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Strano quando alla tua festa tutti si divertono tranne te. Soprattutto perchè tu non hai assolutamente niente da festeggiare. L'addio al celibato di Harry sembrava divertire tutti i suoi 'amici' -che lui non considerava tali neanche lontanamente, erano stati invitati da suo padre, ad eccezione per Niall e Liam- ma ovviamente, lui era seduto sul divano del salone, con un bicchiere di Martini ormai terminato nella mano e lo sguardo perso. Non aveva parlato con Louis da quando si erano dati appuntamento per quella sera fuori dalla casa di Harry, due giorni prima. E adesso stava aspettando che Louis arivasse, ripetendosi nella testa il discorso che aveva preparato, ed immaginando i diversi tipi di reazione che il maggiore avrebbe potuto avere. Nessuna di esse era positiva, ovviamente.

"Tutto bene?" Chiese Liam avvicinandosi ad Harry, seriamente preoccupato. Liam non era a conoscenza della relazione tra il riccio e Louis, a meno che non glielo avesse detto Zayn. Harry annuì semplicemente. "E a te? Come va con Zayn?" Liam sorrise e mormorò "Bene", prima che al riccio arrivasse una chiamata. Era Louis, e quando Harry se ne rese conto, la prima cosa che pensò fu che Louis volesse dargli buca ancora una volta. Per questo il suo cuore cominciò a battere all'impazzata, e doveva essere anche diventato bianco come un cencio, data la faccia ancora più preoccupata che Liam aveva assunto -più preoccupata del solito, perchè Liam era perennemente preoccupato.

Harry rispose a telefono tappandosi un orecchio con una mano per sentire meglio. "Haz, sono qui fuori" comunicò Louis. Harry annuì prima di dirgli che stava arrivando e chiudere la chiamata. "Oh, Tomlinson, giusto?" Harry si girò verso Liam non appena lo sentì pronunciare quelle parole, alzando un sopracciglio. "Me l'ha detto Zayn" spiegò il castano seguendo Harry nell'ingresso. "Hai passato la notte da lui quando mi hai chiesto di coprirti, vero?" Chiese Liam, riferendosi alla notte in cui Harry aveva deciso di perdonare Louis in qualsiasi modo possibile, qualche giorno prima. Harry annuì ancora, "Esatto." Liam sorrise. "Vai, vai."

Così uscì. Vide un'auto parcheggiata fuori dal cancello, e potè scorgere Louis fumare al suo interno. Così, il momento era arrivato. Entrando in quella macchina Harry non avrebbe più avuto alcuna via d'uscita, avrebbe per forza dovuto parlare. In quel momento, quando se ne rese conto, avvertì la voglia di scappare, di uscire dal problema e risolverlo senza doverlo affrontare, così come l'aveva avvertita quando aveva litigato con Louis. Sapeva, tuttavia, di non poterlo fare. Prese un grande -enorme- respiro, ed uscì dal cancello, entrando nella macchina. "Ciao" mormorò, non guardando Louis neanche per un secondo. Avvertiva lo sguardo di Louis penetrargli persino l'anima, ma non si girò. "Ciao" ricambiò il maggiore. "Guardami" Harry sentì le gambe tremare quando la parola pronunciata da Louis gli arrivò all'orecchio. Era stranamente freddo, e sembrava anche irritato. La paura di Harry aumentava ad ogni secondo che passava. Girò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Louis, così diversi da sembrargli non familiari.

"Così... hai trovato un lavoro" mormorò il riccio, cercando inevitabilmente di deviare il discorso. "Mhmh" fece Louis, gettando fuori la cicca della sigaretta, "Ne avevo uno da Starbucks, è durato una settimana. Vediamo quanto dura questo, magari batto il record" ridacchiò, accompagnato da Harry. "E sentiamo, di chi è quest'auto?"
"Umh... mia?" Harry lo guardò dubbioso, con quello sguardo da non mi prendere per il culo facilmente leggibile.
"Chi ti ha venduto un auto se non hai la patente?" Harry trattenne una risatina, quando Louis mise il labbro in fuori in un adorabile espressione pensierosa, come se stesse cercando una scusa buona. "Okay... è di Calvin."
"Possibile che ti lascino guidare le loro auto anche se non sei patentato?"
"Sì, se l'auto non è neanche la loro" rispose Louis con non-chalance. Harry roteò gli occhi, rinunciando a capirci qualcosa.

"Allora, si può sapere cos'hai da dirmi?" Harry distolse ancora lo sguardo. "Harry, guardami." E lui che credeva di essersela scampata.
"Louis... promettimi di cercare di capire." Il maggiore serrò la mascella, "Parla e basta."
"F-fin da prima di conoscerti... mio... insomma" Harry sospirò, chiuse gli occhi e tutto d'un fiato disse:"Sono promesso sposo ad una donna, e domani dovrò sposarla per forza anche se nessuno dei due ama l'altro, tutto per un fine puramente economico. So questo sin da prima di conoscerti e non te l'ho mai detto perchè..." il riccio riaprì lentamente gli occhi e, con sguardo dispiaciuto, guardò Louis negli occhi, "...perchè so di aver sbagliato, ma con te tutto sembrava così giusto che mi hai fatto dimenticare tutti i problemi, per la prima volta mi sono sentito amato e accettato e... semplicemente non ho avuto il coraggio di rinunciare a quello che sembrava un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Scusa... per anche solo... essermi innamorato di te."
Harry era pronto a qualsiasi reazione da parte di Louis, ma di certo non a questo.

Louis annuì piano, distogliendo lo sguardo con la mascella serrata, più irritato di quanto Harry l'avesse mai visto. "Lo so."
Harry sgranò gli occhi. "Peccato che il primo a dirmelo non sia stato tu, ma il mio migliore amico." Zayn. Quel mezzo quinto di stronzo con la lingua fottutamente lunga.
"Perchè tu, invece, non hai avuto il coraggio di dirmi questo, ma hai avuto la faccia tosta di accusarmi a gran voce di essere bugiardo!" Esclamò Louis, ed Harry incassò senza aggiungere altro. Il tono di voce di Louis, però, era inaspettatamente non così tanto irritato come avrebbe dovuto.  "Ti rendi un po' conto? Come cazzo hai fatto ad accusare me di essere bugiardo, quando alla fine di bugie non ne ho dette, e quando tu avevi una cosa così grande da nascondermi? E la stavi nascondendo persino tanto bene! Ma no, penso di dover essere io a chiederti scusa, visto che sono stato io il primo a chiamarti, è solo colpa mia alla fine se ti sei innamorato di me!"
"Louis..."
"No! No, sta zitto! Perchè adesso sono io a non voler più avere a che fare con uno sporco bugiardo!" Harry si rese conto che Louis stava usando le stesse parole che lui aveva usato, circa un mese e mezzo prima. Il riccio aveva sentito le sue ultime parole, pronunciate con un tono di voce leggermente più alto, risuonare tra le pareti della Ford in cui erano, le sentiva tentare di soffocarlo.
Louis, dopo qualche secondo di silenzio, uscì dall'auto, e attraverso il finestrino Harry potè vederlo poggiarcisi, con il torace verso l'interno.

Subito Harry uscì e aggirò il cruscotto nel silenzio, fino a trovarsi vicino a Louis. "A-amore, ti prego, non fare così..." mormorò, cercando di farlo girare verso di sè. Louis si passò le mani sul volto. "Ho sbagliato io, ho sbagliato tutto fin dall'inizio" sussurrò, "Ho sbagliato io ad andare dietro ad un bambino del genere."

Harry si sgretolò all'istante. "Louis..." sibilò ancora, sentendo le lacrime affiorare. "Non hai sbagliato niente" trovò la voce per aggiungere, "Almeno dal mio punto di vista. Tu non hai alcuna colpa..."
Passò un'altra decina di secondi nel silenzio, e quel silenzio sembrava star strappando ogni cellula di Harry una ad una, in una tortura dolorosamente lenta ed insopportabile.
"Cosa vuoi che ti dica?" Mormorò il maggiore. "Voglio che tu capisca" rispose il riccio, "Questo non è in alcun modo quello che voglio. Questo non mi rende felice. Io non amo Jess e lei non ama me, ha persino una fidanzata. Ci vediamo costretti a farlo a causa delle famiglie e tanti ragionamenti insensati e stupidi, ma ti assicuro che non durerà molto. Assolutamente no."

"Non so cosa pensare, Harry" ammise Louis, senza guardarlo. Il ricco non sapeva cosa dire, e preso dalla paura che la sua fonte di forza potesse volatilizzarsi davanti ai suoi occhi, lo prese dal polso con il quale si teneva la testa e lo girò verso di se. Unì le labbra alle sue prima che potesse protestare, e quello che non si aspettava era che Louis ricambiasse il bacio. Gli mise una mano sulla schiena; mentre quella di Harry era ancora chiusa sul suo polso, perchè lui era troppo impegnato a versare in un bacio tutte le parole che non aveva la forza di dire, per preoccuparsi di allentare la presa.
"Ti prego, non lasciarmi solo adesso. Ho bisogno di te per non cadere, Louis, e se tu decidessi di lasciarmi andare io mi sentirei perso. Non farlo, ti prego, ho bisogno del tuo aiuto" dopo aver sussurrato velocemente quelle parole sulle labbra del maggiore, Harry vide qualcosa cambiare in quegli occhi blu, che tanto si erano sforzati di crearsi ancora una volta uno scudo davanti.

Louis sospirò, addolcendo piano lo sguardo, prima di stupire il riccio per l'ennesima volta quella sera, stringendolo in un forte abbraccio. Harry strinse in due pugni il tessuto della t-shirt di Louis, affondando il viso nella sua spalla.
"Resta con me."
"Resto con te."
"Davvero?"
"Davvero."

Harry lo strinse ancora più forte. "Ti amo, Louis" sussurrò. Louis non rispose per qualche secondo, facendolo preoccupare, poi mormorò a sua volta, "Ti amo anche io, piccolo."

Passarono qualche secondo l'uno nelle braccia dell'altro, ed Harry stava finalmente riacquistando tutta la forza di cui aveva bisogno. "Non mi fermerai dall'impedire a tutti i costi questo matrimonio" disse Louis, ed Harry capì che non era affatto una domanda. "Ovviamente non lo farò. È proprio quello che devi fare: impedire questo matrimonio."

***
How would you feel if I told you

che il prossimo capitolo è l'epilogo?

Opposites Attract {L.S.}Where stories live. Discover now