Epilogue.

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Dieci anni dopo

Mi svegliai sentendo qualcuno lasciarmi dei leggeri baci sul collo, sorrisi a quel gesto.

Pensavo che non avrei mai potuto sentirti così vicino.

I baci continuarono seguiti da due mani che iniziarono ad accarezzarmi i fianchi facendomi ridere leggermente, ero davvero felice in quel momento.

- Basta, ti prego...- Supplicai aprendo lentamente gli occhi dando le spalle al ragazzo che ora mi stava abbracciando, lo sentii ridere.

Amo la tua risata.

- Vuoi che me ne vada, Mikey?- Chiese con voce roca, io sospirai e scossi la testa mentre mi voltavo e lo guardavo negli occhi, quegli occhi azzurri che avevo sempre amato.

Anche se sono passati 10 anni non sei cambiato per niente.

E quelle parole le pensai con un po' di confusione.

Perché era strano il fatto che io avessi 28 anni e fossi cresciuto, mentre il ragazzo di fronte a me era ancora un ragazzino, lo stesso e innocente biondino a cui avevo dato un passaggio dieci anni fa.

Così lo guardai e gli accarezzai la guancia completamente liscia deglutendo e sorridendogli.

- No, non devi andartene mai più, Lukey.- Dissi serio mentre una lacrima mi solcava il volto.

Lui era lì, accanto a me, eppure mi sembrava di non vederlo da anni, era come se fosse tornato dopo tanto tempo, forse troppo.

- Ma io non sono mai andato via, Michael, te l'avevo promesso, no?- Chiese dolcemente mentre intrecciava la sua mano con la mia, io sorrisi e gli lascia un bacio leggero sulle labbra.

- Forse ho solo fatto un incubo in cui andavi via, forse è stato tutto un sogno, e forse tutto questo è reale.-

Forse.

Quelle parole le dissi con un groppo in gola mentre chiudevo gli occhi e poggiavo la testa sul petto del mio Lukey, mi sentivo a casa in quel momento.

- Sveglia, Mikey.- Disse Luke con voce leggera, io sorrisi - Sono sveglio, Luke.- Risposi felice mentre mi stringevo ancora più a lui.

Tremai quando sentii solo le lenzuola sotto di me.

No, non di nuovo, per favore.

Così riaprii gli occhi lentamente con il respiro corto sperando di vedere ancora due occhi azzurri che mi osservavano.

E quegli occhi azzurri c'erano, solo che non appartenevano a lui.

Quelle iridi erano leggermente più scure, piccole e vispe.

- Papà, perché continui a urlare il mio nome quando dormi?- Chiese il bimbo biondo seduto su uno dei cuscini davanti a me, io gli sorrisi e mi sedetti abbracciandolo.

- Perché ti voglio tanto bene, Lukey.- Dissi ridendo insieme al biondino che intanto si era allontanato iniziando a saltare sul materasso, sospirai al sogno di prima.

Our Week.(A Muke FF)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt