Capitolo 2

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Jorge
Sono le 07:30. Devo iniziare a prepararmi per andare a scuola.
Oggi non ho proprio voglia, come sempre d'altronde.
Mi alzo dal letto, di malavoglia, e mi reco in bagno.
Mi lavo e torno in camera. Indosso una t-shirt nera e un jeans. Sotto le converse e sopra alla maglia una giacca in pelle.
Scendo le scale.
"Jorge!"
Un nanetto urla il mio nome, correndomi incontro e stringendomi forte.
"Dan, campione!"
Lo prendo in braccio.
"Buongiorno fratellino"
Lo poso a terra e saluto lui e mia madre. Mi metto lo zaino in spalla e poi esco di casa, proseguendo verso la fermata dell'autobus.
Sono curioso di quello che ha da dirmi Diego, chissà di cosa si tratta.
Spero di trovare qualche puttanella sta sera in discoteca. Sono in astinenza ormai da tre giorni. Oggi è mercoledì e gli ultimi tre giorni a lavoro sono stati faticosi. Ho voglia di sfogarmi e divertirmi un po'.
Scendo dall'autobus e mi avvio verso i cancelli. Riconosco subito la chioma castana del mio migliore amico: Diego.
Vado verso di lui.
"Jorge!"
Dice quando mi vede.
Lo saluto con il cenno di una mano.
"Tutto a posto amico??"
"Nulla di nuovo, tu?"
Chiedo io.
"Oh si. Non immaginerai neanche quello che sto per raccontarti"
Mancano 5 minuti all'entrata.
"Me lo racconterai dopo, all'intervallo"
Gli dissi, mostrandogli l'orologio.
Sbuffò e suonò la campanella, così entrammo.

Martina
08:15.
Devo andare a prendere Lodo all'aeroporto e sono in ritardo.
Corro verso il bagno e comincio a sistemarmi.
08:23.
Esco dal bagno e mi vesto. Metto una camicetta bianca e sopra un giubbottino jeans, abbinato al pantalone e sotto le mie amate zeppe.
Prendo il telefono e lo infilo in una borsetta, con il portafoglio. Prendo la valigia e poi esco dalla stanza. Scendo le scale, facendo attenzione a non incontrare il ragazzo di ieri sera e poi abbandono definitivamente l'hotel.
Chiamo un taxi e chiedo all'autista di portarmi all'aeroporto di Buenos Aires. Lo raggiunge in circa un ora. Sono le 09:15.
Esattamente fra 15 minuti dovrebbe arrivare Lodovica.
Mentre la aspetto decido di andare a prendermi un cappuccino al bar. Essendo in ritardo non avevo fatto colazione, così mi recai verso un bar dove presi un cappuccino e un cornetto.
Finito di mangiare controllai l'ora. 09:35. Cazzo. In ritardo. Un'altra volta.
"Ma come è possibile che succedano tutte a me!?"
Penso, mentre corro velocemente verso il punto di incontro stabilito in precedenza con la mia migliore amica.
Dovevamo vederci in un fast food dall'altra parte dell'aeroporto.
E io ero in ritardo.
Quando finalmente arrivai, però, non la vidi.
Provai ad accendere il telefono per vedere se l'aereo avesse ritardato o se era arrivato qualche messaggio di Lodo, ma nulla.
Mi misi a sedere ad un tavolino.
Perché non era venuta?
Avevo sbagliato io il posto?
D'un tratto mi sentii abbracciare da dietro.
Sobbalzai, ma mi tranquillizzai quando sentii la sua voce.
"TINIIIII!!"
"LODOOO!!"
Ci abbracciamo.
"Aah quanto mi sei mancata!"
Disse lei, per poi riabbracciarmi.
Prendemmo i nostri bagagli e ci dirigemmo verso l'uscita, chiacchierando.
Poi ci incamminammo verso la nostra nuova casa.

Jorge
Finalmente due ore di lezione finite. Ora c'è l'intervallo. Vado verso il mio armadietto per posare i libri, ma mi giro sentendo una stridula voce chiamare il mio nome.
"JORGITOOOOO"
È Stephie. Stephie Camerana. Classica troietta, me la sarò fatta due o tre volte.
"Stephie. Cosa vuoi?"
Dissi con tono scocciato.
Bel corpo, brava a letto e ok. Ma è pesante.
Molto.
Fece scorrere un dito sul mio petto, poi disse:
"Hai da fare sta sera? Perché ho casa libera, i miei non ci sono."
Mi allontanai da lei, leggermente.
"Mi dispiace Stephie, ma ho già un impegno. Sarà per la prossima volta."
"Cosa c'è di più importante della tua ragazza, Jorge?"
"Noi non stiamo insieme Stephie, e non lo siamo mai stati. E ora, se vuoi scusarmi, devo andare a parlare con Diego."
La lasciai lì, davanti al mio armadietto, e mi diressi poco più in là, verso quello di Diego.
"Allora? Che volevi dirmi?"
Chiesi.
"Ah, giusto! Bene...ti ricordi che ieri dopo gli allenamenti di basket della squadra sarei dovuto andare con mia madre perché mio padre aveva il turno in hotel? Bene mia madre ha dovuto accompagnare mia zia Olga dal medico perché si è sentita male un'altra volta e quindi sono dovuto andare in hotel da mio padre!"
Disse con un sorriso stampato in volto.
"E beh? Tu sei contento perché sei andato a fracassarti la minchia in hotel da tuo padre?" Lo guardai con uno sguardo interrogativo.
"All'inizio pensavo la stessa cosa, ma poi...è arrivata una ragazza, bassina, castana, occhi color nocciola. Bellissima."
"E...con questo? Amico non dirmi che ti sei innamorato!?"
"Ma che vai dicendo, Jorge! Però è il tuo tipo di ragazza! Prova a conoscerla Jorge, magari è quella giusta e Stephie ti lascerà in pace una volta per tutte!"
Il mio amico è pazzo.
"Ma dai Diego! Io e una ragazza? Non se ne parla! Sono giovane e voglio vivermi la vita al meglio, non rovinarmela a causa di una ragazza!"
Suonó la campanella.
"Va beh dai, c'ho provato. Ora andiamo in classe però."
Mi disse mettendomi un braccio sulla spalla, per poi incamminarci in classe.







Spazio autrice
Heeeeey! Ecco il secondo capitolo🔥
Jorgito comincia a rivelarsi un po' un puttaniere, ma non ha ancora incontrato Tini 😏😏
Chissà, magari fra un po' cambierà ideaaa😏😂
Vi sta piacendo la storia??
Spero di sì 💗
Bacioni, hugmejortini 😘🔥

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