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Sono rimasta chiusa in questa dannata stanza per quella che mi è sembrata un'eternità, tanto che ho finito sia la voce che lacrime.

Non capisco, non capisco davvero: perché mi hanno fatto questo? Perché mi hanno lasciato sola?

Sanno quanto ci tengo a capire chi sia mia madre, e nessuno sembra volermi aiutare: primo fra tutti, mio padre.

Ed ora che finalmente ho una possibilità di sapere la verità, loro mi rinchiudono in prigione.

Pensavo di avere una vera famiglia qui, degli amici, ma, come sempre, sbagliavo.

Qualcuno bussa alla porta, e io quasi non guardo mentre questa si apre, ben consapevole del fatto che sarà sicuramente o Peter o Shari.

Non voglio calmarmi, voglio risposte.

"Ciao."

Corruccio la fronte, sollevando gli occhi, sinceramente sorpresa nel vedere Chris, col suo solito sorriso impacciato.

"Belli." Commenta, indicando con la fronte il lato di parete in cui ho conficcato i miei coltelli, come ultimo sfogo "Arte moderna?"

"Sicuramente farei una marea di soldi." Ribatto, ancora esausta "Lo chiamerò sfogo di una figlia abbandonata."

"Decisamente un titolo che vale una lunga serie di zero sull'assegno."

Sorrido, quasi involontariamente, e questo sembra risollevare anche Chris.

"Posso sedermi?"

Annuisco, e lui subito si fionda al mio fianco, appoggiandosi alla sponda del letto, proprio come la sottoscritta.

Restiamo in silenzio, contemplando il nulla, per niente imbarazzati.

Certe volte, non serve parlare per sentirsi vicino ad una persona, e solo il fatto che Chris sia venuto qui, quando era ben evidente quanto fosse spaventato da me, dimostra che, forse, è davvero interessato.

Non me lo aspettavo, ed è un gesto...carino.

"Hai fame?" Chiede, dopo quella che sembra un'infinità di tempo.

"In realtà, non ci ho nemmeno pensato." Confesso, facendolo ridere.

"Per fortuna," dice, sempre sereno, mentre prende qualcosa dalla tasca "ci ho pensato io."

"Cioccolato con le nocciole?" Chiedo, sinceramente sorpresa.

Lui scuote le spalle, incurante, mentre inizia a scartare la tavoletta "Tuo zio mi ha detto di portartela."

La prendo fra le dita, strappandone un quadrato prima di portarmelo alla bocca, lasciandomi subito cullare dal sapore intenso del cioccolato.

Adoro questo sapore.

"Buona?" Chiede lui, mentre ancora mi studia con lo sguardo.

"Ne vuoi un po'?" Offro, porgendogliene un altro pezzo, che subito mangia, goloso.

E' sicuramente più grande di me ma, almeno per ora, sembra solo un bambino.

"Stai meglio?"

Annuisco, continuando a mangiare "Ti devo essere sembrata una pazza, prima."

"Uhm, forse." Commenta, come se ci stesse davvero pensando su "Ma sai, nel mio lavoro ne vedo tante, e tu sei circa nella media."

"Nella media?" Chiedo, divertita.

"Oh, sicuro." Ribatte lui, deciso.

Sorrido, sinceramente divertita "Wow, non mi sono mai sentita tanto normale nella mia vita."

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