<<Devo dirti la verità. Quando ti ho vista arrivare come una furia, sono rimasto davvero spiazzato. Insomma, mettiti nei miei panni...una ragazza arriva bussando alla mia porta, di sera, mentre sono tranquillamente sdraiato a letto e, senza nemmeno salutarmi, mi si fionda in camera. Per poi superarmi e dirigersi correndo verso il mio bagno per vomitare. Un risvolto inaspettato>>, dice nascondendo il sorriso divertito dietro la mano.

E sì, in realtà, ora che mi racconta la scena trash dal suo punto di vista, viene da ridere anche a me.

<<Sì, ok. Molto divertente. Dì la verità, ti sei illuso che fosse qualcuno pronto a cadere ai tuoi piedi>>, dico ghignando con lui.

<<Te lo devo ricordare? Tu sei caduta ai miei piedi. Letteralmente>>.

Che scena impietosa. In ginocchio con la testa nel water.
Ma il sorriso del coreano, onestamente divertito, mi fa tornare la strana sensazione allo stomaco. Le farfalle, non la nausea. E non posso fare a meno di sorridere anch'io: <<Grazie per l'ospitalità. Vado, ci vediamo più tardi per andare sulla neve>>.


Appena rientro in camera mia, Isa mi assale: <<Mio Dio, Em! Stai bene? Mi sono spaventata tantissimo quando non ti ho vista tornare dal tuo giro!>>.

<<Calmati Isa! Sto bene>>.

<<Oddio! Ma hai dormito da Andrew? Mi ha chiamata per avvisarmi! Guardati, tutta spettinata>>, dice ancora preoccupata. Per fortuna Michela non è qui in questo momento perché non oso immaginare quali battutine avrebbe sfoderato.

<<Sì, ma non farti strane idee. Stavo male e ho sbagliato camera... Insomma mi ricordavo il numero finale, ma ho sbagliato piano. Per la cronaca, la sua camera è esattamente sopra la nostra. Comunque Andrew mi ha fatta rimanere lì per riprendermi e mi sono addormentata>>.

<<E...?>>, mi incalza lei.

<<Niente e. Ho vomitato nel suo bagno>>, replico afflitta.

<<Hai vomitato nel suo bagno? Oddio. Lui mi ha detto che non eri stata bene e ti eri addormentata sul suo divanetto, ma ha omesso questo dettaglio>>, mi dice mia sorella preoccupata. 

<<E' stato gentile, ma credimi... Voglio solo dimenticare. Che figura del cavolo! E comunque, forse un "e" c'è eccome...>>, prendo un bel respiro facendo una pausa ad effetto,<<ho realizzato che in fondo Andrew mi piace almeno un po'>>.

Mia sorella lancia un gridolino eccitato.

<<Lo sapevo, lo sapevo! Insomma, anche se non è proprio il tuo genere, non è niente male>>.

<<In realtà continuo a credere che sia un arrogante del cavolo, ma questa sua arroganza è più che altro sicurezza...e per qualche strano motivo mi piace>>, chiarisco. Anche se non ha senso, Andrew è così sicuro di sé che è divertente stuzzicarlo e vedere le sue reazioni. Non ha paura di dire ciò che pensa e forse è proprio questo ad affascinarmi.

E poi, dietro questa sua facciata da persona fredda ed arrogante, si nasconde un cuore tenero e gentile. Come l'avermi avvolta in una coperta mentre ero totalmente ko.
E' assurdo però che, per riuscire ad accettare queste farfalle nello stomaco, io abbia dovuto vederlo baciare un'altra: l'altra sera, quando Valeria si è lanciata addosso a lui, mi era sembrato di sentire un vuoto dentro e per un attimo avevo desiderato di essere al posto della sorella di Lorenzo.


L'aver capito che Andrew non mi dispiace, mi spinge a passare la giornata a fantasticare su di lui. Certo, l'essere seduta da sola ad un bar non aiuta. Continuo a rileggere la stessa frase del libro, Una banda di idioti, aperto davanti a me. Non riesco a concentrarmi. Vedi a non essere sportiva? Adesso sono qui, sola, mentre Lorenzo, Isa e il coreano sfrecciano allegramente sulle piste.

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