Capitolo 1

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Inghilterra, 1840.

Dal promontorio su cui sostavo, le distese del Bedfordshire sembravano dormire pacificamente, eppure un bagliore di luce proveniente da est era intento a destare le sue campagne meditabonde. La brezza del mattino di maggio accarezzava la mia pelle e inspirai la felicità che aleggiava nell'aria. Era la stessa gioia che provavo solamente durante una battuta di caccia. Tuttavia, quel dì non fioriva di selvaggina: non avvistammo alcun tipo di animale selvaggio e mio padre, con fare affranto e deluso, osservò, al mio fianco, il panorama dinanzi a noi. Reggeva il il peso del suo corpo sullo spigoloso bastone da caccia, con il quale -di tanto in tanto- sfregiava le sottili spirate di vento.

"Il mattino è giunto, Allyson." Egli sospirò amaramente. "Torniamo a casa."

"È ancora così presto! Guardate, padre, come si librano gli uccelli in volo! Volete forsi privarmi di una tale libertà?" Il tono della mia voce appariva compunto, tinto di una mortificazione oramai rassegnata. "Sono certa che mia madre non sará neppure sveglia, inoltre quest'oggi non attendiamo alcuna visita dai signori Chapman," protestai.

"Sei in errore, figliola."

Lo seguii, mentre scendeva lungo il sentiero che riportava allo stretto e ricurvo viottolo acciottolato dal quale ci eravamo incamminati. "Cosa intendete dire?"

Egli trasse un profondo sospiro, accarezzando gli accenni di barba grigia sulle sue guance. "A più di una visita deve prepararsi la nostra famiglia, quest'oggi."

"Non vi credo." Inclinai il capo, determinata. "Mi avevate promesso che saremmo partiti per Londra, questo pomeriggio, per far visita alla zia Kathleen!"

Ma l'uomo continuò a camminare, lasciandosi alle spalle l'aria pungente del promontorio. "Mi dispiace, ma la visita è rimandata. E -ah!- non opporti, figliola! Non voglio essere solito a riprendere i tuoi istinti, per l'amor del Cielo!" Alzò una mano, chiudendo gli occhi, intimandomi di tacere nel ribattere. "Non possiamo rifutare un simile incontro." Il suo sguardo divenne fiero e determinato, quando si voltò e il suo viso virile fronteggiò la mia espressione delusa.

"E per quale ragione? Le nostre confidenze con i Chapman si sono intensificate, in questi ultimi tempi," ragionai, scostando distrattamente un sasso al margine del sentiero. "Quale affare di questione sociale mi state nascondendo?"

Mio padre scoppiò in una fragorosa risata, accarezzandomi il capo. "Non è dovuto ad alcun tipo di affare l'incontro che terremo oggi con i Chapman e il loro ospite. O perlomeno, nulla di sociale."

"Ospite? E chi è costui che ci fará visita?" Mentre mi apprestavo a porgli le mie più curiose domande al riguardo, notai quanto velocemente fossimo già giunti a casa.

Questa era ridotta oramai ad un piccolo cottage imprigionato dalle fronde ricurve di un bianco mandorlo, del quale ammiravo i frutti ad ogni fioritura; il sole ne baciava il tetto di mattoni e ne faceva risplendere l'intonaco candido, in cui era impresso fervidamente il dolce sentore delle violette, dei tulipani e delle azalee che si affacciavano titubanti nel piccolo cortile antistante.
La casa non declamava affatto la sua smodata gloria: nella sua semplicità, pullulava di serenità.
Gli appezzamenti di terreno dappresso non erano altro che lo specchio della sobrietà: era la natura che sedeva sul trono.
Così, come in quella mattinata di sole, la primavera spumeggiava annunciando il suo arrivo e sfidava in bellezza il manto iridato del piccolo lago poco distante, sul quale l'ombra di un tiglio selvatico dondolava tediosa, oscurandone il variopinto.

Trascorsero alcuni istanti di visibilio, prima che notassi le parole uscire dalla bocca di mio padre.
"Avrai modo di fare la sua conoscenza a pranzo."

Sgranai gli occhi, sorpresa e improvvisamente irritata dalla sua brusca interruzione dei miei pensieri.

Raccolsi le mie gonne e, nel voltarmi rapidamente, i miei capelli fenderono l'aria. "A pranzo?" dissi. "Credevo sapeste mantenere le promesse!" Precendolo, mi avviai verso la veranda, con passo amareggiato, lo sguardo appositamente contrariato, nella speranza di ricevere una richiesta di perdono. Bussai freneticamente alla porta di casa, borbottando frasi incomprensibili quando un membro della servitù aprì la porta.

Rifiuto e seduzioneWhere stories live. Discover now