Maschere

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Johanna si intrufolò veloce nella stanza della sorella e cercando di calmare il respiro le sorrise complice.
“Grazie mille per avermi coperta”
Beth ricambiò il suo sorriso d'intesa e poi, come se improvvisamente si ricordasse di qualcosa, corrugò la fronte e le disse piano:
“Si può sapere cosa ti è venuto in mente? Non riuscivo a trovarti e mi sono preoccupata davvero”
Intuendo dal suo tono quanto Beth dovesse essersi angustiata per lei si dispiacque molto.
Non avrebbe mai voluto farla preoccupare ma il desiderio di stare anche solo per un istante con Lucas l'aveva completamente accecata.
“E se ti avesse trovato Cris? Che cosa avresti fatto?” continuò Beth mentre la sorella continuava a non risponderle.
“Io... Io non ne ho idea” rispose Johanna che al solo pensiero di essere scoperta dal fratello sentiva il cuore battere all'impazzata.
Beth guardava la sorella, i suoi capelli scompigliati e le labbra arrossate, il sorriso sognante e la mente persa in chissà quali pensieri.
“Non sei mai stata così” le disse scrutandola sovrappensiero.
“Così come?” chiese subito Johanna
“Pazza? Irresponsabile? Distratta?” iniziò a elencare Beth poi continuando e guardandola con un sorriso negli occhi: “Ma anche così splendente, così viva”
Johanna le sorrise di cuore e corse a stringerle le mani.
“Oh Beth… non mi ero mai sentita così” e, come cercando le parole per descrivere qualcosa che a parole non si poteva descrivere, le sussurrò eccitata: “Così libera, così
felice”
“Pensi che sia questo essere innamorate?” le chiese dubbiosa la sorella minore.
Guardando verso il giardino che si scorgeva proprio sotto la sua finestra e trattenendo un sospiro sognante le rispose:
“Non lo so, Beth” e tornando a guardarla: “So solo che è bello”
Con una piccola smorfia Beth le rispose:
“Si, lo vedo che è molto bello. Se ti piacciono i tipi biondi e misteriosi ma...”
“No” la interruppe Johanna ridendo gioiosamente: “E' bello stare con lui”
Anche Beth si voltò a guardare verso il giardino.
Come se lo avessero evocato Lucas uscì proprio in quel momento dalla boscaglia, con il suo passo lento e dinoccolato e i capelli biondi illuminati dalla luce del sole.
Per la prima volta Beth lo vedeva camminare senza bastone e corrucciando la fronte vide
che non zoppicava neanche un po'.
Quel bastone era solo una maschera? E quante altre maschera indossava?
Da quando lo aveva visto la prima volta al Club non aveva certo fatto una buona impressione su di lei, non lo aveva mai visto lavorare, lasciando tutto il carico di responsabilità sulle spalle di Cris, e il suo atteggiamento sempre così disinteressato e
stanco di tutto avevano confermato la sua prima impressione: era solo un damerino che pensava solo al suo divertimento personale.
Eppure non sembrava più così disinteressato se c'era Johanna nelle sue vicinanze.
Ricordava bene quando la sorella aveva cercato conforto tra le sue braccia prima della partenza da Londra.
I suoi singhiozzi disperati risuonavano ancora forti nelle sue orecchie. E nel suo cuore.
Nessuno avrebbe fatto ancora del male alle sue sorelle.
Non se c'era lei a difenderle.
Avrebbe pensato lei a vegliare su Johanna.
E se fosse stato necessario avrebbe raccontato tutto a Cris, anche a costo di venire meno alla promessa che Johanna le aveva estorto.
Sì, si disse sentendo la tensione lasciare il suo corpo, Cris avrebbe risolto tutto.
E sorridendo pensò che Mindy aveva ragione: Cris era proprio un eroe.
Il loro eroe.

Lucas rientrò in casa e cercando il più possibile di calmarsi raggiunse svelto la sua camera.
Guardò il suo riflesso nello specchio e ringraziò il cielo di non avere incontrato Cris.
I suoi occhi, sgranati e ancora pieni delle fiamme del desiderio, lo avrebbero tradito.
Gli stessi occhi che gli erano sempre serviti per scrutare nelle profondità dell'animo di sconosciuti adesso gli rimandavano una sola verità: si era innamorato.
Perdutamente e senza scampo.
Dannazione, pensò passandosi nervosamente la mano tra i capelli, perché proprio lei?
Perché il destino lo stava punendo così? Perché innamorarsi proprio dell'unica donna che non avrebbe mai dovuto neanche sfiorare?
Ripensando al suo sorriso sincero e a tutta la spontaneità con cui aveva risposto ai suoi baci si sentì prudere le mani dalla voglia di distruggere tutto ciò che lo circondasse.
Cosa doveva fare adesso? Si chiese facendo respiri lunghi e profondi cercando di calmare l'adrenalina che correva nel suo corpo.
Cosa poteva offrirle? Non aveva niente, se si escludeva il Club, e nessun titolo a parte quello poco onorevole di bastardo.
E come poteva anche solo pensare che l'amico gli avrebbe permesso di sposare la sorella?
Cris sapeva troppe cose del suo passato e conosceva anche tutti i suoi dannatissimi segreti, gli stessi che aveva nascosto così profondamente dietro una maschera di allegra mondanità.
Prima o poi anche lei li avrebbe scoperti e nei suoi occhi, gli stessi occhi che adesso lo guardavano così adoranti, vi avrebbe trovato solo pena.
E lui non avrebbe potuto sopportarlo.
L'odio, quello sì che poteva sopportalo, ma la pena mai.
Non l'avrebbe mai condannata a vivere un'eternità con lui né l'avrebbe sporcata con tutti i suoi peccati.
L'ultima cosa al mondo che desiderasse era che lei, l'unica cosa pura e innocente della sua vita, soffrisse per mano sua.
Alzò lo sguardo nello specchio e l'immagine che vide gli strappò un sorriso cinico.
Era di nuovo lui.
Di nuovo lo stanco e svogliato Lucas, l'uomo che rideva sempre troppo forte e si ubriacava fino a perdere i sensi e che amava il rischio, l'unica cosa che riuscisse a tenerlo vivo.
L'unica cosa prima di conoscere Johanna, pensò, e rise fino a quando non gli fece male il petto.
Rise fino alle lacrime.

Il Diavolo e la LuceWhere stories live. Discover now