Capitolo 62: l'altro.

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Fa che non sia lei, prego mentalmente.

Nelle foto seguenti, più nitide e zoommate, il moro abbraccia la ragazza da dietro e a questo punto non ho più dubbi.
È Elizabeth.

Il respiro mi si blocca in gola, il cuore non smette di battere all'impazzata. Mi chiedo solo: perché?

Delusione.

Rabbia.

Frustrazione.

«Si sta già frequentando con un altro?» fingo disinteresse con tono di voce che pare tranquillo. Non so neanche perché lo sto chiedendo, la risposta è palese considerate le foto.

Vedo Chris annuire. «Problemi?»

«No, figurati. Però, adesso, capisco quanto fosse limitato il suo interesse nei miei confronti» lancio il cellulare a Louis, senza staccare gli occhi dallo schermo del computer.

«Se dici così significa che non hai capito proprio un cazzo di Liz, nonostante tutto il tempo che siete stati insieme. Sono passati due mesi, cosa dovrebbe fare? Continuare a stare chiusa in casa e piangersi addosso?» la difende.

Beh, è quello che mi aspettavo. Io non ho frequentato nessun'altra ragazza. Non posso dire di aver dormito ogni notte da solo, ho portato più ragazze nella mia camera d'hotel nelle ultime settimane trascorse in giro lontano da New York o a casa di Louis, qui a Londra. Ma non mi è mai passato per la mente di avere un appuntamento con qualcuna, a mala pena ho rivolto la parola alle ragazze con cui sono stato, figuriamoci iniziare a frequentarle.
Elizabeth è libera di fare ciò che vuole, dato che non stiamo più insieme; solo che pensavo sarebbe passato più tempo prima di vederla con un altro. Credevo non le bastassero due miseri mesi per dimenticarsi di me e di tutti i momenti trascorsi insieme.
Forse, è solo ciò che speravo perché desidero con tutto me stesso poter tornare da lei e ricominciare da capo, ma non ho fatto altro che illudermi.
«Non mi importa».

«Amico, ne sei sicuro? Vedo del fumo uscire dalle tue orecchie». Vedo Louis lanciargli un'occhiata, mentre io opto per uscire dalla cucina ed evitare di sfogare la mia rabbia su quel dannato computer.
Dopo averlo sentito confabulare a bassa voce con l'altro, lo vedo raggiungermi sul divano.
Evidentemente, ha interrotto la videochiamata per venire a psicanalizzarmi.

«Perché non torni da lei se la ami ancora?»

«Sarei solo un egoista. Se lei è felice con quel tipo, è meglio che io non mi metta in mezzo».
È la verità, ma tutto questo mi innervosisce. Tengo la mascella tesa e non riesco in alcun modo a rilassarmi. Vorrei spaccare tutto ciò che mi capita sotto mano.
Ho sempre sperato che tra me e Liz le cose potessero sistemarsi, ci ho creduto davvero, nonostante i giorni continuino a trascorrere troppo velocemente dall'ultima volta che l'ho vista. La amo e, anche se non ho mai avuto storie serie prima di lei, sono sicuro dei miei sentimenti. Prima di conoscerla, non ho mai sentito la necessità e la voglia di condividere ogni momento della mia vita con una persona al mio fianco e — nonostante abbia deciso di allontanarmi da lei — non è cambiato quello che provo. Non ho mai voluto lasciarla veramente, volevo solo proteggerla dal mio stile di vita troppo diverso dal suo; ma non mi sono mai rassegnato al fatto che un giorno potessimo sistemare le cose e tornare insieme. Si dice sempre che se due persone sono destinate a stare insieme, prima o poi troveranno il modo per farlo ed io, da due mesi a questa parte, mi sono aggrappato a quest'unica speranza.

«Da quando la dai vinta agli "avversari"?» mima le virgolette con le dita.
Sbuffo. Perché non capisce?

«Voglio solo che lei sia felice, nonostante mi faccia incazzare vederla con un altro» ripeto. «Credi che con me sarebbe altrettanto spensierata come può esserlo con quel tipo? Uscire di casa e venire assalita dalle mie fans non sarebbe il modo migliore per viversi una relazione in modo sereno. Ti ricordi quando hanno aggredito Eleanor all'aeroporto? Non voglio che le accada questo! Per non parlare di quello che potrebbero scrivere i suoi colleghi, non voglio che si rovini la carriera a causa mia».

Due mondi troppo distanti. || H.S.Where stories live. Discover now