<<Figurati se si perde il pranzo di Natale... il problema sarà sopportare il solito interrogatorio>>.

<<Sapete qual è la cosa peggiore?>>, continuo a lamentarmi, <<che sono tutti via, tranne noi! Siamo le più giovani...eppure perché siamo le uniche a casa?>>.

Michela risponde con un sospiro. Anche lei ultimamente non sta viaggiando molto e la cosa le pesa.

<<Em! Sono contenta che tu dica così....perchè, a tal proposito, volevo dirti che Lorenzo ci ha invitate nella sua casa di montagna>>, dice Isa tutto d'un fiato.

<<Anch'io? Ok!>>, esclamo convinta. Sono pronta, come se avessi già la valigia in mano.

<<Sì? Bene, meno male!>>.

Dopo qualche minuto realizzo che c'è un trabocchetto in tutto ciò. Ancora non mi è chiaro, ma qualcosa non quadra.

<<Scusa Isa, ma perché pensavi che facessi storie?>>. Lei mi ignora, ma io non mollo.

<<Perché ci ha invitate per il Capodanno. Con qualche amico, non so bene chi. Però sarà divertente. Pensa, chiuderemo addirittura il ristorante>>, ribatte entusiasta.

<<Non sai bene chi?>>, ripeto scettica.

<<Sembri un segugio!>>, ci interrompe Michela, <<un mastino!>>.

<<Sì, il mastino dei Baskerville! Sputa il rospo Isa>>.

Lei mi guarda con aria colpevole.

<<Ma no, niente. E' solo che ci sarà anche Andrew. E la sorella di Lorenzo e qualcun altro. Non saremo in tantissimi... e secondo Lorenzo, siccome è lontano, l'ideale sarebbe che ci fermassimo a metà strada per passare la notte in hotel prima di proseguire verso casa sua. Che ne pensi?>>.

Andrew. Non lo vedo da quando è venuto a pranzare al ristorante con sua madre. Se ripenso a quando l'ha chiamato passerottino mi viene ancora da ridere.

<<Guarda, Isa! Sta sorridendo>> urla Michela indicandomi.

<<E' un sì?>>.

<<Ma certo! Non vedo perché dovrei dire di no>>, replico con indifferenza. Solo che non sono affatto indifferente. Al pensiero di passare il Capodanno con Andrew Choi, il mio stomaco fa una capriola. Oddio, ma che mi succede? Non va bene. Non va affatto bene.

Quando mi ritrovo con Ross, qualche giorno dopo, non posso fare a meno di condividere con lei il mio problema. Penso al coreano fin troppo spesso per i miei gusti.
<<Hai pensato che forse, forse, potresti essere interessata a lui?>>, mi dice Rossana sorseggiando il suo tè nero.

<<Interessata? Assolutamente no!>>. Mi sento proprio di escluderlo categoricamente.

<<Scusa, amica, ma qui non ci siamo>>, esclama allungando le gambe sul suo divano, <<Pensi a lui, sorridi, hai voglia di vederlo. Se due più due fa quattro...tu sei cotta!>>.

<<Ma che cotta e cotta. Non mi piace! Certo è un bel ragazzo...carino... ok, è bello, ma solo perché non pensavo che i coreani potessero essere tanto affascinanti. Insomma, sono spiazzata. Ma il suo carattere? Vogliamo parlarne?>>.

<<Beh, parliamone>>, replica pacatamente.

<<E'...snob!>>.

<<Come se Francesco non fosse stato peggio>>.

<<Non è il mio genere>>, replico, <<ma è come se il mio cervello non rispondesse ai miei comandi. Pensa, l'altro giorno, l'ho inconsciamente paragonato a Han! Il favoloso Han Solo>>.

<<Vedi che è grave? Ti stai prendendo una cotta per lui. E vedrai che a Capodanno, se vai avanti così, succederà qualcosa. Peccato non esserci, vorrei vederti interagire. Amica, se vai avanti così, per citare Michela, finirai per saltargli addosso>>.

<<Ross! Tu dovresti aiutarmi a non pensare a lui. E' un pensiero malsano. Probabilmente è un effetto collaterale della delusione causata da Francesco...e poi da Gianluca. Due persone apparentemente gentili...e poi...>>.

<<Anche Andrew è gentile! Pensa a quando ti ha fatto compagnia fuori dall'ospedale>>.

Io la fulmino con lo sguardo e Ross alza le mani in segno di resa e, per distrarmi, inizia a raccontarmi delle sue avventure in ospedale, dei malati immaginari e di quelli folli.

Lei fa la ginecologa perché, a suo dire, quella di "far nascere una vita è un'esperienza meravigliosa". O meglio, a lei piace seguire lo sviluppo del bambino, da quando è un piccolo feto di pochi centimetri al momento in cui viene al mondo. All'inizio, ogni volta che mi raccontava degli aneddoti, io rabbrividivo. Solo l'idea...No, no e no. Ma Ross ne è sempre stata entusiasta.

L'unica cosa di cui si rammarica è che raramente ha a che fare con casi particolarmente divertenti. I racconti succosi arrivano quasi sempre dal pronto soccorso e mi fanno capire che gente c'è in giro. Tra i tanti drammi che si vivono in ospedale, anche i medici provano a trovare i momenti positivi.

<<Bene, senti questa che mi hanno raccontato oggi. L'altro giorno sono arrivati al pronto soccorso dei ragazzi. Completamente ubriachi ovviamente! A quanto pare, uno di loro ha tentato di saltare sopra una panettone giallo... ed è caduto miseramente sopra ad un altro che, a quanto ho capito, stava lì con le braccia alzate sperando di afferrarlo in stile Dirty Dancing. Il problema è che davvero erano tutti ubriachi, ti lascio immaginare il caos! Insomma, mentre erano lì in sala d'attesa ad aspettare che i due caduti si riprendessero, hanno cominciato a litigare. Uno diceva che la birra bionda è più buona della rossa e l'altro non era d'accordo. Nel frattempo, altri due provavano a replicare la presa alla Dirty Dancing che gli altri avevano fallito. Il delirio!>>, dice ghignando.

<<Non ho parole>>, esclamo incredula mentre afferro una manciata di patatine.

<<Dovrò farmene raccontare altre! Io invece mi devo accontentare di persone che non sanno come si fa a rimanere incinta. Un po' come queste qua>>, dice indicando il programma che stiamo guardando in televisione.

<<Almeno queste sono storie così assurde da essere quasi divertenti>>, le rispondo con un'alzata di spalle. 

Quando mi risveglio, con la ciotola di patatine rovesciata sulla pancia, è già mattina. Ho un post-it appiccicato alla fronte, il modo di Ross per dirmi che è già uscita per lavorare e per ricordarmi di chiudere la porta di casa sua.
Mi dò una sistemata e corro al lavoro come un fulmine. So già quale sarebbe la noiosa reazione di Isa. Oggi ha intenzione di dare a tutti la bella notizia: quest'anno il locale rimarrà chiuso da Natale al 3 Gennaio. E' uno straordinario successo visto che l'anno scorso hanno lavorato anche a Capodanno. I miei colleghi sono tutto entusiasti. è un peccato che Gianluca non ci sia perché mi sarebbe piaciuto vedere la sua reazione. 

La mattinata mi pare eterna e, sarà perché ho dormito su un divano circondata da cibo spazzatura, ma sto morendo di sonno. Mi trascino per il locale cercando di evitare disastri inimmaginabili e non posso fare a meno di pensare che, per mia fortuna, oggi di Andrew Choi non si vede nemmeno l'ombra. 



No OtherWhere stories live. Discover now