi capire di seguirlo.

Dopo non molto tragitto, siamo arrivati al liceo, decisamente malconcio, e pieno di ragazzi e ragazzine, che ridevano e litigavano fra loro.

-Vieni. Dice Stan facendomi segno con la mano di seguirlo.

-Questi sono i miei amici. Dice presentandomi il suo gruppo.

-Loro sono: Eddie, Richie, Mike, Ben, Beverly, e Bill. Dice indicandomi ognuno.

Stringo la mano ad ognuno di loro, e tutti mi sorridono, sembra gli sia simpatica.

La campanella suona, e a quanto pare, dobbiamo dividerci.

-Ci vediamo dopo Guadalupe! Dicono all'unisono, annuisco, e li saluto a mia volta.

14:00 PM.

Le lezioni non sono state poi tanto faticose, ma all'uscita, un gruppo di persone è nel panico, e molti altri, incuriositi, si affiancano.

Vedo gli altri in lontananza, e li raggiungo.

-Che sta succedendo? Chiedo a loro, forse lo sanno.

-U-u-un altro. Dice Bill ansioso.

-Un altro cosa? Dico stranita.

-A Derry scompaiono molti ragazzini, Guadalupe, e ne è scomparso un altro. Dice Beverly preoccupata.

Ma che diavolo?

-E scompaiono così? Dico confusa, guardando la folla riempirsi.

-È stato lui. Dice Eddie, rivolgendo uno sguardo ai suoi amici.

Va bene, ci capisco sempre meno.

-Chi è lui? Dico interrogativa.

-It. Dice Ben deglutendo, con uno sguardo di terrore.

Non cosa stia succedendo, ma tutto questo è confuso.

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Ehyyy! Avevo pensato da un po' a questa storia, e finalmente eccola qui!

Spero possa piacere a molti di voi, e soni contenta di essere qui a scrivere di nuovo!

A presto

pennywise, stay away from my heartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora