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Il tempo passa, ma alla fine quello spirito così bambino non credo che possa mai svanire del tutto. O magari sono solo io che penso una cosa così? Dai, non ditemi che di fronte alle giostre del parco dei divertimenti, non pensate più alla vostra età ma vi concentrate solo più su quale attrazione ci si possa divertire di più? Oppure che ogni tanto con la musica nelle orecchie prendete una matita in mano e cominciate a disegnare? Qualche volta non avete voglia di una sana risata davanti ad un cartone animato?

Si, io si, ogni tanto ho voglia di tutte cose, ho voglia di tornare piccolina per un momento. Questo non vuole dire che non voglio diventare grandi, assolutamente. Io adoro diventare grande, adoro scoprire il futuro, voglio vedere come vanno le cose, se saranno come le ho immaginate o se magari cambieranno completamente. Adoro godermi ogni singolo momento della mia vita, ma nonostante questo, ho la necessità di divertirmi in quel modo semplice e innocuo come fanno i più piccoli.

Certo mi mancano tutti questi momenti, ma non mi mancano assolutamente quegli istanti bui che hanno caratterizzato comunque quel periodo.

Mi ricordo ancora quando la preside ha cominciato a metterci in castigo dentro allo sgabuzzino buio, oppure quando nel parmigiano si vedevano i vermi o ancora quando piangevo perchè volevo rivedere una faccia amica. Mi ricordo come fosse diventato difficile andare a scuola ad un certo punto della seconda elementare. Era difficile rimanere in classe senza aver paura che la preside entrasse e sgridasse qualcuno pesantemente di fronte a tutti. Era difficile che le maestre non rimarcassero il fatto di essere la più piccolina. Era difficile che ci trattassero da bambini, volevano che fossimo già grandi, già maturi. Mamma mia quanto era difficile vivere in quelle classi che anziché essere i confini dei ricordi più belli erano diventate le mura di una prigione di incubi.

Era ottobre. Piangevo tutti i giorni ormai, i miei genitori si erano preoccupati, tanto più che non ne capivano il motivo. Già perchè io non riuscivo a dirgli esattamente come stavano le cose, avevo paura di deluderli e, in modo particolare, avevo paura delle minacce che ci aveva fatto la vicepreside: aveva detto che se avessimo riportato qualche cosa a casa i compiti e le verifiche sarebbero state più difficili e gli intervalli li avremmo passati in classe, a studiare. Io non volevo. Quindi, non parlai più di tanto con mamma e papà, tuttavia la situazione mi pesava e inconsciamente piangevo.

Ad un certo punto i miei genitori, stanchi di vedermi in quello stato, mi spostarono di scuola. Ricordo come se fosse ieri quel giorno.

Cosa succederà ora alla nostra Ashley? Smetterò di piangere? E soprattutto riuscirà ad ambientarsi e a trovare degli amici simili a quelli che aveva? Oppure peggiorerà solo la situazione? Lo scopriremo presto, ne sono sicura.

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⏰ Son güncelleme: Jul 21, 2018 ⏰

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