IX

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Il mattino dopo l'incendio la luce del giorno aveva illuminato il rossore e le bolle su mani e piedi. Anna aveva pianto a lungo, nel buio, battendo i denti per il dolore, il freddo e la paura. Pensava alle infezioni, alle necrosi, alla carne che non sarebbe mai più stata la stessa. Dall'altro lato dell'oscurità, tra un sibilo e l'altro, Sandra le aveva parlato. Cazzate, aneddoti, balle belle e buone, ma non l'aveva lasciata mai. Con il primo chiarore le aveva esaminato le mani a distanza con l'occhio pratico della madre.

«Il facchetto col cibo è unto, vero? Paffati la carta fulle mani e fui piedi e ungili bene, cofì il bruciore diminuiffe.»

Non si fece venire in mente che potesse essere antigienico, certi pensieri avevano scelto di non tornare più, così lo fece e basta. Nicola non aveva detto più nulla e forse stava ancora dormendo, per questo Sandra non aveva avuto paura di occuparsi di lei, di essere premurosa e protettiva, evidentemente non le era proibito, salvo contrordine di chi rappresentava la legge, lì dentro.

Nicola. Lo sceriffo.

«Ftai attenta a non rompere le veffiche, mettiti giù, copriti bene e afpetta che paffi.» le aveva raccomandato prima di appisolarsi seduta, la bocca aperta, mazzi d'erba secca sotto il seno.

«E con cosa mi copro?» aveva piagnucolato Anna «La paglia è quasi tutta bruciata lì fuori per terra.»

«Ma no che bafta, tu fei magretta, fe l'ammucchi bene bene ti fcaldi ficuro.»

Anna si era accucciata nell'angolo sinistro, facendosi più piccola possibile, e si era coperta con il fieno che le era rimasto. Non aveva intenzione di dormire e nemmeno di fissarsi ancora le mani ricoperte di vesciche. Avrebbe pensato e rimesso alcuni pezzi a posto, invece.

Siamo tutti sacrificabili. In nome del gioco o per principio, lo siamo.

Dopo quella notte era abbastanza evidente. Restava dell'idea che Nicola fosse solo un esecutore, non era diverso dagli altri se non per i privilegi che gli erano concessi, e quindi non le aveva dato fuoco di testa sua.

Glielo ha detto Lui. E se glielo ha detto Lui significa che è ancora qui.

Forse gli altri si illudevano, pensando che potesse andarsene via, forse invece rimaneva in pianta stabile in quel luogo e aveva dei complici che lo aiutavano portando cibo e acqua.

Ma chi sceglie di vivere chiuso qui dentro? Solo per il gusto di giocare con noi? Solo un pazzo lo farebbe.

E solo un pazzo l'avrebbe stata punita per aver parlato con il coccodrillo e per aver cercato di dargli un nome. Una punizione esemplare che le avrebbe imposto chiaramente una regola che fino a quel momento ignorava.

Nessuno mi ha detto che fosse proibito.

A parte Sandra.

Senza il suo intervento sarebbe morta arsa viva.

E chi lo dice?

D'accordo, forse morta no, forse Lui era lì a poca distanza con un estintore in mano, un secchio d'acqua

L'acqua! Per fortuna ho salvato l'acqua!

forse addirittura la chiave per tirarla fuori, ma aveva aspettato comunque che le fiamme arrivassero a lambirla. Di quei momento e delle ore seguenti non ricordava nulla, a parte le voci di Sandra e di Nicola, eppure il Rosso doveva avere urlato e tutti gli altri si dovevano essere svegliati per il fracasso, la luce, le grida.

Anche il coccodrillo.

Non credeva più che fingesse, non dopo quello che aveva visto.

Non si finge di spaccarsi i denti. Se si morde le labbra o la lingua si fa davvero male.

зооWhere stories live. Discover now