5. Scelte.

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01.39pm


Non so per quanto tempo rimasi svenuta, non sapevo nemmeno dove fossi. Tentai di alzarmi, ma il dolore che avevo al corpo me lo impedii completamente, mi agitai e non era una cosa buona, mi vennero le lacrime agli occhi per la paura di non riuscire più a muovermi.

"Aiuto! Qualcuno mi aiuti!" urlai a pieni polmoni, me ne pentii subito dopo, perché il dolore mi colpii ancora. Subito qualcuno spalancò la porta e vidi Cathleen. "Abigail, sono qui. Non devi agitarti, devi stare il più calma possibile. Starai bene." la guardai e mi calmai come mi disse. "Cosa mi è successo? Perché mi fa male così tanto il corpo?" chiesi curiosa e spaventata. "Una macchina ti ha travolto" e io iniziai a ricordare lentamente.

Ero con Miles.

"Miles, sta bene? Mi ricordo che eravamo insieme" dissi a lei. "Non credo che tu debba preoccuparti di lui, è immortale, ricordi?" mi derise. "Ora stai tranquilla" mi continuava a dire, io poi pensai che dovevo chiamare mia madre. "Devo chiamare la mamma, dov'è il mio cellulare?" e Cathleen alzò gli occhi al cielo.

"A questo ci penserò io, ora riposati." poi qualcun altro entrò in stanza e vidi Miles. "Cat, lasciaci soli per piacere" la mia amica sorrise. "Sei in buone mani" mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò. "Abigail, mi dispiace. Ti ho delusa" rimaneva sulla soglia della porta tenendo la mano sulla maniglia con la porta chiusa. "Potevo farsì che non accadesse, sono stato troppo lento. Il conducente di quel auto è scappato, ma ti prometto che lo troverò" io tentai di muovermi e con il suo aiuti riuscii a mettermi seduta, il dolore era davvero insopportabile. "Non prenderti una colpa di cui non hai. Dovevo guardare la strada, sono stata una sciocca. Perché non avete chiamato l'ambulanza?" Miles era seduto sul letto che mi teneva la mano e l'accarezzava con il pollice. "Perché conosco un metodo migliore e più veloce per farti guarire. Spero tu capisca a cosa mi riferisco." lo guardai interdetta.

"Mi vuoi trasformare? E' questa il tuo modo di farmi guarire in fretta?" domandai e lui scosse la testa divertito. "No, Abigail. Nessuno ha mai parlato di trasformarti. Per aiutarti, devi bere un po' del mio sangue. Te ne ho dato un po' subito dopo l'incidente, per fortuna in strada non c'era nessuno. Sei viva grazie al mio sangue, ma quel poco ti ha solo aiutato a vivere, ora per guarirti i dolori ne hai bisogno di più. Ti andrebbe?" io lo guardai e scossi la testa.

Bere sangue di un vampiro?

"Entro domani sarai in ottime forme, te lo garantisco." accettai e lui prese un coltello tagliandosi il polso, non capii se gli avesse fatto male. la sua espressione era rimasta la stessa.

Mi porse il polso e io mossi le mani con delicatezza per via del dolore, lui si avvicinò per aiutarmi a bere e iniziai a succhiare, lo sentii gemere, non so se per il piacere o per il dolore. Ma sono sicura più per il piacere.

Iniziando a berlo, lentamente mi sentii meglio, i dolori piano piano si addolcirono, ma non svanirono del tutto.


La mattina dopo.

La notte era stata parecchio dura, il dolore si era calmato di veramente poco e avevo dormito davvero male, nonostante quel letto fosse comodo come non mai.

E quando sono riuscita ad addormentarmi ho iniziato a sognare di essermi persa nella foresta e che urlavo il nome del mio ragazzo, ma lui non arrivò mai. Al suo posto arrivò Miles che mi salvò la vita. Quando mi svegliai e ricordai quel sogno, mi resi conto che quella non era stata una coincidenza. Il destino voleva che ci incontrassimo.

I dolori erano spariti, ma ero sudata e appiccicosa per via della notte, feci per alzarmi e decisi che era meglio farmi una doccia. Ormai alcuni miei indumenti stavano in questa casa dato che ci passavo giorni, ma d'un tratto la porta si spalancò e vidi Miles con il mio ragazzo. "Abigail, buongiorno. Vedo che ti senti meglio e che sei in piedi" mi sorrise dolcemente e io ricambiai. "Questo è grazie a te, Miles." ribattei gentilmente e contenta. "Abigail, sono venuto qui appena Cat mi ha detto dell'accaduto." lo guardai un po' male, ma poi pensai che lui non sapeva nulla e che io non avevo avuto la possibilità di chiamarlo per raccontargli l'accaduto. "Hey, Oliver!" sorrisi dolcemente, lui teneva lo sguardo basso. "Se ci fossi stato io con te ieri, tutto questo non sarebbe successo" disse ma io scossi la testa.

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