This is not the end.

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*Premessa autrice: Mentre leggete il capitolo, vi consiglio di ascoltare "The A team" di Ed Sheeran, buona lettura!*



Sono passati sette giorni.
Oggi è ufficialmente finita la punizione.

Sospirai mentre guardavo l'ora che segnava la mezzanotte spaccata e ascoltai i rintocchi del campanile, ogni suono era con un pugnale che sentivo sul petto, come se avessi perso qualcosa.

Così chiusi gli occhi e lasciai che alcune lacrime mi solcassero il volto, faticavo a respirare e non riuscivo a pensare a nulla, non stavo pensando affatto.

È come se tutto si fosse fermato per alcuni istanti, come se tutto fosse finito, per sempre.

Continuai a tenere gli occhi chiusi mentre sospiravo e trattenevo le lacrime.

Stava succedendo qualcosa da qualche parte in quel preciso istante, ed io lo sapevo, lo sentivo.

Non era un presentimento, era la realtà.

Così mi ritrovai a pensare al ragazzo biondo con gli occhi color ghiaccio, quegli occhi che mi avevano stregato dal primo momento che gli avevo visti.

Pensai a lui e mi sentii vuoto, come se mancasse qualcosa.

Sorrisi leggermente a quel pensiero e mi portai una mano sulla bocca che aveva toccato quella di Luke solo poche ore prima.

Lasciai una lacrima rigarmi il volto mentre sentivo il telefono di casa suonare, non mi alzai, non volevo farlo.

Ascoltai tutto:

Mia mamma che si alzava e raggiungeva la sala, poi la suoneria del telefono che si fermava e i suoi singhiozzi.

Allora capii, capii e sorrisi mentre lasciavo che le lacrime mi bagnassero il volto.

Me l'avevi promesso, Luke.

- Michael...?- Sentii chiedere da mia madre che nel frattempo era entrata in camera lasciando la luce spenta, io mi rannicchiai tra le coperte nascondendo il volto sul cuscino.

Non voglio sentirlo, non sono pronto.

- Michael, mi dispiace.- Dissi tra i singhiozzi, ed io avrei continuato a piangere in silenzio per ore, senza dire nulla o fare qualcosa.

Ma poi sentii le braccia di mia madre stringermi e fu inevitabile:

Urlai, urlai per il dolore che sentivo al cuore, per la rabbia.

- L'aveva promesso...- Dissi con un filo di voce poggiando la testa sulla spalla di mia madre che continuava a cullarmi rimanendo in silenzio.

- Non doveva farlo, non a me.- Continuai a denti stretti.

- Io...Io lo amavo, mamma, e lo amo anche adesso.- Sussurrai con voce persa mentre guardavo un punto indefinito della stanza.

Non riesco nemmeno ad odiarti ora che non ci sei più, Hemmings.

Una settimana dopo

Our Week.(A Muke FF)Where stories live. Discover now