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La vita di Harry era cambiata in così poco tempo che lui neanche se n'era reso conto.
Tutto a causa di un ragazzo solo che aveva deciso di sua spontanea volontà di prenderlo, scuoterlo e far uscire dai suoi pensieri qualsiasi cosa non riguardasse loro due. Qualsiasi altra persona si sarebbe ritrovata ferma a chiedersi chi fosse questo ragazzo e perché si comportasse così; ma Harry non aveva neanche avuto il tempo di porsi certi quesiti, decidendo di far scorrere le ore, i giorni, le settimane, i mesi, facendogli fare il loro lavoro.
Per questo, quando Louis aveva deciso di togliersi quella maschera che portava, di dividersi in mille pezzettini davanti agli occhi di Harry per lasciare che lo ricomponesse, Harry si ritrovò senza strumenti per poterlo fare. Completamente incapace di consolarlo, senza parole. Con la bocca asciutta. Per questo non aveva detto molto. Eppure sembrò come se a Louis fosse bastato rifugiarsi nelle braccia del più piccolo e liberarsi come, probabilmente, non aveva fatto mai con nessuno.

Ad Harry questa cosa piaceva incredibilmente, e sentiva il fatto che Louis si fidasse così tanto, come una grande responsabilità.
Vedere Louis in quello stato gli aveva fatto capire di avere ragione: quel ragazzo pieno di tatuaggi e piercing, quello dall'aspetto inaffidabile e che si faceva beffe degli altri, non era affatto un vero duro. Bensì la persona più dolce che il riccio avesse mai conosciuto. Aveva un cuore così grande, eppure troppo piccolo per essere visto da tanta gente. Aveva solo subito troppo per essere così giovane, e si era rifugiato in una grande corazza di vetro, convinto che nessuno sarebbe mai riuscito a romperla. Ma il vetro è fragile.

Harry voleva far capire a Louis che lui ci sarebbe stato sempre, e, magari, per sempre.

No, no. Harry doveva assolutamente smetterla di fantasticare su un futuro con Louis. Doveva sposare Jess Hemingway...
Ma Louis non lo sapeva ancora.

Harry era felice che Louis gli avesse sconvolto la vita, e la prima cosa che solitamente faceva quand'era felice era parlare con Niall, e condividere con lui la propria felicità. Ma a quanto pare persino Niall aveva deciso di cambiare.

"Andiamo, rispondi..." borbottò il riccio, facendo avanti ed indietro per il corridoio davanti alla propria camera, il telefono vicino ad un orecchio. Suonava, suonava, suonava, ma Niall non rispondeva. Ed Harry non lo sopportava, stava fremendo al volergli raccontare di aver fatto l'amore per la prima volta, e dirgli che era stato bellissimo.
Ci provò una, due, tre, quattro... dieci volte. Soltanto all'undicesima, quando Niall rispose dicendo un brusco "Che vuoi?", Harry si ricordò che l'amico fosse arrabbiato con lui.

"Niall! Niall è successa una cosa!" Ci provò lo stesso, parlando con una punta di euforia.
"Cosa?" Fece Niall, stavolta curioso.
"Ho... abbiamo... fatto l'amore"

Ci fu qualche minuto di silenzio, ed il cuore di Harry gli martellava nel petto.
"Tu e Jess?"
Fu come una colpo in testa, secco, doloroso e fastidioso.
"Certo che no. Quante volte lo devo dire che non provo alcun tipo di amore per lei?"
"Tu e Tomlinson?"
"Sì" ammise Harry con un piccolo sorriso.

"Non ti smentisci mai". Niall era freddo prima di riattaccare.
Harry si immobilizzò e sembrò farlo anche il tempo. Niall non poteva comportarsi così... era il suo migliore amico! Perché non voleva essere felice con lui? 
Perché voleva rovinare tutto?
Nella casa completamente vuota risuonavano i suoi singhiozzi, quando si sedette sul pavimento, poggiando la schiena al muro.

Niall era sempre stato il dolce dopo il salato, che ti fa sentire meglio; era sempre stato anche il regalo più bello della festa, che raddoppia la felicità.

Era felice grazie a Louis, ed adesso tre quarti della sua felicità erano svaniti a causa di Niall. Harry non poteva crederci, Niall gli aveva voltato le spalle. Qualcosa che non credeva sarebbe mai potuto accadere.

Opposites Attract {L.S.}Donde viven las historias. Descúbrelo ahora