Cinque

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Fabri singhiozza disperato alle sue spalle. Non sa davvero come reagire. Il figlio invece si stringe come può al petto del cantautore albanese.

"Libero... non... ti.. tocca. Promesso"

"Chi? Chi non mi tocca Ermal?" La voce di Libero è un sussurro come quella del riccio.

"L... lui. Quel... mostro"

Fabri capisce a chi si riferisce e improvvisamente la sua stretta si fa più forte.

"Non c'è ... non è qui. Non ti toccherà mai più ... te lo giuro ...te lo giuro amore"

Glielo sussurra piano ad un orecchio.

"C'è solo la mamma qui, zio. Stiamo bene..." Libero cerca di rassicurarlo come può. Non si ribella alla stretta di Ermal. Se ne sta solo accucciato lì tra le sue braccia.

Fabri muove lentamente le mani sulle braccia di Ermal, cerca dolcemente di allentare la presa.

"Erm ..."

Ermal di riflesso stringe di più la presa sul bambino, che non riesce a trattenere un lamento. Ermal inizia a stringere leggermente troppo.

Fabri velocemente lo scavalca e gli si sdraia davanti.

"Ermal guardami, guardami ... gli stai facendo male ... lascialo ...prendi me, stringi me!"

Come non si sente più toccare, Ermal si rilassa.

La presa su Libero è sempre ferrea, ma non fa più male, e il bambino torna a rilassarsi.

"Zio Ermal... dai... siamo al sicuro. Ci sono la mamma e il papà"

"Che ...che cazzo posso fare per farlo svegliare?" Fabri pensa ad alta voce.

Giada è stranita quanto loro.

Non ha idea di come comportarsi.

"Zio Ermi... dai... Torna qui da papà"

Fabri abbraccia dolcemente il compagno, Libero rimane in mezzo a loro due e in quel momento, quella posizione così intima e dolce, gli sembra davvero un bel ritratto di famiglia, ma la situazione non gli permette di lasciarsi andare a sciocche considerazioni sentimentali.

Si avvicina all'orecchio del riccio e inizia a cantargli piano la loro canzone mentre, con una mano, gli accarezza i riccioli.

Ermal canticchia istintivamente dietro a lui.

Fabri gli bacia piano la guancia, poi passa agli zigomi e al naso, si ferma lì qualche secondo prima di fiondarsi sulle sue labbra e baciarle dolcemente, assaporandole piano, come se fossero un frutto proibito.

Fabri lo bacia incurante di Giada che li guarda, di Libero stretto tra loro, dei casini che sono successi, della sua febbre, della sua ipocondria. Lo bacia come l'ha baciato la prima volta in quel camerino disordinato di sanremo, dopo l'accusa di plagio.

Ermal sbatte le palpebre.

"Fabri" soffia quel nome appena udibile con la voce che trema.

"Sono qui amore mio ... sono qui... te dua!"
"Fabri" A Ermal scappa un singhiozzo.

Si accorge di stringere Libero troppo forte tra le proprie braccia e si obbliga a rilassare le braccia. Gli fanno male tanto ha teso i muscoli.

Fabri velocemente sposta Libero e prende il suo posto. Stringe forte Ermal, intreccia le gambe a quelle del compagno e lo bacia dolcemente sul viso.

"Va tutto bene ... "

Il bambino sta vicino a loro, non sa cosa dire... o fare.

Giada prende dolcemente Libero in braccio e si siede con lui in un angolo.

Febbre, famiglia e nuove scoperteWhere stories live. Discover now